Sicilian Ghost Story: recensione del film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia

Sicilian Ghost Story è il film scritto e diritto da Antonio Piazza e Fabio Grassadonia su un amore e un'enigmatica scomparsa

Nel bel mezzo di un bosco, in una Sicilia inesplorata, rapiti da visioni, sogni e realtà dolorose, gli autori e registi Antonio Piazza e Fabio Grassadonia danno forma al loro ultimo film Sicilian Ghost Story (trailer), combinando insieme dimensione dell’intellegibile e mondo della violenza. Un tenero quanto viscerale amore ostacolato sul nascere, nato in quell’età ai limiti dell’innocenza, che viene compromessa dalle eterne ingiustizie e i radicati conflitti di una verità adulta e, anche per questo, corrotta.

Luna (Julia Jedlikowska) e Giuseppe (Gaetano Fernandez) hanno tredici anni, sono compagni di classe e provano dei sentimenti l’una verso l’altro. Un giorno però Giuseppe scompare, nell’indifferenza e nel silenzio di tutti, lasciando Luna sola e confusa in un paesino che nel frattempo volta la testa da un’altra parte. Perché nessuno parla di Giuseppe e della sua famiglia, nessuno si intromette nelle sue questioni e, soprattutto, in quelle del padre. Giuseppe è figlio di un pentito e per questo è un ostaggio fondamentale. Luna è però molto determinata, tanto da sprofondare nelle acque più nere pur di ritrovare il suo amore.

Sicilian Ghost Story – Da Cannes70 alle nostre sale

sicilian ghost story

In uscita nelle nostre sale italiane e film di apertura della Semaine de la critique in quest’ultimo e appena cominciato Festival del Cinema di Cannes: Sicilian Ghost Story è la scomparsa presentata in maniera enigmatica e vissuta con dolorosa apprensione dalla protagonista Luna, racconto ripreso con fredda e quadrata lucidità dai realizzatori del premiato cortometraggio Rita (2009) e del film del 2013 Salvo. Antonio Piazza e Fabio Grassadonia si cimentano componendo proiezioni oniriche per accompagnare il disturbo sociale e la sofferta interiorità di un’incompresa tredicenne, inabile nel sopprimere la propria facoltà di contrapporsi ai mali radicati in un paese che continua a permettere all’istituzione della malavita di colpire, mascherando poi il frastuono che provoca.

Perché Sicilian Ghost Story purtroppo è questo, un altro film della bella isola incentrato sulla brutalità della mafia. Elaborando una narrazione decisamente innovativa, che si avvale di fantasmi, segni premonitori e di un’atmosfera atipica che sembra collocare personaggi e spettatori al di fuori del tempo, Piazza e Grassadonia decidono comunque di sbattere in faccia ciò per cui, sfortunatamente, è più noto il Sud, trascurando l’idea di spaziare in un altro genere, che sarebbe di certo risultato inusuale per i nostrani standard. Un’alternativa che non avrebbe comunque assicurato il risultato o il successo della pellicola, ma di certo avrebbe spinto oltre nuovi orizzonti la produzione di storie italiana.

Sicilian Ghost Story – Nel suggestivo bosco tra intuizioni e tediosità

Sicilian Ghost Story: trama, cast e poster del film d'apertura della Semaine de la Critique

Se il tema centrale di Sicilian Ghost Story si rivela dunque un ostacolo per la fruibilità – dal punto di vista dell’originalità – del film, i troppi respiri presi e la distensione non necessaria volta a dilatare eccessivamente i momenti dell’opera tendono a creare intorno al racconto un torpore che non riesce ad essere costantemente risvegliato, conscio delle molte intuizioni che la pellicola ha da offrire, ma contornate da una lunga serie di imperfezioni che ne riducono la globale qualità. Da lodare è però la bellezza delle inquadrature suggestive che non mostrano la consueta Sicilia marittima o popolare, addentrandosi nei meandri di una vegetazione florida e affascinante tingendola di una misteriosa, sublime magia.

Con una protagonista ribelle, evidentemente sconvolta per la scomparsa dell’intimo amico, Luna si lascia sopraffare non soltanto dalla perdita subita, ma dal peso di un’omertà che la porterà ad abbandonarsi totalmente, scivolando nell’abisso dello sconforto per far sì che quel silenzio assordante non le riempia più le orecchie e il cuore. Sulle belle note di Soap&Skin e Anton Spielmann Sicilian Ghost Story sorvola come un’anima che sta lasciando il proprio corpo per poi scontrarsi con l’impetuosità del vento controcorrente. Un film dal quale cogliere per la sua messinscena, tralasciando la poderosità del contenuto.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.9