Sonic – il film: recensione della film con Jim Carrey
In sala dal 13 febbraio, Sonic – il film fa parlare di sé già da molti mesi. Un po’ perché la prima trasposizione cinematografica di uno dei franchise di videogiochi più famosi di sempre, un po’ perché il design del personaggio è stato modificato in corso d’opera per una rivolta social scatenatasi dopo il primo trailer. Dopo una serie di rinvii e rimaneggiamenti, però, la data d’uscita è stata fissata e il film arriva nei cinema italiani con la distribuzione di 20th Century Fox.
La prima volta di Sonic al cinema
Diretto da Jeff Fowler, Sonic – il film è un prodotto per famiglie, che strizza l’occhio ai nostalgici del platform e cerca di avvicinare il pubblico dei giovanissimi al franchise. Il risultato, tuttavia, non è dei migliori – sia per quel che riguarda la storia (piuttosto insulsa), sia per l’efficacia delle gag e dei dialoghi. Quello che doveva essere il punto di forza del film, ovvero l’interpretazione di Jim Carrey nel ruolo dell’antagonista di Sonic, è forzato e sopra le righe in maniera talmente eccessiva da risultare fuori posto con il tenore modesto del contesto.
La storia inizia nel Sonic World dove il porcospino blu vive insieme alla sua maestra Longclaw (un personaggio nuovo, introdotto appositamente per il film). Il protagonista è dotato di una velocità che supera ogni legge fisica e questo suo potere lo rende oggetto di persecuzione da parte degli abitanti di quel mondo. Per salvarlo dalla cattura, la sua maestra si immola per lui e gli dona un sacchetto di anelli dorati con cui il porcospino può viaggiare nei “mondi sicuri”. Inutile dirlo, il primo mondo sicuro in cui il protagonista precipita è la Terra e – in particolare – Green Hill, una cittadina di poche anime nei pressi di San Francisco.
Qui Sonic si nasconde per anni, vivendo un’esistenza solitaria e malinconica (e diventando anche un po’ matto). La sua routine è sconvolta da un momento di crisi, che libera il suo potere e genera un black out in tutta la nazione. Da quella notte, Sonic diventerà la preda del dottor “Eggman” Robotnik (Jim Carrey) – uno scienziato ipertecnologico, tanto fuori di testa quanto arrogante e insopportabile. Ad aiutare Sonic sarà il suo nuovo amico umano, lo sceriffo Tom Wachowski (dalla faccia di plastica di James Marsden), supportato amorevolmente dalla moglie Maddie (Tika Sumpter).
Alta velocità, bassa qualità
L’impressione generale verso Sonic – il film è che sia un tentativo non riuscito di creare un nuovo personaggio iconico, che possa essere amato da tutti, specialmente dai più giovani. Il costo, troppo alto, di questo obiettivo è la nascita di un nuovo pupazzo cinematografico che più si sforza di stare simpatico, meno ci riesce. La prerogativa del protagonista, oltre alla corsa prodigiosa, è una parlantina a raffica che – forse per i suoi contenuti pressoché nulli – diventa presto rumore di fondo. Nonostante i diversi riferimenti all’immaginario mainstream contemporaneo (dai fumetti che Sonic legge al balletto di Fortnite che fa per festeggiare), Sonic rimane un personaggio bidimensionale che non aggiunge molto alle tante mascotte del cinema per ragazzi che le produzioni hanno proposto negli anni.
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Anche il taglio del film, con questa corsa contro il tempo disturbata costantemente dalle angherie del villain, ricorda un cinema ormai passato, che si vorrebbe definire classico ma che purtroppo sarebbe più corretto chiamare “superato”. Il buddie movie tra un pupazzo e un poliziotto, con l’amicizia che si crea tra creature profondamente diverse è sicuramente un messaggio positivo da lanciare verso le nuove generazioni, ma ora come ora davvero poco originale. Per parlare di temi banali (pur assolutamente condivisibili) occorrono un nuovo punto di vista, un taglio originale, uno stile sorprendente: Sonic – il film manca questi appuntamenti e passa immediatamente dall’essere una novità a diventare un film come tanti altri.
Sonic – il film piacerà ai fan del videogioco?
Indubbiamente una gran fetta di pubblico che Sonic – il film vorrebbe avvicinare è quella dei fan del videogioco degli anni Novanta a cui dà – nel corso del film alcune piccole soddisfazioni. Sarà mostrato, in un momento cruciale del film, il potenziamento di Sonic (Super Sonic), mentre il villain riproduce nel look il design originale. Il nome del sobborgo dove il protagonista sbarca e decide di restare – Green Hill – è, inoltre, il nome del primo livello del primo videogioco della saga. Il pianeta, invece, su cui non vorrebbe andare il protagonista (pur essendone costretto) è il primo livello del gioco Sonic Generations per Nintendo 3DS, Mushroom Hill.
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Insomma, indubbiamente gli sceneggiatori Patrick Casey e Josh Miller si sono sforzati di tenere dentro quanti più riferimenti e citazioni possibili, per rendere il film in qualche modo coerente con l’universo narrativo dei giochi. Eppure, il passaggio dal videoludico allo schermo non è mai stato semplice e Sonic – il film è un nuovo capitolo di quella serie di trasposizioni mediocri ispirate a grandi giochi, una serie piuttosto ricca e sfaccettata in cui i casi vincenti sono più unici che rari. Non basta Jim Carrey, tra l’altro anche in pessima forma, non bastano le scene spettacolari ad altissima velocità: la corsa di Sonic al cinema non parte affatto col piede giusto.