The Calendar Killer: recensione dell’avvincente thriller Prime Video

Una tensione sempre palpabile in un buon thriller che vale la pena di vedere su Prime Video!

Un calendario omicida, un killer tormentato (Sabin Tambrea), una suspense senza soluzione di continuità, una sceneggiatura strutturata e un’attrice che ha sul viso disegnato il suo personaggio (Luise Heyer) sono i brillanti di The Calendar Killer, film con serial killer diretto da Adolfo J. Kolmerer disponibile su Prime Video dal 16 gennaio 2025. Basato sul best-seller di Sebastian Fitzek, che oltre ad essere avvincente, offre il suo “materiale” per trattare il tema della violenza sulle donne sotto forma di abusi domestici. Spiazza il pubblico mostrando le fragilità dei suoi personaggi e un assassino seriale fra i più insospettabili che sta terrorizzando la città di Berlino, quest’ultimo riesce a guadagnarsi tutta la dolcezza dello spettatore, per poi terrorizzarlo nell’ultima “manciata di minuti”.

The Calendar Killer è un’immersione negli ultimi istanti di Klara, indicata come prossima vittima da un serial killer

The Calendar Killer trama trailer cast - Cinematographe.it

Il regista è noto per i suoi precedenti lavori su serie come Sløborn E Oderbruch, è al timone di quest’ intrigante pellicola, insieme alla sceneggiatrice Susanne Schneider offrono una narrazione solida e predispongono una tensione sempre palpabile. Il plot ci trascina nei tormenti personali di tutti i personaggi principali, partendo da una premessa sventolata nella scena d’apertura che ci fa subito conoscere il modus operandi del killer: scrive la data di morte delle vittime col sangue sulla parete. Klara (interpretata da Luise Heyer) morirà entro mezzanotte a meno che non uccida il marito. Questa è la regola stabilita dal famigerato serial killer soprannominato “il killer del calendario” (un inquietante esemplare di Salvatore delle Donne) che sta terrorizzando la città. L’assassino offre alle sue potenziali vittime due opzioni: o vengono uccise, o morirà il loro partner in una data specifica del calendario. Klara si sveglia in un garage con una scritta di morte sulla parete. Siccome chi sa che dovrà morire sta già morendo, terrorizzata chiama una linea telefonica di sicurezza per le donne sole che tornano a casa. Risponde alla sua chiamata di aiuto Jules che lentamente – insieme al pubblico- viene a conoscenza dell’infelice esperienza della donna, continuamente maltrattata dal marito.

Una tensione sempre palpabile in un buon thriller che vale la pena vedere

The Calendar Killer trama trailer cast - Cinematographe.it

Regia e fotografia e, in generale, l’intreccio, tendono ad essere in continuo movimento e misteriosi ma presentano sempre toni cupi. La fotografia rimane low-key e la scena vive di tonalità caratterizzate da una bassa luminosità con pochi dettagli chiari, ritorna al colore solo in alcune sequenze – quelle fuorvianti per lo spettatore (dai toni bluastri e falsamente rilassanti come quella in cui Jules si avvicina a “sua figlia”) o quelle rossastre, dominate dalla violenza nella sequenza-incubo e ambivalente relativa alla serata “esclusiva” con tanto di maschere programmata dal marito di Klara, che ci rinvia ad Eyes Wide Shut . Una trama stratificata che, da spettatori, ci fa dimenticare che The Calendar Killer parla di un assassino e invita la nostra mente a formare idee altrove. Tra l’oscurità della storia e la crudezza della situazione, ci viene ricordato che stiamo conoscendo due personaggi soli, che vivono in uno stato di incessante inquietudine. Appaiono sconvolti al telefono, terrorizzati nel cuore di una notte calma.

The Calendar Killer: valutazione e conclusione

The Calendar Killer è un buon thriller costruito per essere stimolante con una squadra di attori fenomenale, che vale la pena di guardare. Conserva l’atmosfera dei film con serial killer ma il suo focus è tutto spostato sulle fragilità umane. Adolfo J. Kolmerer raggiunge questo obiettivo mettendo in scena una storia che tratta la violenza domestica e il cui segreto principale è una protagonista che naviga e fa navigare nel suo incubo mentre lo racconta all’uomo che sta cercando di aiutarla. Il film è una lunga e discontinua telefonata che assomiglia più a una tenebrosa terapia che si svolge mentre impariamo a conoscere Klara e Jules, ma anche Martin (Friedrich Mücke): tutti personaggi con disturbi mentali. Ma alla base non c’è nulla che non si possa risolvere. Il killer passa in secondo piano, mentre in assoluta evidenza c’è un’oscura e coinvolgente psicoterapia a distanza che corrisponde a un sorprendente percorso introspettivo.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7