Roma FF16 – The Eternals: recensione del cinecomic Marvel
La pellicola, diretta e co-scritta da Chloé Zhao, chiude eccezionalmente la Festa del Cinema di Roma e Alice nella città. Il lungometraggio, estremamente importante per l'universo cinematografico Marvel, è visivamente incredibile, ma presenta alcune debolezze a livello narrativo.
The Eternals è il tanto atteso nuovo tassello della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, con la regia e la co-sceneggiatura della Premio Oscar Chloé Zhao (Nomadland, The Rider – Il sogno di un cowboy) che ha collaborato al copione con Patrick Burleigh, Ryan e Matthew K. Firpo. Fin dal suo annuncio, la realizzazione ha attirato fin da subito tantissima curiosità grazie ad un sostrato contenutistico che trae ispirazione dalle vicende di un gruppo di personaggi estremamente importanti nel mondo fumettistico Marvel. Gli Eterni, appunto, ideati da Jack Kirby nel 1976, sono tra le figure più conosciute e potenti de La Casa delle Idee ed hanno un fascino del tutto particolare perché la loro origine e storia si intreccia con leggende e miti, riuscendo a fornire tantissime risposte sulla creazione dell’universo di riferimento.
The Eternals è proiettato il 24 ottobre 2021 come evento di chiusura della Festa del Cinema di Roma, giunta alla 16esima edizione ed Alice nella città. Il lungometraggio, che arriva nelle sale italiane il 3 novembre 2021 con la distribuzione di Walt Disney Studios Motion Pictures, è una origin story suggestiva che si avvale di un impianto estetico e registico vertiginoso, ma che trova qualche rallentamento nella sceneggiatura, che non riesce sempre a sostenere efficacemente la brillante messinscena.
The Eternals: un’avventura dal sapore epico e leggendario
Gli Eterni sono dei costrutti ideati dai Celestiali, antica razza di divinità che ha posto le basi dell’Universo, per combattere i Devianti e preservare gli esseri umani. Durante svariati secoli il gruppo ha contribuito all’evoluzione della Terra e di altri pianeti seguendoli da vicino, ma non intervenendo mai nei conflitti interni per decisione dei loro creatori. Dopo un arco di tempo interminabile in cui la squadra è stata sciolta, gli Eterni sono chiamati nuovamente a raccolta per una missione che decide le sorti del mondo come lo conosciamo. Fin dalle prime ed intense battute di The Eternals, abbiamo qualche indizio per capire l’indirizzo che segue l’intera pellicola: una direzione epica, mitologica, che scolpisce, all’interno del Marvel Cinematic Universe, degli imponenti pilastri per il futuro di questo universo, tornando però indietro.
Il lungometraggio, infatti, con diversi salti temporali, ci mostra perfettamente come gli Eterni, nel corso del tempo, hanno agito contro i Devianti, ma non sempre seguendo ciecamente uno scopo: spesso si sono chiesti come mai non potessero intervenire nei conflitti dell’umanità, logorandosi dentro per non essere riusciti a far nulla in queste situazioni. Questa rottura psicologica e anche dilemma morale, all’interno del film, assale molti dei protagonisti e funge da importante snodo narrativo che permette alla storia di andare avanti anche in direzioni del tutto inaspettate, con alcuni colpi di scena piuttosto intensi.
Tornando al registro mitologico ed epico, la regia di Chloé Zhao è straordinariamente profonda e ricca, evoca antiche leggende, misteri e racconti secolari che i popoli si tramandano di generazione in generazione. In particolare, la macchina da presa gioca su due piani diversi che però, efficacemente, riescono a collidere insieme: da un lato lavora sui luoghi di scena, maestosamente ricchi di sfumature, dettagliatissimi ed evocativi; dall’altro sulle scene action. Quest’ultime sono presenti in The Eternals in modo misurato e non soffocano per nulla l’importante apporto contenutistico del film, ma anzi stemperano perfettamente le sequenze maggiormente didascaliche e dense di informazioni del progetto. L’autrice si concentra specialmente nel rappresentare, con dinamicità e creatività, tutti i poteri dei protagonisti che vengono valorizzati su schermo con intensità e, soprattutto, rigore strutturale, con poche esagerazioni.
