Safe: recensione del film con Jason Statham
Un action movie a due mandate con Jason Statham, Catherine Chang, James Hong.
Safe è un action movie del 2012 scritto e diretto da Boaz Yakin e prodotto da Lawrence Bender e rappresenta la terza pellicola nata dal sodalizio dei due dopo Fresh (1994) e Il gioco dei rubini (1998). Se l’uomo copertina è senza dubbio l’attore inglese Jason Statham (Lock & Stock – Pazzi Scatenati, The Snatch – Lo strappo, I mercenari, Fast & Furious), il nome più importante è dietro la camera, perché tra i produttori esecutivi figura sua maestà Kevin Spacey.
Nel cast, vicino a Statham, troviamo la giovanissima coprotagonista Catherine Chang, James Hong (Chinatown, Blade Runner, Ultimatum alla Terra), Robert John Burke (Munich, Limitless, Confessioni di una mente pericolosa) e Reggie Lee.
Safe: di cosa parla il film del 2012 con Jason Statham?
Luke Wright (Statham) è un ex agente speciale della NYPD caduto in disgrazia, che per mantenere la famiglia prende parte ad incontri di arti marziali miste in un circuito di seconda categoria. Il suo premio: una vita monotona, ma tranquilla.
Tutto però cambia quando Luke fa saltare un combattimento truccato, rifiutandosi di rispettare gli ordini impartitegli e inimicandosi così un potente boss della mafia russa di New York. Come punizione gli viene uccisa la moglie e l’uomo viene condannato ad una vita di solitudine e povertà perché sarebbe stato ucciso chiunque fosse stato scoperto ad entrare in contatto con lui.
Luke comincia così a girovagare per le strade di New York come un barbone senza fissa dimora e, non riuscendo più a sopportare la paranoia di essere costantemente osservato, decidere di farla finita, gettandosi sotto un treno della metropolitana. Ma, proprio quando è in procinto di cedere alla disperazione, Luke incontra Mei (Chang), una dodicenne cinese dalle eccezionali doti mnemoniche in fatto di numeri e al centro di un contenzioso tra la mafia cinese e la stessa malavita russa che ha distrutto la vita dell’uomo. Deciso a salvare la bambina da questo vortice in cui si trova per riscattarsi da una vita di umiliazioni ed ingiustizie, Luke scatenerà una guerra epica e sanguinosa contro chiunque voglia far del male a Mei.
Safe: un film a due mandate
Se nella prima parte Safe esagera, cercando una presentazione dei personaggi più approfondita di quello che richiede la trama, esplode quando raggiunge il suo climax ideale, mettendo in scena una veloce e divertente seconda parte.
Presentando i personaggi di Mei e Luke, Yakin si avventura in un mondo non suo e, per forza di cose, muovendo i passi in modo incerto, finisce con il confondere lo spettatore, che non riesce a capire di fronte a che tipo di film si trovi. Probabilmente il suo intento è quello di riportare sullo schermo una coppia come quella che furono Reno/Portman in Leon di Luc Besson, ma poi, nello svilupparsi della storia i rimandi sembrano portare maggiormente verso Codice Mercury di Harold Becker.
Fatto sta che, superata la fase della descrizione psicologica dei protagonisti e la macchinosa introduzione alla storia, Yakin rompe gli indugi, sguinzagliando Statham, che, come un animale in gabbia che non aspettava altro che la sua ora di libertà, si scatena, donando il meglio delle sue “doti attoriali”, non si farà fatica a capire quali.
Da qui in poi Safe vira definitivamente sull’action movie più classico, in cui lo stesso Yakin si trova a suo agio e, fregandosene di un montaggio fatto con il machete e la piega banale che prende la storia, si diverte cercando delle trovate registiche “originali” e proponendo dei cambi di ritmo repentini. Il risultato è un film che fa il suo sporco lavoro: divertente, godibile e adatto per staccare la spina una novantina di minuti.