Scream The Series 2×01: “I know what you did last summer” – recensione
È passato quasi un anno dalla messa in onda del primo episodio della serie tv ispirata al franchise cinematografico creato da Wes Craven, Scream.
La serie, prodotta da Netflix ma trasmessa principalmente dall’emittente televisivo Mtv, ha fatto parlare di sé per il budget molto basso, il cast praticamente sconosciuto e per l’eredità che andava a raccogliere, ovvero quella di una delle saghe teen/horror più amate degli anni ’90 ma, nonostante i pregiudizi iniziali, è riuscita a conquistare una buona fetta di critica e pubblico come degno successore dei capitoli originali.
Con la seconda stagione in corso, bisogna tenere conto degli elementi cari ai sequel che venivano elencati nel 1998 in Scream 2:
- Il numero di morti aumenta;
- Gli omicidi sono sempre più elaborati, con più sangue e sempre più violenti, insomma una carneficina;
- Mai, mai, in nessuna circostanza, pensare che il killer sia morto.
Scream The Series 2×01:
“I know what you did last summer”
Dopo gli eventi della prima stagione, Emma ritorna a Lakewood sperando di ricominciare, mentre un misterioso provocatore minaccia di rivelare il segreto di Audrey e uno dei protagonisti rimane intrappolato sotto le lame di Ghostface.
Il primo episodio della seconda stagione di Scream inizia esattamente poco tempo dopo il season finale della prima stagione e, fin da subito, le regole elencate qualche riga più su vengono totalmente rispettate: come di consueto le strizzate d’occhio e gli omaggi ai film della serie e a tutti gli altri film horror di genere la fanno ovviamente da padrone come nella prima stagione, addentrandosi però in un universo totalmente diverso già dalle prime battute dei protagonisti che, come sempre e grazie agli sceneggiatori, tengono il passo con le manie, i vizi e le mode che spopolano attualmente tra gli adolescenti e non solo.
Se la prima stagione era dedicata ai film horror che hanno fatto storia, la seconda stagione (oltre a dichiararsi volutamente per l’ennesima volta un prodotto meta-cinematografico) inizia ad affrontare il tema dei fumetti gore e horror come fonte d’ispirazione, senza ovviamente tralasciare le radici dello slasher d’annata che viene omaggiato con i titoli degli episodi proposti in questa nuova stagione (che a differenza della prima, almeno per il palinsesto Netflix, vanterà un nuovo episodio in uscita ogni martedì).
Tutto ciò funziona alla grande, se non fosse che Scream rimane un prodotto da prendere alla leggera e non nativamente horror, poiché nasce come pseudo parodia del genere e si auto sbeffeggia da solo. Ciò però non esclude il divertimento per gli spettatori e per gli amanti del gore (alcune scene del primo episodio sazieranno parte dell’appetito dei più navigati spettatori di film horror) che troveranno comunque un prodotto ben confezionato ma senza pretese.
Resta solo una domanda a cui rispondere: se nella prima stagione della serie tutto ciò ha funzionato e ha fatto divertire il pubblico per tutti i 10 episodi (seppure con alti e bassi), ripetere l’esperimento potrebbe giovare al prodotto o far annoiare il pubblico?
La risposta, molto probabilmente, arriverà con i prossimi episodi di Scream.