Shrek: recensione
Shrek è un film d’animazione prodotto e distribuito dalla Dreamworks e diretto da Andrew Adamson e Vicky Jenson, basato sull’omonima fiaba del 1990 di William Steig. L’intera storia dell’orco verde viene articolata in 4 film; il primo, uscito nel 2001, che vede il nostro protagonista e il compagno Ciuchino impegnati a salvare la principessa Fiona dalle grinfie di un drago e portarla al cospetto di Lord Farquaad in modo che possa sposarla. Una volta riuscita l’impresa, accadono degli imprevisti che porteranno Shrek e Ciuchino a scontrarsi con Farquaad e a salvare nuovamente la principessa. Nel secondo film, uscito nel 2004, assistiamo al matrimonio dell’orco verde e di Fiona ma il loro attimo di felicità verrà presto interrotto perché entrambi si rendono conto che è giunto il momento per Shrek di conoscere i propri suoceri. Ma una volta arrivati a Molto Molto Lontano, regno del padre della principessa, le cose si complicano e i nostri protagonisti dovranno vedersela con il cinico e narcisista Azzurro, aiutato da sua madre, la Fata Madrina. Nel terzo film, uscito nel 2007, il padre di Fiona improvvisamente muore ma, nei suoi ultimi attimi di vita, concede a Shrek e a Fiona la possibilità di regnare su Molto Molto Lontano. Non sentedosi pronto per un passo del genere, il nostro simpatico orco, con l’aiuto dell’intrepido Ciuchino, parte alla ricerca di un degno sostituto che possa governare al suo posto e trova Artie, cugino della principessa Fiona. Nel frattempo Azzurro, umiliato per la sconfitta subita da Shrek nel precedente capitolo, medita la propria vendetta insieme ai più famigerati cattivi delle fiabe. Nonostante la situazione apparentemente disperata, Shrek riesce sia a sgominare la minaccia di Azzurro che a far salire Artie sul trono di Molto Molto Lontano. Nell’ultimo film, uscito nel 2010, Shrek è diventato ormai un uomo di famiglia ma nostalgico dei giorni in cui si sentiva un vero orco. Approfittando di questa debolezza, Tremotino, un nano diabolico che si era alleato con Azzurro, inganna il nostro protagonista e lo trasporterà in una versione alternativa di Molto Molto Lontano dove egli è il re, e dove gli orchi vengono cacciati. Questa volta Shrek dovrà combattere per riportare tutto alla normalità e per proteggere la sua famiglia.
Concentrandoci su un punto di vista analitico, possiamo vedere sin dal primo film che Shrek presenta un’ assoluta originalità che rompe i canoni classici della fiaba. L’intera tetralogia opta infatti per l’ottica di creare situazioni dove l’eroe deluderà costantemente le aspettative dello spettatore, dando spazio a scene dove il divertimento è assicurato. Ad evidenziare maggiormente questa tendenza vi è la figura di Ciuchino, l’asino chiacchierone che ha anche un debole per il canto. Inoltre, la scelta di usare un orco e un asino come figure centrali non è casuale poichè costituiscono i due elementi che vanno a contrastare con l’immagine classica dell’eroe e dell’orco stesso. Shrek infatti costituisce una sorta di anti-eroe, brutto, sporco, irriverente e, in più di qualche caso, cattivo. Quindi il nostro protagonista verdastro non può essere considerato né un eroe, né tantomeno un orco. A contornare questo scenario variegato vi è anche una morale, che induce lo spettatore a guardare al di là di un’ immagine per scoprire la vera natura di ogni creatura e che, il più delle volte, il male non si cela dietro ciò che non è gradevole alla nostra vista. Dal punto di vista tecnico possiamo dire che dietro Shrek c’è stato un lavoro molto impegnativo soprattutto nella realizzazione dei personaggi. La principessa Fiona e gli altri personaggi come Lord Farquaad, Azzurro ecc. presentano dei tratti che li fanno sembrare degli attori veri e propri. Anche la realizzazione di diversi personaggi con diverse espressioni facciali è stata una vera e propria impresa ben riuscita. Per concludere, anche le ambientazioni con i vari paesaggi sono sempre all’altezza della situazione e del personaggio.
La tetralogia di Shrek è sicuramente una serie ben riuscita, che contrasta diversi elementi peculiari della fiaba classica, dando spazio a scene originali e molto divertenti. Anche la trattazione dei temi centrali è molto semplice ma riesce a rendere molto efficacemente. Anche la resa dei personaggi e dei vari paesaggi è molto buona. Sicuramente è un film molto gradevole alla visione sia dei bambini che degli adulti.