La regia tende ad avere una leggera inflessione nella parte finale della pellicola, quando tutta l’azione in scena, seppur spettacolare e visivamente eccezionale, è tradita da qualche eccessiva leggerezza dello script che ha delle ripercussioni, ovviamente, anche in quello che il pubblico vede in primo piano. In generale, la Zhao ha dimostrato ampiamente di saper giostrare divinamente l’intero impianto estetico della realizzazione, tratteggiando a fondo dettagli e curando, in modo prioritario, la relazione tra i vari attori su schermo, che appare sempre molto naturale e istintiva, mai artificiosa o costruita.
The Eternals: tanta sostanza, ma anche qualche leggerezza di troppo
Passando alla sceneggiatura di The Eternals, ci troviamo in presenza di una storia che è contenutisticamente pregna di materiale narrativo, sia esso appartenente alla sfera dei temi portanti del film che di quei dettagli sacri e inviolabili che toccano direttamente il delicato equilibrio del Marvel Cinematic Universe. Il problema principale è che tutta questa sostanza non è sempre gestita in maniera egregia nonostante la durata sostenuta della realizzazione in questione, ben 2 ore e 37 di girato. Se in generale i climax e le rivelazioni sono ben inserite nel lungometraggio, quello che fa storcere il naso sono alcuni passaggi fin troppo forzati e l’effettiva mancanza di un reale approfondimento di alcuni degli Eterni presenti. È chiaro che, di fronte a ben 10 protagonisti, non è sempre semplice dargli il dovuto spazio, ma quello che accade è che, agli occhi del pubblico, alcuni di loro sembrano proprio più trascurabili, senza che ci sia un adeguato rapporto empatico con loro.
Un ottimo lavoro è stato fatto su Ikaris (Richard Madden) che, in modo del tutto interessante, ha delle caratteristiche inusuali che non ci saremmo aspettati di vedere, ma in generale anche Kingo (Kumail Nanjiani), Sersi (Gemma Chan), Sprite (Lia McHugh) e Phastos (Bryan Tyree Henry) funzionano bene, in quanto il copione si è appellato a determinate strutture archetipiche, attribuendogli dei ruoli specifici all’interno della narrazione. La più grande delusione, tra gli Eterni rimanenti che non abbiamo menzionato, è effettivamente Thena (Angelina Jolie), che possiede un background spettacolare, ma che è stato sfruttato in modo debole e inflazionato, quando, oltre ad essere lo spirito dinamico della pellicola, avrebbe potuto potenzialmente apportare altri tasselli contenutistici alla storia.
Il lungometraggio si appoggia ad un cast davvero incredibile che ha lavorato molto bene, ma che in alcuni casi ci sembra una potenza sprecata per come sono stati gestiti alcuni personaggi in particolare. Detto questo, quello che colpisce maggiormente è lo spirito recitativo di squadra, segno che la film-maker ha particolarmente curato i rapporti sul set e la relazione tra i vari interpreti, come peraltro aveva fatto notare la stessa Angelina Jolie in una recente intervista. Degne di menzione sono anche colonna sonora, curata da Ramin Djawadi, che, seppur non memorabile, contribuisce al tono epico del film, ma anche le due scene dopo i titoli di coda che sono importantissime ed intense, quindi non fuggite dalla sala senza!
The Eternals è un ottimo titolo del Marvel Cinematic Universe che ha mosso eccessivamente aspettative colossali da parte del pubblico. Registicamente straordinario, il lungometraggio è fondamentale per comprendere i prossimi passi dell’MCU, ma anche per capire significative nozioni cosmologiche dell’universo cinematografico de La Casa delle Idee. Con un’impronta epica e leggendaria, il copione del film fallisce in alcuni momenti fin troppo esagerati e nella scrittura di alcuni personaggi, che risultano essere inutili ai sensi della risoluzione della trama. In definitiva un prodotto brillante e solido che pone delle importanti basi di sviluppo di uno dei fenomeni più incredibili e redditizi della storia del cinema moderno.