TFF33 – The Nightmare: recensione del documentario sulla paralisi nel sonno
Incubo: dal lat. tardo incŭbu(m), deriv. di incubāre ‘giacere sopra’; e questo dal nome di una creatura fantastica e malvagia (incŭbus), che, secondo un’antica tradizione romana, posandosi sopra il petto del dormiente ne turbava il sonno.
La paralisi nel sonno, detta anche paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui, nel momento prima di addormentarsi o, più spesso, al risveglio, ci si trova impossibilitati a muoversi. Questo disturbo dura molto poco, al massimo 2 minuti dal risveglio o pochi secondi prima di addormentarsi, talvolta di più, ma mai per un tempo oggettivamente lungo.
Normalmente, la paralisi inizia con una sensazione di formicolio che attraversa il corpo, arrivando fino alla testa, per poi paralizzare gli arti. Spesso la “vittima” di tale paralisi prova a gridare per chiedere aiuto, riuscendo al massimo a sussurrare debolmente, provando la sgradevole sensazione di sentire la propria voce soffocata da qualcosa di anomalo. Può anche succedere che il succube di ciò senta voci familiari chiamarlo, parlare tra di loro o, peggio ancora, parlargli vicino al collo con voce inquietante.
The Nightmare: gli incubi sono reali
La paralisi del sonno è un disturbo che si manifesta poco prima di addormentarsi o più spesso prima del risveglio, e comporta una sensazione d’irrigidimento fisico involontario. Un’esperienza sgradevole, comune a chiunque, che spesso sconfina nel terrore, dal momento che il cervello è sveglio e può quindi registrare ciò che sta succedendo. Otto persone si confrontano in merito, condividendo gli aspetti più irrazionali di un fenomeno scientifico dai risvolti ancora poco chiari: perché nel buio della propria camera qualsiasi cosa può succedere.
Il regista Rodney Ascher ha esordito nel 1997 con il cortometraggio Alfred, a cui sono seguiti, tra gli altri, Triumph of Victory (2001), un episodio del film corale Hot Chicks (2006), Visions of Terror (2008) e i documentari S from Hell (2010) e soprattutto Overlook Hotel – Stanza 237 (2012). Con quest’ultimo, in cui ricerca i presunti significati nascosti di Shining di Kubrik, ha partecipato al Sundance Film Festival e alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes.
The Nightmare è di sicuro uno dei documentari più agghiaccianti diretti dal regista, una attenta analisi legata ad una delle sensazioni più spaventose che l’animo umano possa generare: ciò che traspare dalle immagini su schermo è un velo sottile che separa il caso psichiatrico7medico dal piano paranormale e ultra sensoriale.
Nonostante The Nightmare sia di stampo documentaristico e quindi le sequenze si basano quasi esclusivamente su delle testimonianze reali, Rodney Ascher ha saputo costruire una parte di fiction decisamente spaventosa per accompagnare lo spettatore all’interno di un incubo che si può trovare dietro l’angolo.
L’utilizzo di attori che ricoprono i ruoli dei personaggi intervistati, l’uso scarso degli effetti speciali e l’alternarsi di riprese di backstage per sottolineare che il prodotto è reale, fanno sì che The Nightmare sia un docu-film interessante da visionare per l’argomento proposto, ma anche estremamente terrificante e da non guardare prima di andare a letto.
Ciò che aiuta e completa notevolmente il lavoro registico dietro a The Nightmare è la fotografia di Bridger Nelson, che utilizza colori primari per sottolineare il terrore tangibile all’interno delle stanze da letto dei protagonisti, facendo sì che la parte di fiction e le interviste reali vengano amalgamate creando un senso di pesantezza e disturbo veramente rari.
The Nightmare non è sicuramente un documentario per tutti, l’argomento è molto interessante ma talmente reale da diventare estremamente spaventoso e terrificante, generando paura pura negli spettatori e non abbandonandoli con il suo senso di terrore neanche dopo l’uscita dalla sala.
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