That Christmas: recensione del film animato di Richard Curtis
That Christmas è una favola natalizia con stile ma poco cuore che può incantare i piccini, ma lasciare i "grandi" a bocca asciutta.
C’è un fascino particolare nei racconti natalizi, quella miscela di magia, nostalgia e calore che sembra avvolgere ogni fotogramma. Con That Christmas, Richard Curtis torna a intrecciare le emozioni, questa volta attraverso un’animazione targata Netflix, ispirata ai suoi libri illustrati per bambini. Ma l’incanto regge il confronto con i suoi precedenti successi?
Un villaggio incantato bloccato dalla neve
Ambientato nel fittizio villaggio di Wellington-on-Sea – un luogo che profuma di mare, di luci calde e di quella bellezza senza tempo tipica delle coste britanniche – il film ci catapulta in un Natale inaspettato. Una tempesta di neve paralizza il paese, costringendo le famiglie a rimanere separate proprio nei giorni in cui la vicinanza conta di più. Da questa premessa si diramano diverse micro-storie: un bambino che teme di non vedere il padre divorziato, due gemelle confuse dalla rigida logica di Babbo Natale, una bambina determinata a salvare lo spettacolo scolastico e persino una severa insegnante che svela, a sorpresa, un cuore vulnerabile.
Curtis, qui co-sceneggiatore, gioca con i suoi topos preferiti: l’amore puro e innocente, le fragilità umane e l’umorismo malinconico. Ma, nonostante l’atmosfera sia ricca di buoni sentimenti, il risultato lascia la sensazione di qualcosa di incompiuto, come un regalo confezionato con cura ma che, una volta scartato, non stupisce.
Il cuore c’è, ma manca il guizzo
Se l’animazione affascina con i suoi dettagli – le case che sembrano presepi, la neve che cade leggera – la narrazione a tratti inciampa. La magia di Curtis, quella che ci ha fatto innamorare con Love Actually, qui sembra annacquata. Certo, ci sono momenti di tenerezza e battute che strappano un sorriso, come il delizioso rimando autoironico proprio a Love Actually. Ma il tono generale è eccessivamente zuccheroso, tanto da rischiare di alienare quel pubblico adulto che di solito ama ritrovare sé stesso nelle sue storie.
That Christmas trova la sua forza nel messaggio di fondo: l’importanza della comunità, della resilienza e dell’affetto, anche quando tutto sembra andare storto. È un film che farà felici i più piccoli, capaci di perdersi nella bellezza visiva e nella semplicità delle vicende. Tuttavia, per gli adulti, abituati a una profondità maggiore nelle storie di Curtis, questo racconto rischia di risultare prevedibile e privo di mordente.
That Christmas: valutazione e conclusione
Con That Christmas, Richard Curtis ci regala un’altra lettera d’amore al Natale, ma questa volta il timbro è meno incisivo. Un’animazione visivamente curata e piena di buoni sentimenti che farà breccia nei cuori dei più giovani, ma che fatica a convincere chi cerca quell’equilibrio tra comicità e malinconia che ha reso immortali i suoi lavori precedenti.
Ciononostante, That Christmas non è privo di meriti. La scelta di raccontare diverse storie che si intrecciano, seppur con qualche prevedibilità, permette al film di affrontare temi universali come la solitudine, l’accettazione e la capacità di reinventarsi. Non mancano momenti che strappano un sorriso o che accendono una scintilla di commozione, ricordandoci che, nonostante tutto, il Natale rimane una festa di speranza.
Se siete alla ricerca di un film da condividere in famiglia durante le festività, questa animazione potrebbe essere la scelta giusta. Ma chi si aspetta l’arguzia e la profondità di capolavori come Love Actually o Notting Hill potrebbe trovarsi di fronte a un’esperienza più tenue e meno memorabile.