Sono la bella creatura che vive in questa casa: recensione dell’horror Netflix
Sono la bella creatura che vive in questa casa (il cui titolo originale è I Am the Pretty Thing That Lives in the House) è un film horror scritto e diretto da Osgood Perkins. La pellicola è una produzione originale Netflix e ha debuttato al Toronto International Film Festival di quest’anno.
La protagonista del film è l’attrice Ruth Wilson, che interpreta Lily, un’infermiera. La donna viene assunta per occuparsi di Iris Blum, un’anziana autrice che desidera rimanere nella sua casa fino alla morte. Lily si trasferisce, ma ben presto, inizia a sospettare che nella casa, vi sia una presenza ultraterrena.
Sono la bella creatura che vive in questa casa: una produzione originale Netflix
Sembra davvero che Netflix abbia fatto dell’originalità il suo marchio di fabbrica. Ogni nuovo prodotto della piattaforma, sembra puntare a far scoprire allo spettatore un mondo nuovo e soprattutto modalità di racconto sempre diverse. Le serie e i film Netflix raccontano storie originali da ogni punto di vista, con uno stile narrativo altrettanto nuovo.
Sono la bella creatura che vive in questa casa non sembra essere da meno. Il film è un horror che è possibile descrivere con una sola parola: nuovo. Se siete amanti del genere, vi sarete resi conto che ci troviamo in un momento cinematografico dove i film, per spaventare, tentano di disgustare il suo pubblico, di farlo saltare sulla poltrona con jump scares di mostri, fantasmi e serial killer nascosti dietro l’angolo, di sorprenderlo con entusiasmanti colpi di scena.
Il film Netflix sembra voler nuotare imperterrito contro questa corrente. Sono la bella creatura che vive in questa casa mette le carte in tavola puntando tutto su una tensione e un’inquietudine a cui ormai raramente assistiamo. La tensione, però, viene costruita lentamente, inquadratura dopo inquadratura. Quelle sequenze infinite che scorrono lungo un corridoio vuoto, quella telecamera puntata sulla porta di una stanza buia o su una rampa di scale, creano nello spettatore una tensione palpabile, tanto che distogliere lo sguardo o guardare la scena attraverso le dita socchiuse della mano, diventa inevitabile.
Sono la bella creatura che vive in questa casa: un horror senza sorprese, che tiene incollati allo schermo
Sono la bella creatura che vive in questa casa inizia con due grandi presupposti (che, addirittura, ci vengono mostrati nel trailer). Il primo è che la casa in cui la protagonista si trova, è infestata e che “una casa con una morte dentro” non può essere comprata dai vivi. Essi la possono solamente prendere in prestito dai fantasmi che la possiedono.
Il secondo grande presupposto è che Lily ha 28 anni e non arriverà a compierne 29.
Ma allora com’è possibile godersi un film che ci permette di conoscere così tanto di se stesso fin dal principio? Sono la bella creatura che vive in questa casa ci prepara alla consapevolezza che non ci saranno sorprese, eppure, la sua visione ci incolla allo schermo.
Sono la bella creatura che vive in questa casa: un horror poetico
Il film Netflix riesce ad interessare lo spettatore fino alla fine grazie ad un’atmosfera poetica e inquietante. Le frasi della protagonista, quelle inquadrature ansiogene e la pellicola nel suo complesso, infatti, sono estremamente poetiche. Sono la bella creatura che vive in questa casa è un horror romantico che, con il silenzio e un’estetica semplice, ma incredibilmente affascinante ci attira in una spirale di buio e narrativa magnetica, verso il tragico e, in qualche modo sorprendente, epilogo.
I tempi dilatati sfidano lo spettatore ad annoiarsi: quei momenti vuoti rischiano di diventare dei buchi neri, ma non fanno altro che impennare la tensione. Al termine della pellicola, col senno di poi, siamo quasi sorpresi di essere riusciti ad evitare la noia, pronti a ricominciare la visione per cogliere tutti quei dettagli che sappiamo essere nascosti negli angoli bui di quella casa spettrale.
Sono la bella creatura che vive in questa casa è un film semplice ed estremamente curato. Un visione originale che occuperà la vostra memoria per un po’ e a quei dialoghi brillanti e poetici, a quell’inquietudine delicata e a quell’estetica minimalista penserete per più di qualche tempo.