The Gallows – L’esecuzione: recensione

L’arte comprende ogni attività umana (incluso il cinema) e porta a realizzare forme di creatività ed espressione estetica strettamente connesse alla capacità di trasmettere “emozioni” e “messaggi” soggettivi. In The Gallows – L’esecuzione di Chris Lofing e Travis Cluff non vi sono ne l’uno ne l’altro. Già dalle prime scene del film si riesce a cogliere una capacità quasi innata di autospoilerare ciò che accadrà in seguito e non solo: la carenza di idee per questo genere viene evidenziata in più punti della trama e, per cercare inutilmente di compensare la superficialità di quest’ultima, hanno pensato di ricorrere ai classici jump-scares o alla musica per creare atmosfera. Oltre a questo possiamo dire che il copione è di una banalità a dir poco disarmante ed è un vero peccato perchè l’idea di base di per se era buona e purtroppo è stata buttata al vento.

The Gallows – un completo disastro

Una scena del film

Un Incidente durante una recita scolastica finisce in disgrazia. Vent’anni dopo gli studenti della scuola decidono di tornare sul palco per onorare l’anniversario di quel tragico giorno ma tre amici si organizzano per entrare di notte nel teatro e sabotare la scenografia, in modo che uno di loro possa far colpo su una ragazza. Un piano organizzato a mo’ di Willy il Coyote e che naturalmente fa un buco nell’acqua perchè qualcosa va storto. I ragazzi dovranno fare i conti con il male che si cela dietro le mura di quel teatro e scopriranno a loro spese che alcune cose non devono essere cambiate.

Uno dei fantasmi del film

The Gallows – L’esecuzione è un film noioso, apatico e ripetitivo e può essere considerato come un altro chiaro esempio della crisi di ideali che sta investendo il genere dell’horror. L’influenza dei suoi compagni di reparto è nota in più punti e da questo ne scaturisce una tematica con una scenografia davvero raccapricciante, che non suscita altro che una forte delusione.