Venezia 78 – Sundown: recensione del film di Michel Franco
Tim Roth protagonista assoluto di Sundown. Il nuovo film di Michel Franco è un dramma intimista che racconta di una scioccante scelta ...
Dopo il Leone d’argento del 2020, vinto grazie al distopico Nuevo orden, il regista messicano Michel Franco ritorna in concorso al festival di Venezia 2021 con Sundown. Il film è ambientato in Messico, ad Acapulco, località turistica famosa per i resort vicino al mare ma anche per le esplosioni di violenza in città. Franco ripropone tematiche care alla sua filmografia: dai personaggi in scena che devono prendere decisioni sotto pressione, al contrasto e l’opposizione tra gli stili di vita dei ceti sociali agli antipodi, l’esplosione improvvisa e immotivata della violenza all’interno della vita dei personaggi. Primeggia in scena un Tim Roth trasandato e alla ricerca di se stesso, affiancato da Charlotte Gainsbourg in un ruolo minore.
Di cosa parla Sundown?
La famiglia Bennett sta trascorrendo una rilassante vacanza in un hotel di lusso sulla costa messicana ad Acapulco. Tra cocktail margarita, piscina e una partita a domino, tutto sembra procedere meravigliosamente. Un’emergenza da Londra richiama la famiglia nel Regno Unito, interrompendo la vacanza idilliaca. Alice (Charlotte Gainsbourg) e i suoi due figli lasciano il Messico, mentre suo fratello Neil (Tim Roth) con una scusa decide di rimanere ad Acapulco facendo perdere le sue tracce. Neil abbandona la famiglia da un momento all’altro e senza motivazione, per trascorrere i suoi giorni in compagnia di una donna del posto mentre sua sorella cerca di mettersi in contatto con lui invano. Il delicato equilibrio del clan, apparentemente affiatato, viene sconvolto ma ci sono delle questioni legali e di successioni ancora da risolvere, per questo Neil ed Alice dovranno rincontrarsi ad Acapulco…
Famiglia, violenza e contraddizioni
Come in Nuevo Orden, Michel Franco sceglie di far partire la sua storia dal contesto famigliare, apparentemente coeso, la cui tranquillità è messa in discussione a causa di eventi inarrestabili, proprio come la luce del sole che prima o poi colpirà la propria pelle. Franco mette alla prova i suoi personaggi che devono improrogabilmente prendere delle decisioni sotto la pressione degli eventi, tralasciando ipocrisie e cose non dette a causa del condizionamento della società. In Sundown Neil decide di abbandonare la sua famiglia e questa decisione darà il via ad una serie di eventi drammatici. Michel Franco si chiede come famiglia e società possano accettare atti violenti, che si un omicidio tra la folla in spiaggia o una decisione netta senza comprendere i sentimenti di chi subisce questa scelta.
Nessun moralismo: Sundown osserva senza giudicare
Il regista non giudica nessuno, né chi dal gradino più basso della società si rifugia nella delinquenza per provare a migliorare la propria vita, né chi decide di abbandonare i propri cari senza dare spiegazioni. Ricchi e poveri, nonostante siano agli antipodi per stili di vita, si ritrovano poi ad uno stesso livello: tutti continuano a fare gli stessi errori, senza possibilità di salvezza. La regia del film è estremamente intimista, abbracciando esclusivamente il punto di vista di Neil. La sceneggiatura svela lentamente e poco alla volta gli elementi che servono a delineare le azioni dei personaggi, scelta che destabilizza da un lato ma lascia spazio ai colpi di scena inaspettati. Tutto è in sottrazione come anche i dialoghi rari e un finale evasivo, elementi che aggiungono un po’ di pesantezza alla fruizione del film.
Michel Franco torna a lavorare don Tim Roth
Sundown segna il secondo sodalizio tra Michel Franco e il bravissimo Tim Roth che dà spessore ad un personaggio di cui non sappiamo nulla. La coppia aveva lavorato insieme già per Chronic, film del 2015. Come ha raccontato il regista messicano, il ruolo di Neil è stato scritto appositamente per Tim Roth che nel film interpreta il ruolo di un uomo schivo, un pesce che boccheggia, rispettando un parallelismo con una delle prime inquadrature del film, che non può sfuggire al suo destino. Al fianco di Tim Roth troviamo Charlotte Gainsbourg nei panni di una donna distrutta che non riesce a capacitarsi delle scelte del fratello.
Sundown è la nuova occasione per Michel Franco per interrogarsi sulle criticità del proprio paese, afflitto da povertà e criminalità, e soprattutto sul definire una zona di sicurezza dentro e fuori i propri affetti familiari. Il film nella sua schiettezza attira e respinge, confermando la bravura di Franco nello scuotere le menti del suo pubblico.
Il film è al cinema dal 14 aprile 2022 con Europictures.