The Core: recensione del film con Aaron Eckhart e Hilary Swank
The Core è un film fantascientifico di Jon Amiel del 2003, interpretato da Aaron Eckhart, Hilary Swank, Stanley Tucci e Delroy Lindo.
La Terra è inspiegabilmente scossa da alcuni accadimenti che interrompono il normale corso degli eventi. A Londra si assiste ad un comportamento molto bizzarro degli uccelli che perdono ogni coordinazione, tanto da scontrarsi contro persone e palazzi generando caos e confusione. A Boston avvengono morti improvvise di alcune persone, tutte nello stesso istante. Parallelamente uno shuttle della NASA, di ritorno sulla terra, guidato da Bob Iverson e Rebecca Childs, si trova ad atterrare nella traiettoria sbagliata, così da essere costretto ad una manovra pericolosa in pieno centro a Los Angeles.
Tutte queste stranezze attirano l’attenzione di Josh Keyes, professore e geologo, che comprende che c’è qualcosa che sconvolge alla radice il campo magnetico, considerato che gli uccelli si orientano grazie alle onde elettromagnetiche, quelle persone decedute avevano tutte un pacemaker andato in tilt per un’anomalia elettrica, come anche lo shuttle aveva avuto falle considerevoli all’apparecchiatura a bordo. Josh viene chiamato dal Pentagono per scoprire, assieme al suo amico Serge Leveque, se quei disastri fossero dovuti a qualche attacco terroristico, teoria che viene ampiamente scongiurata dai due scienziati.
Ma Josh non si ferma e comprende cosa si cela dietro quegli eventi inspiegabili ed arriva ad una conclusione sconcertante: il nucleo della Terra si è fermato. Atterrito da quei risultati e dalle sue ricerche, attira l’attenzione di un noto scienziato, Conrad Zimsky, al quale mostra il suo studio e assieme decidono di informare il Pentagono e la NASA degli effetti devastanti che sarebbero avvenuti in seguito al collasso del nucleo: la scomparsa di una protezione da radiazioni cosmiche e venti solari che avrebbero provocato in poco meno di un anno la totale scomparsa dell’essere umano e di vita sulla Terra.
La soluzione principale è che si trovi il modo di raggiungere il nucleo e una volta nelle vicinanze sganciare una bomba atomica che potesse in qualche modo riportarlo a ruotare come prima. Raggiungerlo sembra impossibile, finché Zimsky scova una sua vecchia conoscenza, Edward Brazzelton, inventore di una navetta, Virgil, capace di penetrare la roccia e fatto di una lega molto resistente che converte pressione e alta temperatura in energia. La NASA finanzia la costruzione della nave in pochi mesi: Braz perfeziona la potenza e la struttura della lega della navetta, Serge realizza e impianta all’interno della nave cinque megatoni nucleari, mentre Josh migliora il suo progetto che darà visione a lungo raggio di quello che la nave dovrà attraversare.
Nel gruppo vengono inseriti Bob e Rebecca, i due piloti dello Shuttle, che guideranno la navetta, e un hacker, Ratto, che avrà lo scopo di contenere le informazioni su internet su tutto ciò che indica il disastro ambientale e che faciliterà le comunicazioni tra la nave e la NASA. Questo viaggio al centro della Terra è un’impresa impossibile, considerato che tutto il progetto è posto su teorie e nessuna certezza, ma l’unica speranza della sopravvivenza dell’uomo è nelle loro mani.
A fatica e con molti sacrifici la nave raggiunge il nucleo esterno, ma appena il computer riceve i dati aggiornati della reale composizione del nucleo, Josh e Zimsky scoprono che i cinque megatoni che hanno con loro non bastano per farlo ripartire. Proprio quando sembra essere tutto finito, Zimsky accenna ad un progetto top secret del Pentagono chiamato Destino, un piano alternativo ideato in segretezza che consiste in un macchinario capace di produrre terremoti fortissimi e che, spiega Zimsky, potrebbe aver causato l’arresto del nucleo terrestre.
In alternativa al piano originale ormai fallito, Zimsky invoca l’equipaggio di tornare indietro e informa il Pentagono di avviare il macchinario, così da tentare di far ripartire il nucleo proprio nello stesso modo in cui è stato fermato. Ma Josh e Rebecca, trovando assurda quella metodica, decidono di continuare la loro missione, coscienti che una volta che Destino venisse azionato, loro sarebbero stati distrutti dall’energia devastante del macchinario.
The Core è un disaster movie molto composto, che non ha grandi sbavature né particolari picchi nei suoi paradigmi, le scene più efficaci vengono presentate e spese all’inizio del film, con lo scenario apocalittico, con scienziati che non si capacitano degli eventi, che studiano i motivi di quei cambiamenti, anche se il gergo scientifico è volutamente snellito per facilitarne la comprensione. Eppure i protagonisti sono molto ben caratterizzati, si legge in volto il loro carisma e quanto effettivamente essi siano agli antipodi, cosa che fa molto bene alla tensione emotiva, che però è calibrata male durante le scene successive al viaggio al centro della Terra.
The Core è una pellicola che nonostante abbia delle pecche considerevoli soprattutto nei battiti finali, riesce ad imporsi bene, a strutturare i suoi personaggi e a metterli in contrapposizione, alcuni riusciti sicuramente meglio di altri, come lo scienziato Zimsky, un super fisico che non fa altro che ripetere “lei non sa con chi ha a che fare”, considerando che nel film davvero non si comprende il motivo di tanto egocentrismo.
I disaster movie che hanno come protagonista il solo pianeta Terra e la sua autodistruzione sono molti: Crack in the World, The Day After Tomorrow, The Day the Earth Caught Fire sono solo alcuni da ricordare. Ebbene The Core è apprezzabile sotto alcuni punti di vista, concettualmente e anche dal punto di vista scientifico, annebbiando a tratti anche la carica fantascientifica che lo determina come tale, malgrado gli scenari dal punto di vista visivo non riescono a cogliere lo stupore dello spettatore.
The Core è una pellicola che, nonostante pecche considerevoli, riesce ad imporsi bene e a strutturare e contrapporre i suoi personaggi
Resta impossibile credere che un’arma nucleare possa, con le giuste cariche e disposizioni geofisiche, raggiungere il nucleo e compromettere il suo flusso naturale. Questa resta una teoria molto stravagante, per quanto ancora restino sconosciute la sua composizione e la materia di cui è fatto. Ma dando per buona la teoria secondo cui un’arma ingestibile fatta di un composto instabile generi un’onda d’urto tanto potente da bloccare il nucleo, di certo però gli effetti che si propagherebbero sulla terra sarebbero ben diversi e soprattutto non così veloci.
“Siamo abituati a pensare allo spazio come all’ultima frontiera”
Ed è proprio vero che il punto centrale di The Core è quello che spinge a pensare quanto della nostra terra sia ancora totalmente sconosciuto e così difficile da apprendere. Ed è per questo che la pellicola rivolge i propri quesiti e prova a rispondersi, in modo non irreale per certi versi, alle domande che fino ad ora hanno trovato risposta solo nella formula in teoria, mostrando anche cosa potrebbe trovare l’uomo che si trova a percorrere questo viaggio, che ad oggi resta un punto interrogativo ancora da affermare.