The Expanse – 1×01: recensione
La fantascienza torna a dominare anche il mercato televisivo moderno. Ha debuttato infatti lo scorso lunedì, sulle frequenze di SyFy Channel, un nuova ed intrigante space-opera chiamata The Expanse. Il network americano che ha fatto della fantascienza il suo vero cavallo di battaglia, sta vivendo un momento di grande espansione. Con tanti progetti che bollono in pentola (come una serie tv ispirata al mito di Van Helsing) ed i successi di Z Nation e Dark Matter, il debutto di Expanse non è la conclusione di un lungo percorso ma bensì l’inizio di qualcosa di nuovo.
La serie ha comunque le sue pecche, il pilot infatti non è perfetto nella sua interezza, ma fin dai primi minuti si intuisce la grandezza di una produzione televisiva all’avanguardia e con infinite chiavi di lettura. The Expanse è ambientato 200 anni nel futuro, in un’era in cui il genere umano ha colonizzato lo spazio fino ad ora conosciuto. In questo universo però ci sono forti tensioni, soprattutto causate dallo strapotere del pianeta Marte, ed in questo contesto si snoda la vicenda di un detective e di un capitano di una nave spaziale, i quali cadono vittima di un gioco più grande di loro. Il detective Josephus Miller (Thomas Jane) ed e il capitano James Holden (Steven Strait) rimangono coinvolti nelle tensioni che caratterizzano i rapporti tra la Terra, Marte e la fascia degli asteroidi, per ritrovare una ragazza scomparsa in circostanze misteriose. Presto scopriranno che la vicenda legata alla donna è molto più complicata di quanto potessero immaginare, emerge così un’intricata cospirazione spaziale.
The Expanse non è quindi una semplice space-opera tutta cappa e spade laser, ma è un intricato e complesso mistery drama specchio di una realtà futuristica non tanto diversa da quella che si prospetta nella nostra immediatezza. La ricerca di una verità celata all’ombra dello spazio profondo, è solo il motore essenziale della vicenda, studiato per illustrare una società del futuro, barocca, decadente, in crisi di valori e tampinata da una guerra civile che aleggia sulle spalle dei poveri innocenti. I due personaggi principali, letteralmente sobillati da questo incredibile substrato politico/istituzionale, uniranno le loro forse per salvare un’innocente e rivelare una cospirazione che, in realtà, porterà poi al collasso l’intero sistema galattico. La mancanza di viveri, di acqua ma soprattutto l’assenza di un futuro per le generazioni che vivono in questo contesto, è il motore necessario e sufficiente per rendere tale il plot. Un racconto questo che però cela molto saggiamente i suoi punti di forza.
The Expanse: un mistery – drama spaziale
Il pilot infatti nei suoi 44 minuti effettivi di narrazione, non arriva subito al dunque ma si perde in un lungo e prolisso incipit che solo verso la fine del suddetto episodio, rivela tutta la sua fulminante bellezza. Il giudizio di Expance è dunque solamente rinviato al secondo episodio perché in realtà quello trasmesso lo scorso lunedì, serve solo a far capire allo spettatore non solo il contesto sociale in cui è ambientata la vicenda, ma soprattutto il grande appeal di una trama in continuo divenire. The Expanse dunque rappresenta il nuovo modo di raccontare un drama fantascientifico in tv, ovvero più introspezione e meno guilty pleasure. Per il momento la prima stagione è composta da 10 episodi.