Tattiche d’amore 2: recensione del film Netflix
La recensione della rom com diretta da Recai Karagöz con le star turche Demet Özdemir e Sukru Ozyildiz. Dal 14 luglio 2023 su Netflix.
“Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione“, diceva James Russell Lowell. Sagge parole quelle pronunciate a suo tempo dal poeta, critico letterario e diplomatico statunitense, alle quali viene da pensare nel vedere come i protagonisti di Tattiche d’amore, la rom com turca del 2022 targata Netflix, decidano nel sequel rilasciato dalla piattaforma a stelle e strisce il 14 luglio 2023 di tornare sui propri passi e di cambiare idea circa la possibilità di convogliare a nozze. Convinti entrambi che una volta pronunciato il fatidico sì, subentri l’abitudine e si dica addio alla passione e alla tenerezza in favore di litigi e noia, Kerem e Asli si troveranno in questo secondo capitolo a rivedere le rispettive posizioni riguardo il matrimonio, fino a quel momento considerato una convenzione anacronistica e, soprattutto, la tomba dell’amore. I preparativi delle nozze di una coppia di amici, alle quali seguiranno schermaglie d’amore, incomprensioni, gelosie e l’entrata in scena di terzi incomodi, metteranno infatti a dura prova la loro relazione e le loro convinzioni.
Come il primo primo film anche Tattiche d’amore 2 propone un tipo di comicità stantia, poco brillante, con gag trite e ritrite
Ma la scoperta di quali peripezie e ostacoli la coppia dovrà affrontare nel percorso che la condurrà all’altare la lasciamo ovviamente alla visione di Tattiche d’amore 2, che come in occasione del capitolo inaugurale è balzato subito nella top ten dei titoli più visti su Netflix. Il merito però non è di certo del film in sé che, alla pari se non peggio del suo predecessore, non brilla per qualità di scrittura, tantomeno per la messa in quadro. Entrambe le pellicole propongono un tipo di comicità stantia, poco brillante, con gag trite e ritrite condite da uno humour che per strappare qualche sorriso è costretto a girovagare nel repertorio del già visto alla disperata ricerca di battute e situazioni ad effetto. Ecco che non si va oltre il classico guilty pleasure che nel caso specifico crea un incrocio stucchevole tra il nostro Temptation Island e L’isola delle coppie di Peter Billingsley.
Un film che prende come modelli di riferimento da scopiazzare senza ritegno le commedie romantiche d’oltreoceano
Ciò non ha impedito alla pellicola di Emre Kabakusak di riscuotere un discreto successo tra gli abbonati della grande N, tale da spingere i produttori a mettere in cantiere un sequel pochissimo tempo dopo l’uscita così da continuare ad esplorare le dinamiche di coppia di Kerem e Asli, lui pubblicitario e lei stilista e fashion blogger di successo oltre che di bellissima presenza. I risultati però non sono cambiati, nonostante l’avvicendamento dietro la macchina da presa che ha visto Recai Karagöz raccogliere il testimone dal più esperto connazionale. Ma nemmeno la sostituzione in cabina di comando con un esordiente ha portato a un cambio di marcia, a uno sprint in termini di freschezza e originalità che non avrebbe fatto che bene a questa rom com in tutto e per tutto derivativa nel suo strizzare costantemente l’occhio alle commedie romantiche d’oltreoceano che Tattiche d’amore 2 prende chiaramente come modelli di riferimento da scopiazzare senza ritegno. Decisione assolutamente deleteria ai fini narrativi e drammaturgici che genera effetti deprimenti da un punto di vista della scrittura e qualitativamente piatti da quello di una confezione animata da personaggi che sembrano vere e proprie macchiette di bella presenza. Segnale, questo, molto preoccupante che suona sempre più come di un campanello d’allarme di un’omologazione dei prodotti tanto nei contenuti quanto nell’estetica, votata a un compiacimento dei gusti internazionali degli abbonati delle piattaforme.
Il segreto del successo di prodotti come Tattiche d’amore non può che risiedere nel cast, ossia nella presenza di due divi come Demet Özdemir e Sukru Ozyildiz
Ecco allora che il segreto del successo di prodotti come questi non può che risiedere nel cast, che nel caso di Tattiche d’amore 2 continua ad essere la presenza di due degli attori turchi più amati e osannati dal pubblico, ossia Demet Özdemir e Sukru Ozyildiz, rispettivamente Asli e Kerem. La presenza della prima in particolare è più che sufficiente per assicurare a questo come a buona parte dei prodotti a cui prende parte un successo già sulla carta. In Italia è stata consacrata da Daydreamer – Le ali del sogno, serie turca in cui ha recitato accanto a Can Yaman. Attualmente è in onda su Canale 5 con due serie: My Home, My Destiny e La ragazza e l’ufficiale, in cui veste i panni di Zeynep Göksu e Alya Sokolova. Insomma una gallina dalle uova d’oro sulla quale puntare sempre e comunque, anche quando il progetto di turno non è dei più convincenti.
Tattiche d’amore 2: conclusioni e valutazioni
Il sequel della rom-com targata Netflix, deve il suo successo solo e soltanto alla presenza nel cast di due degli attori turchi più amati e osannati dal pubblico, ossia Demet Özdemir e Sukru Ozyildiz che tornano a vestire i panni di Asli e Kerem. Questo secondo capitolo continua ad esplorare le dinamiche di coppia tra incomprensioni, gelosie e il difficile percorso che porterà i due innamorati a rivedere le rispettive posizioni sul matrimonio. Nonostante il passaggio di testimone dietro la macchina da presa, la comicità proposta resta stantia e scarsamente brillante. Il tutto al servizio di una commedia romantica derivativa e sempre più omologata ai gusti appiattiti del pubblico delle piattaforma, che strizza per confezione ed estetica l’occhio a quelle d’oltreoceano. E a risentirne è tutta la confezione, compresa quella sonora e fotografica così leccata e ultra-fashion da sembrare finta.