RomaFF13 – Sono Gassman! Vittorio re della commedia: recensione
Sono Gassman! Vittorio re della commedia è una dichiarazione d'amore, la celebrazione del più grande attore del cinema italiano.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia è un documentario diretto da Fabrizio Corallo, presentato durante la 13ª edizione della Festa del Cinema di Roma.
Carlo Verdone, Jean-Louis Trintignant, Paolo Virzì, Maurizio Costanzo, Valerio Caprara, Gigi Proietti, Renzo Arbore, Paola Cortellesi, Emanuele Salce, Paola, Vittoria, Jacopo e Alessandro Gassman sono solo alcuni dei tanti personaggi, amici, figli e appassionati che hanno contribuito, in questo documentario, a raccontare e a tentare di dare una forma alla vita artistica e personale del mattatore Vittorio Gassman.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia: il documentario diretto da Fabrizio Corallo presentato alla Festa del Cinema di Roma
Il documentario è un omaggio terso e malinconico a Vittorio Gassman, a 18 anni dalla sua scomparsa, che narra con stupore e dedizione assoluta tutto ciò che la sua figura iconica ed epocale ha rappresentato per il cinema, per il teatro e per l’Italia nel suo splendore aureo della commedia all’italiana. Fabrizio Corallo rievoca ed analizza passo passo tutte le fasi della sua carriera e le epoche da lui attraversate, dagli esordi sino ai suoi ultimi film, descrivendo 50 anni della storia italiana, che dagli anni ’50 sino a fine anni ’90 ha subito diverse metamorfosi, a livello politico, sociale ed antropologico.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia vive e si nutre di una poesia lieve che era propria del Maestro, un attore nobilissimo che ha amato molte donne, tanti di questi amori nati proprio sul palcoscenico. Quattro figli e tre matrimoni, di cui uno in seguito annullato e uno celebrato a Los Angeles e mai ritenuto valido nel nostro paese, poiché allora per la legge italiana era ancora sposato. La sua figura istrionica ed inquieta appare sullo schermo come un fiero e nostalgico simulacro della sua persona, geniale, magnetica e fragile.
Il documentario trascina lo spettatore in tanti diversi quadri e momenti della sua carriera
Il documentario si affida alle voci di chi l’ha amato e lo ha seguito per un’intera vita, lasciando riaffiorare ricordi del suo carattere riservato e disincantato, che fin da ragazzo si distinse per una corporatura notevole e una impressionante capacità nel ricordare a memoria un testo appena letto. Alessandro Gassman è la voce portante della narrazione, i suoi sono i ricordi forse più preziosi e anche più divertenti; tra le tante curiosità, infatti, ha rivelato che quando suo padre morì, trovò nel testamento le sue volontà, una delle quali prevedeva essere impagliato e posto all’ingresso di casa con una posa solenne da stentore, con l’accompagnamento di una bobina sonora che avrebbe dovuto riprodurre le sue frasi più celebri e divertenti.
Ma lo spessore di Sono Gassman! Vittorio re della commedia non è solo conferito dal contributo e dalle testimonianze di familiari e colleghi, ma anche da interviste d’archivio e frammenti di filmati in cui Vittorio Gassman rivive nelle parole di Paolo Villaggio, Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola, in assoluto i registi con cui strinse un sodalizio artistico più duraturo e fortunato. Il documentario trascina lo spettatore in tanti diversi quadri e momenti della sua carriera, piegando e ripiegando scene ed immagini memorabili che appartengono alla memoria di tutti, tra sketch celeberrimi ed emozioni da riscoprire.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia restituisce al pubblico la sua immagine più reale
Gassman nel corso della sua carriera d’attore ha subito due trasformazioni: la prima lo portò da attore teatrale e drammatico (a fine anni ’50) ad essere interprete di commedie straordinarie che cambiarono per sempre il cinema italiano, come I soliti ignoti di Mario Monicelli, il suo primo grande successo, e non solo: La grande guerra (1959). L’armata Brancaleone (1966), Il mattatore (1960), Il sorpasso (1962), La marcia su Roma (1962) e I mostri (1963), lavorando con attori straordinari come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi. La seconda metamorfosi sopraggiunse nel tempo, in seguito al suo impegno in ruoli villain e in film comici e drammatici, in cui Gassman riuscì a rivelarsi, con le sue contraddizioni e i suoi demoni interiori, senza mascheramenti o finzioni.
Il vero radicale spessore di questo documentario lo determina il desiderio di andare oltre l’attore, di fornire allo spettatore le chiavi di accesso di una personalità al contempo vulnerabile e muscolare, esuberante e timida. L’atto d’amore che compie il regista per Gassman culmina con il tentativo di restituire al pubblico la sua immagine più reale, attraversando le diverse versioni di sé che l’attore ha mostrato al pubblico, agli amici, alla famiglia e infine a se stesso. Quindi in ogni momento Vittorio Gassman è diverso, sempre nuovo: attore teatrale, ragazzo timido e avventuriero, padre presente-assente ma giocherellone e affettuoso, attore comico e cinico, uomo introverso e consapevole.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia è una dichiarazione d’amore, la celebrazione del più grande attore del cinema italiano, un documentario intenso che si inabissa nei contrasti umani di un attore singolare nella sua affezione alla complessità, come ben disse lo stesso Gassman: un attore perfettamente sano è un paradosso.
Sono Gassman! Vittorio re della commedia sarà disponibile su Sky arte da gennaio.