The Help: recensione del film con Emma Stone
Stasera, alle 21.10 su Rai Movie (Canale 24), andrà in onda The Help, film del 2011 con Emma Stone e Octavia Spencer. Ecco la recensione.
The Help è un film del 2011, diretto da Tate Taylor, regista del più recente La ragazza del treno del 2016. La pellicola ha ottenuto grande successo negli Stati Uniti, dove ha raccolto numerosi consensi soprattutto per la tematica centrale, quella del razzismo nei confronti degli afroamericani.
Il film vanta un ottimo cast di attrici acclamate specialmente negli ultimi anni, quali Emma Stone, Octavia Spencer, Viola Davis e Jessica Chastain su tutte. In The Help recitano anche Sissy Spacek, che ci riporta immediatamente al suo celebre ruolo da protagonista in Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma del 1976; Allison Janney, nota attrice del cinema anni ’90, conosciuta dai più giovani per la serie tv, ancora in corso, Mom; e Bryce Dallas Howard, il cui volto, negli ultimi anni, è stato associato all’episodio intitolato Nosedive della serie tv Black Mirror.
The Help: trama e recensione del film
The Help vede protagonista Eugenia “Skeeter” Phelan (interpretata da Emma Stone), una neolaureata nativa di Jackson (Mississippi) che nel 1963 torna nel suo paese d’origine per realizzare il suo più grande sogno, quello di diventare una scrittrice. Una volta arrivata a casa, però, si renderà conto della situazione anacronistica ancora presente, caratterizzata da un profondo razzismo nei confronti degli afroamericani. Skeeter imparerà a conoscere le cameriere delle sue fanatiche amiche sposate con figli, e riuscirà a ottenere la loro fiducia: le cameriere le riveleranno i segreti sconcertanti tenuti nascosti tra le mura domestiche di queste donne ricche, che non fanno altro che non curare i propri figli e, soprattutto, trattarle male, obbligandole ad esempio a utilizzare servizi igienici differenti dai propri. La giovane scrittrice raccoglierà tutte le testimonianze delle cameriere afroamericane per farne un libro, volume che susciterà molte polemiche nel paese…
The Help è un film emozionante, che bada più al contenuto che alla forma. La pellicola non spicca per una particolare regia né per fotografia e sonoro caratteristici: è un’opera cinematografica emozionante, che ci catapulta negli anni ’60 e ci immerge in una situazione drammatica e a tratti davvero insostenibile. Tate Taylor, tuttavia, tratta il tema con molta ironia, senza mai annoiare, soprattutto superata la prima mezz’ora.
La sceneggiatura non spicca per imprevedibilità, ma lo fa per coerenza. Le donne afroamericane finiranno per firmare il libro colmo di testimonianze, scritto da Eugenia “Skeeter” Phelan in forma anonima, e in parte si ribelleranno ai continui soprusi subiti. Di culto, nel film, è ad esempio la scena nella quale Minny Jackson, il personaggio interpretato da Octavia Spencer, serve alla sua padrona una torta al cioccolato, dietro il cui gusto si nascondono, in realtà, nient’altro che escrementi umani.
Ed è proprio Octavia Spencer a ottenere il maggiore riconoscimento per la sua performance in The Help, arrivando a vincere il Premio Oscar, nel 2012, come Miglior attrice non protagonista. Le altre candidature ottenute dalla pellicola sono state quella di Miglior film a Brunson Green, Chris Columbus e Michael Barnathan, e le due per la Miglior attrice protagonista a Viola Davis e a Jessica Chastain.
Oltre alla performance di Octavia Spencer, spiccano anche quella di Emma Stone, impeccabile come sempre ma non così tanto da essere nominata per il ruolo di Miglior attrice protagonista; Viola Davis, premio Oscar per Fences nel 2017, che conosciamo bene anche per le sue interpretazioni emozionanti in Le regole del delitto perfetto, serie televisiva di successo di ABC; e Jessica Chastain, che impersona un carattere profondamente diverso da quelli che fino a quel momento aveva interpretato, mostrando una particolare versatilità.
The Help racconta una storia composta unicamente da donne, sia quelle borghesi che quelle considerate alla stregua delle schiave, entrambe vittime di una società che vede le prime predominare mentre le altre soccombere: le due figure si incontrano al centro, un incrocio in cui entrambe sono succubi dei vincoli collettivi degli anni ’60 negli Stati Uniti.
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