Suzzanna: Buried Alive: recensione dell’horror Netflix
Suzzanna: Buried Alive è il nuovo film horror di Netflix. Proviene dall'Indonesia ed è diretto da Rocky Soraya e Anggy Umbara. Scopriamo meglio di che si tratta.
Suzzanna: Buried Alive è una pellicola indonesiana diretta da Rocky Soraya e Anggy Umbara che va ad aggiungersi agli originali Netflix. Ufficialmente è un film horror, anche se in realtà vive, nel corso dei suoi 120 minuti, in bilico tra il gore di serie B e un trash non voluto.
Rocky Soraya merita un occhio di riguardo, nonostante il risultato di questa sua ultima creazione di cui stiamo per parlare, perché è un regista che ha dimostrato di saper sfornare horror quanto meno guardabili come The Doll, The Doll 2 e Sabrina. Anche se, almeno a guardarlo da un punto di vista europeo, l’autore indonesiano sembra dia più importanza alla quantità che alla qualità dei film.
Nel cast troviamo Luna Maya, Herjunot Ali, T. Rifnu Wikana, Verdi Solaiman e Alex Abbad.
Suzzanna: Buried Alive – la trama del film Netflix
Suzzanna (Maya) è una moglie amorevole e una credente devota. Vive una vita tranquilla e serena insieme al marito nella sua villa vicino la città e da qualche giorno il cielo le ha fatto il dono più grande, arricchendo la sua vita di una lieta gravidanza.
Tutto però cambia quando quattro loschi figuri, operai presso l’azienda gestita dal marito di lei, decidono di rapinare la villa credendola vuota. La sventurata Suzzanna è invece l’unica persona al suo interno e, nel tentativo di fuggire dai rapinatori, viene tragicamente assassinata.
La sua storia non è però finita perché, quando una donna indonesiana viene uccisa mentre è incinta, ella ha la capacità di tornare sotto forma di fantasma vendicativo per tormentare coloro che l’hanno assassinata.
La dolce Suzzanna diventa così un demone spietato e la sua vendetta si scatenerà lenta e dolorosa.
Suzzanna: Buried Alive: quando Netflix si prende sul serio
C’è poco da dire su Suzzanna: Buried Alive in realtà. Si tratta di un B movie kitsch assolutamente poco credibile, noioso, stereotipato, trash oltre l’inverosimile e più comico che horror (comico nel senso che nel migliore dei casi può strappare un sorriso per i suoi tentativi ridicoli di darsi un tono). La pellicola rimanda a una leggenda che parla del “Sundel Bolong”, uno spirito demoniaco facente parte della cultura popolare indonesiana, che torna dall’oltretomba con lo scopo di vendicarsi dei proprio assassini. Ora, da un punto di vista occidentale, forse, non si riesce a capire fino in fondo il senso di quello che succede sullo schermo, ma è oggettivo che il modo in cui succede è scadente e alquanto ridicolo. Persino il titolo c’entra poco con la trama.
I personaggi sono stereotipati oltre l’inverosimile, la regia è pietosa, la storia non ha senso, la recitazione ha una credibilità pari allo zero e il minutaggio è sinceramente fin troppo esteso. Eppure tutte queste cose non costituiscono il vero problema del film, perché i B movie e gli horror di serie Z esistono, così come un gore più rude fuso a un grottesco voluto non sempre porta a un risultato così indecente. Il problema del film è che è un originale Netflix e, come tale, si prende sul serio. Purtroppo non era proprio il caso.
Suzzanna: Buried Alive è ora su Netflix.