See You Yesterday: recensione del film Netflix prodotto da Spike Lee
La nostra recensione di See You Yesterday, opera prima di Stefon Bristol che si rivela un interessante ibrido fra fantascienza e critica sociale.
All’interno del filone ormai ampiamente rodato dei viaggi nel tempo, è ancora possibile dire qualcosa di nuovo, mescolando avventura per ragazzi e amara riflessione sociale? La risposta è sì, è ce la fornisce See You Yesterday, opera prima di Stefon Bristol (basata su un suo omonimo corto) prodotta da Spike Lee e disponibile su Netflix dal 17 maggio.
Provate a immaginare un mix fra lo Spike Lee prima maniera (in particolare quello di Fa’ la cosa giusta) e lo spirito scanzonato della fantascienza popolare degli ultimi decenni, con tanto di cameo di Michael J. Fox capace di fare sobbalzare dalla sedia anche lo spettatore più svogliato. Aggiungete una spruzzata di reggae (presenti svariati riferimenti visivi e musicali alla Giamaica) e un pizzico di spirito geek e avrete una delle opere più bizzarre presenti nel catalogo Netflix, capace di trasformarsi con sorprendente disinvoltura e in appena 80 minuti da avventurosa commedia per ragazzi a drammatica critica sociale, esplicativa delle contraddizioni e dei pregiudizi che ancora attanagliano gli Stati Uniti.
See You Yesterday: quando Fa’ la cosa giusta incontra Ritorno al futuro
Il canovaccio del film è abbastanza semplice, e verte sull’adolescente americana Claudette ‘CJ’ Walker, che insieme all’amico di lunga data Sebastian è alla disperata ricerca di una soluzione per viaggiare nel tempo. Dopo svariati esperimenti, i due riescono a tornare indietro nel tempo, seppur con due limitazioni, che consistono nell’obbligo di viaggiare indietro di un singolo giorno e solamente per una finestra di pochi minuti. Durante il primo viaggio, Calvin, fratello estremamente protettivo di CJ, rimane ucciso a causa di una miscela di sfortuna e pregiudizio razziale da parte delle forze dell’ordine. Con buona pace delle teorie sul viaggio nel tempo espresse da Hulk in Avengers: Endgame, CJ decide di tornare indietro nel passato, e più precisamente al giorno prima, in modo da cambiare il futuro e salvare la vita di Calvin.
See You Yesterday si mette allo stesso livello dello spettatore, dichiarando esplicitamente le proprie regole e invitando a un atto di fede nei confronti dei paradossi temporali e dei diversi piani di realtà che incontreremo durante il racconto. I giovani talentuosi Eden Duncan-Smith, Dante Crichlow e Astro caratterizzano adeguatamente i rispettivi personaggi, creando un solido legame fra la loro componente più curiosa e vivace e una New York più cupa del solito, fatta di periferie degradate e minoranze etniche osservate ancora con disprezzo e sospetto. All’interno di questa dicotomia fra disimpegno e dramma, Bristol e la sua co-sceneggiatrice Fredrica Bailey costruiscono un racconto fatto di amore e disperazione, di speranza e di rassegnazione, dove un invisibile e infrangibile muro sembra respingere continuamente i protagonisti e ogni loro tentativo di migliorare la propria condizione.
See You Yesterday usa la fantascienza come strumento per una forte critica sociale
Come in Ricomincio da capo, la coraggiosa e testarda CJ si trova costretta a rivivere continuamente la tragica uccisione di suo fratello. A differenza di Auguri per la tua morte, Ancora auguri per la tua morte e Russian Doll, che sul meccanismo del loop temporale hanno basato brillanti riletture di genere, See You Yesterday usa questo espediente per cercare di analizzare da diversi punti di vista le conseguenze del pregiudizio e dell’odio razziale, anteponendo l’introspezione dei personaggi e la riflessione sociale alla componente prettamente fantascientifica. Lo sconforto di CJ, che cerca disperatamente e ripetutamente di cambiare il destino di suo fratello, diventa lo sconforto di un’intera fetta di popolazione americana, che nonostante gli sforzi e i buoni propositi finisce sempre per essere emarginata e discriminata.
Nel corso dei vari viaggi temporali, Bristol non sempre riesce a trovare il giusto compromesso fra dramma e commedia per ragazzi, soprattutto a causa di alcuni personaggi secondari che stemperano eccessivamente la tensione. See You Yesterday però non degenera mai in un banale teen drama televisivo e riesce a mantenere sempre uno sguardo lucido e amaro sull’America di oggi. Anche se Bristol dà la sensazione di non affondare quanto potrebbe il colpo dal punto di vista sociale, a scuotere è soprattutto la rappresentazione delle continue tensioni fra persone di colore e forze dell’ordine nei quartieri più degradati delle metropoli, che squarcia l’ovattata rappresentazione dello stato attuale dell’integrazione fra etnie e culture diverse negli Stati Uniti.
Lo sguardo disincantato di Spike Lee, dichiarato mentore di Bristol, permea costantemente See You Yesterday, ispirando un interessante ibrido cinematografico e lanciando un giovane autore che, con un pizzico di coraggio in più e un approccio ancora più genuinamente polemico, potrebbe davvero lasciare un segno nel cinema contemporaneo.