Tale padre: recensione del film Netflix con Kristen Bell
Una commedia leggera e spensierata che però inciampa nei cliché, dilapidando due talenti attoriali.
Da Lucia Tedesco -
Tale padre (Like Father) è una commedia diretta da Lauren Miller Rogen, disponibile su Netflix dal 3 agosto, con Kristen Bell, Kelsey Grammer e Seth Rogen.
Il giorno del suo matrimonio, Rachel, dirigente stacanovista di un’azienda pubblicitaria, viene abbandonata all’altare dal suo compagno. Incapace di dividersi dal suo lavoro nemmeno il giorno delle nozze, Rachel, abbattuta e umiliata, incontra accidentalmente suo padre Harry, intrufolatosi durante la cerimonia, che non vedeva da decenni. Rachel ed Harry, seppur con i nervi a fior di pelle, decidono di uscire assieme una sera, ma il loro incontro si trasforma in una bevuta colossale e, dopo molti cocktail e tante ore di incoscienza, si ritrovano assieme a bordo di una nave da crociera, dove Rachel avrebbe dovuto trascorrere la sua luna di miele con il suo non marito.
Rachel e Harry, costretti in una convivenza forzata, cominceranno a fare i conti con i propri errori e le proprie ostinazioni, scoprendo non solo di avere in comune la stessa sofferenza intrinseca ma di voler intraprendere, inconsapevolmente, un percorso di guarigione e di cambiamento.
Tale padre: il film Netflix con Kristen Bell e Kelsey Grammer
Tale padre è una commedia molto leggera e spensierata, che racconta la riconciliazione di un padre e di una figlia che hanno vissuto vite parallele e separate per moltissimo tempo, una storia on the road ambientata nel paradiso dei Caraibi e dei suoi lussureggianti e ispiranti litorali.
Ancora una volta Netflix dona al suo pubblico un prodotto di mero intrattenimento che si riallaccia in qualche modo a pellicole distribuite nei mesi precedenti come Il padre dell’anno o Come far perdere la testa al capo. La premessa del film pone le basi di una commedia familiare con qualche ambizione estetica, il cui esito risulta essere niente meno che una pellicola poco impegnativa, godibile ma facile da dimenticare. Tale padre ha dalla sua la stoltezza di perdersi in alcuni stereotipi, soprattutto nella caratterizzazione dei suoi personaggi. Osservare un personaggio come Rachel trascorrere la maggior parte del tempo a telefono, per quanto in linea con il suo carattere, non offre al pubblico alcun motivo per allinearsi emotivamente con lei: ciò non fa che rendere le sue scene, purtroppo, noiose e ridondanti.
Inoltre la sceneggiatura tenta sempre di rimanere nei margini, non si muove davvero al di fuori di una confort zone, dal punto di vista narrativo, come se fosse si rifiutasse di scavare più profondamente nella relazione tra Harry e Rachel, di delineare al meglio le loro caratteristiche interiori o di attraversare le vicende del passato.
Tale padre è una commedia leggera e spensierata
Tale padre precipita molto spesso nei cliché e nei preconcetti, ci sono momenti in cui diventa tutto fin troppo pleonastico, sia nel suggerire ancora e ancora dettagli circa la dipendenza di Rachel dal suo telefono, come anche rimarcando esili stereotipi su una coppia omosessuale. Poco dopo l’inizio della vacanza sorge tutta la prevedibilità del film, attraverso la dinamica padre-figlia che si consolida con l’aiuto dei loro amici in crociera, trascinando la già mesta narrazione in una sequenza indicibile di luoghi comuni, come quelli sui newyorchesi che sono notoriamente maniaci del lavoro, o sulle persone anziane che sono esilaranti e pacate e sugli omosessuali, che non fanno altro che parlare di carboidrati, adozioni e sesso.
Tutto ciò non è concepibile in una commedia. Come se non bastasse anche lo sfondo sembra essere presente e funzionale solo come mezzo di propaganda: inutile dire che l’ambientazione caraibica non riesce a rimanere immobile e ad essere inoffensiva, come anche la nave da crociera, con i suoi eventi, le sue strutture e il suo decantato lusso.
Tale padre precipita spesso nei cliché e nei pleonasmi
Il sentimento plumbeo, che lascia tutta questa insulsa promozione, si inasprisce sul culmine della narrazione, quando i due protagonisti, pur facendo del loro meglio per scaldare una tiepida sceneggiatura sui legami familiari, si lanciano in una gara di karaoke, per sottolineare maggiormente quanto questa vacanza sia servita per donar loro un’affezione inaspettata e un legame disatteso.
Tale padre, in ultima analisi, dilapida due talenti attoriali, lascia misurare due ottimi interpreti, forse spesso sottostimati, con un film deludente e lacunoso che avrebbe potuto davvero veicolare un messaggio positivo, se si fosse soffermato meno su alcune banalità e più sul vero senso dell’amicizia quando sa essere disinteressata e inaspettata, sulle famiglie divise, sui genitori che talvolta si scelgono per necessità o per affinità e sulla vulnerabilità della solitudine.