Tempo instabile con probabili schiarite: recensione
Con Tempo instabile con probabili schiarite, appena presentato al Bari International Film Festival, il cinema italiano si arricchisce di altre prospettive per analizzare e riportare alla riflessione di tutti temi che vanno dallo scontro generazionale, alla paura di affrontare nuovi orizzonti.
La vicenda verte su Ermanno (Lillo di Lillo & Greg) e Giacomo (Luca Zingaretti): amici da sempre ed entrambi soci fondatori di un’azienda di divani sull’orlo del baratro. Nel nascondere dei barili, che altrimenti costerebbe smaltire altrove, scavando trovano del petrolio. Una manna dal cielo, si potrebbe pensare, ma tutte le conseguenze di questo colpo di fortuna non tarderanno ad arrivare.
La crepa che si crea nell’amicizia fraterna tra i due protagonisti si allarga sempre più: Ermanno, più tradizionalista, concreto e con valori legati al comunismo, non riesce a levarsi il paraocchi che lo trattiene dal lasciarsi andare a pensare più a se stesso e alla propria famiglia, e non si fa briga di cercare di capire il figlio Tito (Andrea Arcangeli), che si rifugia nel mondo dei Manga giapponesi.
Giacomo, invece, pare un uomo arido, senza sogni, come se la vita gli fosse fino ad allora scivolata addosso senza coglierne i momenti.
Ecco che emergono dal film temi, come quelli già sopra citati, che vedono lo scontro di almeno tre tipi di generazioni (l’anziano che non fa che ricordare il secondo dopoguerra, l’adulto che vede nel giovane la superficialità nel fare le cose, salvo poi ricredersi), la paura dell’ignoto ed il contesto sociale, le solite persone per bene che non riescono a non mettere il becco e a condurre gli affari degli altri, specie se c’è di mezzo l’oro nero.
Temi banali, forse già sentiti più volte, ma che il regista Marco Pontecorvo riesce a portare sul grande schermo concedendo agli spettatori (ma anche ai protagonisti) prospettive disposte su diversi piani (generazionali, sociali, rapporti interpersonali, lavorativi e familiari) e su diversi tipi di cinema.
Sì, perché Pontecorvo riesce ad immettere in questa pellicola diverse realtà in maniera armoniosa: i ripetuti omaggi, velati, a Francesco Rosi, con cui Pontecorvo aveva collaborato in passato, il riferimento all’America western (dal duello al baseball) e l’animazione Manga (ideata da Pontecorvo e Maurizio Forestieri).
Eccellente l’idea di proporre la realizzazione animata di un Manga, in dialetto bolognese, come quello del paese dove si svolge la vicenda, ideato dallo stesso Tito, nel quale si rifugia, e che viene usato per raccontare, a mò di cornice (per non far decentrare il punto focale del film, ovvero, il rapporto Ermanno-Giacomo-oro nero), del rapporto padre-figlio, sotto il punto di vista di Tito.
Un film ottimo, originale nel suo essere, dove si parteggia per tutti e per nessuno, e che vede anche l’inserimento armonico di brani d’opera lirica (legati al territorio, tra Emilia e Marche).
Tempo instabile con probabili schiarite è una pellicola, che girata in sole 5 settimane (ma in incubatrice da qualche anno), non è mai banale, ed a parte il padroneggiamento dell’accento marco-emiliano che a tratti si perde, l’alchimia tra temi e regista è forte, così come quella tra gli attori principali; perché se Petrolo e Zingaretti sembrano distanti come recitazione e caratteri, essi si assemblano bene, andando a creare un sodalizio che non sarebbe male vedere in qualche altra prossima pellicola.
Una commedia instabile, perché niente si deve dare per scontato, neanche le cose più ovvie.
Tempo instabile con probabili schiarite è un film diretto da Marco Pontecorvo, e vede nel cast Luca Zingaretti, Lillo Petrolo, Carolina Crescentini, John Turturro, Lorenza Indovina, Andrea Arcangeli, Franco Mescolini, e Romano Reggiani, in uscita il 2 aprile, con la Good Films.