Surviving Summer: recensione della serie TV Netflix
Surviving Summer è la serie perfetta per l’estate. Tra primi amori, tanto surf e drammi adolescenziali, conquisterà il pubblico più giovane.
Arriva dall’Australia Surviving Summer – Un’estate travolgente, la serie teen ambientata nel mondo del surf, disponibile su Netflix dal 3 giugno 2022. Lo show in 10 episodi creato da Joanna Werner e Josh Mapleston e con protagonista l’attrice e rapper statunitense classe 2004 Sky Katz.
A metà tra Outer Banks e l’ormai iconica Blue Water High, Surviving Summer è il prodotto perfetto per chi vuole prendersi una pausa dalle uscite estive e godersi una rilassante serie TV con onde e drammi adolescenziali, magari in compagnia di un bel gelato.
Surviving Summer: di cosa parla la serie Netflix?
Summer Torres è un’esuberante e ribelle adolescente newyorkese che, dopo l’ennesima bravata a scuola, viene spedita dalla madre – spesso via per lavoro – in Australia, precisamente nella piccola città di Shorehaven. Qui la giovane protagonista viene ospitata dai coniugi Gibson, i quali, nonostante facciano il possibile per farla sentire a suo agio e parte della famiglia, non riescono a placare il suo spirito irrequieto né la sua ossessione di tornare a casa. Tuttavia, dopo un primo tentativo di fuga miseramente fallito, Summer comincia ad arrendersi all’idea che quella sia ormai la sua nuova casa, così si lascia andare e, grazie al suo carattere travolgente ed esplosivo, si fa ben presto nuovi amici entrando in una squadra di surf, di cui fa parte anche Ari Gibson, il figlio maggiore della coppia, giovane e talentuoso surfista ancora scosso da un terribile incidente. A Shorehaven, Summer, sostenuta dal suo nuova gruppo di amici, ritroverà l’amore per le onde.
Uno show che profuma di estate e nostalgia
Surviving Summer ha qualcosa di nostalgico che richiama le serie tv estive dei primi anni 2000, quelle che ci tenevano incollati allo schermo nei pomeriggi afosi. C’è infatti tanta avventura, spirito di gruppo, primi amori che sbocciano, tutti ingredienti che mettono all’angolo i social network in favore di amici, onde e risate. Sky Katz è il punto forte dello show. Conosciutissima negli Stati Uniti grazie alla partecipazione alla serie Disney A casa di Raven, la giovane attrice sa come far divertire: la sua simpatia e irriverenza – spesso fuori luogo – conquisteranno di sicuro il pubblico più piccolo. Oltre all’aspetto più frivolo, che la mostra come un’adolescente in continua ricerca di attenzioni, l’attrice riesce a dotare la protagonista di più sfaccettature: non è solo un’adolescente viziata, il suo atteggiamento da dura nasconde in realtà una profonda tristezza dovuta al rapporto difficile con la madre.
Lo show ci mette un po’ a decollare ma per delle buone ragioni; si prende infatti tutto il tempo di introdurre i protagonisti, le relazioni che li legano e i conflitti che li dividono. Questo approccio aiuta lo spettatore a comprendere le dinamiche del gruppo, composto sì da amici ma soprattutto da un team, pertanto non poche tensioni verranno a galla a causa di vecchi rancori e gelosie.
Il personaggio di Summer è generoso: prima di rientrare al centro della scena lascia diversi episodi agli altri personaggi, mettendosi in ombra o al massimo combinando qualche guaio qua e là per rivendicare la sua presenza. Abbiamo così l’opportunità di conoscere più da vicino gli altri protagonisti, tra cui spicca Ari (Kai Lewins), giovane promessa del surf che, nonostante con la famiglia e gli amici si dimostri sempre calmo e sorridente, è ancora molto turbato a causa di un grave incidente avvenuto in acqua un anno prima, il cui ricordo gli provoca dei terribili attacchi di panico di cui solo Summer è a conoscenza.
Il personaggio di Ari è interessante perché non ha assolutamente le caratteristiche del classico bad guy dei telefilm americani – o australiani in questo caso – anzi, è di indole molto dolce e sensibile.
Vedere o non vedere Surviving Summer?
Nonostante la storia sembri a volte un po’ datata, Surviving Summer fa del suo meglio per caratterizzare i suoi protagonisti. Lo spettacolo è estremamente godibile – seppur edulcorato – e sufficientemente credibile. Le sequenze di surf e le gare sono girate molto bene e aggiungono brio e tensione allo show.
Forse le scene contemplative – ovvero le sequenze in cui i protagonisti pensano e nuotano in solitaria accompagnati da una melodia da spiaggia – sarebbero potute essere più brevi, in quanto contribuiscono a creare dei punti morti che vanno ad appesantire alcuni episodi.
Per concludere, con personaggi ben scritti, tantissimo surf e archi narrativi avvincenti – profondi ma mai eccessivamente drammatici – Surviving Summer è uno show rilassante e divertente. È una formula furba che gioca con i cliché ma centra l’obiettivo.