Separated: recensione del documentario da Venezia 81

Errol Morris, regista e documentarista indipendente statunitense, con Separated smentisce il sogno americano. Presentato per la sezione Fuori Concorso a Venezia 81.

Separated diretto da Errol Morris e presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2024, indaga in stile documentaristico sull’impatto e le conseguenze della politica di separazione familiare istituita, nel dicembre del 2017, durante la presidenza di Donald Trump con lo scopo di controllare le frontiere dell’immigrazione, al confine tra Messico e Stati Uniti. Una lettura pragmatica in cui il vero tecnicismo è un racconto severamente antropologico e documentale che adotta il lavoro editoriale di Jacob Hirsch Soboroff, giornalista statunitense noto come corrispondente per NBC News e MSNBC e  specializzato in questioni di confine; uno dei primi giornalisti a porre l’attenzione sulla politica di separazione familiare dell’amministrazione Trump, in base alla quale i bambini sono stati separati dai genitori che hanno attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico senza un’adeguata documentazione. Il suo libro Separated: Inside an American Tragedy, è stato pubblicato nel luglio 2020

Separated: parallelismo antropologico di una stessa dimensione

Separated;
Cinematographe.it

Il “crimine della legalità” dentro le immagini di minori in gabbia chiariscono le conseguenze di pratiche tanto avventate quanto scellerate a “garanzia” di una politica umiliante e disumana. Il taglio psicologico del documentario rende un’immagine livida l’esistenza; l’inclinazione d’angolo aspira alla difesa di un diritto umano violato da una dispotica ambizione, la sproporzione di declino moralistico. Separated ha una duplice ambientazione, metamorfica e metaforica. La linea si restringe tra due versanti, la parola e la pratica: il dato quantistico che perfeziona l’immagine incessante di una processione di mosche che pian piano avanzano restandoci secche in un deserto magnetico.

La ricerca umanitaria tra i fallimenti di governo

La sequenza è continuamente spezzata dal racconto di una madre e un figlio e numerose interviste che contribuiscono a renderci sempre più consapevoli del danno psicologico e umano che in un anno di repressioni il governo Trump ha esercitato. Lo sdegno si amplifica identificando una motivazione di base spietata con lo scopo di risolvere un “problema” dietro una scrivania incuranti di infliggere sofferenza e alimentare paure attraverso lo smarrimento dell’abbandono, attraverso il distacco imposto nell’assoluta violazione del diritto di sentimenti, del diritto di essere padri e figli, madri e figli! Una terribile sconfitta per l’Umanità. Dell’Umanità! Nel 2018, Trump indietreggia e frena il processo di separazione; certo si rivela poco credibile nell’esercizio degenerante del suo potere. 

Ma la sintesi finale è la vera sintassi dell’intera narrativa di Separated. Seppur il caso di separazione in merito all’immigrazione è storicamente avvenuto tra l 2017 e 2018, il documentario va oltre i limiti temporali dell’epoca considerata pre-pandemica e si interfaccia con un’analisi parallela: il governo Trump alle prese con la campagna elettorale 2024, sacrilegio per l’America e simposio bellico per l’Europa, promette il rafforzamento di una politica rivolta a contrastare il fenomeno dell’immigrazione.

Separated: conclusione e valutazione

Stupisce il regista intervistatore, il silenzio; silenzio assenso che trova giustificazioni in un “regime” politico che sembra legittimare la violenza. Separated affina la differenza tra il silenzio intimidatorio e la logicità di protesta in chi le intimidazioni le subisce; pane quotidiano che nutre le schiere di giornalisti che non vanno oltre la notizia in sé. Errol Morris è un regista critico che crede nello strumento cinematografico e la sua caparbietà nella ricerca reale delle verità. Il suo lavoro emerge dal punto di vista produttivo, di scrittura e fotografia. Non c’è necessità di eleganza, semplicemente una dannata ostinazione nel condurre con i suoi mezzi una vera inchiesta. Le sue testimonianze condotte in maniera didattica portano al riconoscimento di un chiaro disagio sociale.

Errol Morris è un regista che alimenta la discordia tra il sogno americano e vero range in cui questo sciaborda. Sgomitare attraverso fanghiglie e foreste infinite, costruire una vita su baracche mosse dal vento e l’insistenza ambientale di uno stato disfunzionale; il residuo di uno stravolgimento apocalittico scarno di civiltà, screpolato dall’aridità di un reflusso armato contro la logica di una democrazia vera, eguale e realizzata. È un progetto ampio, esclusivo, certamente non festivaliero. Eppure, la crescita d’interesse verso il destino o declino dell’uomo concede apprensione e comprensione. Verifica verticale che alimenta la conduzione del documentario come una strategica e buona architettura comprensiva di un linguaggio oscurato. Separated merita l’attenzione non solo nelle sale cinematografiche.

Separated è il documentario diretto dal regista statunitense Errol Morris, prodotto da NBC News Studios. Al progetto hanno partecipato Diane Weyermann, Jeff Skoll,Robert Fernandez, Molly O’Brien, Steven Hathaway, Jacob Soboroff. Il documentario è stato presentato per la sezione Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 81.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.7