The Incredible Snow Woman: recensione del film, dalla Berlinale 2025

L’emozione della vita degli esploratori.

The incredible Snow Woman, del regista Sebastien Betbeder, arriva nella categoria Panorama alla Berlinale 2025, che si svolge a Berlino dal 13 al 23 febbraio 2025.
Il film ha per protagonista Blanche Gardin, che interpreta il ruolo di Coline Morel, un’esploratrice che, in seguito ad alcuni eventi che hanno sconvolto la sua esistenza, decide di ritornare al proprio villaggio per incontrare la famiglia dopo anni di lontananza . Durante la permanenza la protagonista rivive momenti piacevoli della sua vita, prendendo del tempo per se stessa e cercando di scrivere il libro che racconti il suo lavoro e cosa significhi essere un’esploratrice. Intrepida e testarda, Coline appare quasi a disagio nelle relazioni con gli altri, il che la rende incapace di comunicare ai propri familiari il vero motivo del suo ritorno. La scelta di diventare un’esploratrice asseconda infatti la sua inclinazione per la solitudine e il desiderio di libertà. Il carattere chiuso la porta a perdere il lavoro e la sua relazione con il fidanzato, spingendola a partire, dopo un periodo di depressione, per un ultimo viaggio alla ricerca di se stessa.

The Incredible Snow Woman: la regia e la fotografia 

The Incredible Snow Woman recensione cinematographe.it

Ambientato tra il villaggio natale di Coline, nelle montagne di Jura, e la Groenlandia, The Incredible Snow Woman mette al centro la natura e i paesaggi, che sono oggetto del lavoro e della passione della protagonista. Sebastien Betbeder, regista del film, dedica lunghe sequenze alla ripresa dei ghiacciai che caratterizzano la Groenlandia e alle foreste e montagne che circondano il villaggio della protagonista. La splendida fotografia restituisce la sensazione di essere accanto alla protagonista, quasi a percepire le condizioni atmosferiche sulla propria pelle. La natura viene ripresa nella sua immensità e gli attori appaiono come piccoli esseri al suo confronto. Il film sembra diviso in due parti: la prima è dedicata all’introduzione della protagonista e a come si rapporta con il mondo che la circonda; il focus della seconda parte invece riguarda il perdersi per ritrovarsi.
La fuga porta Coline a scoprire parti sconosciute della cultura inuit e a trovare una seconda famiglia che condivide con lei il profondo amore per la natura. I dialoghi sono essenziali e ai primi piani è affidato il compito di raccontare le emozioni e le sensazioni non espresse a parole. 

The Incredible Snow Woman: valutazione e conclusione

The Incredible Snow Woman è un film intimo, difficile da descrivere a parole.
Il viaggio interiore che intraprende Coline in un momento molto delicato della sua vita rappresenta un punto di svolta che cambierà per sempre la sua esistenza e la visione del mondo. La famiglia, seppure all’inizio abbia un ruolo marginale, diventa a poco a poco sempre più importante, assumendo un ruolo cardine nell’affrontare le difficoltà e gli imprevisti che la vita pone di fronte alla protagonista. Un’esperienza visiva potente che pone una riflessione sul rispetto dell’ambiente e in particolare dell’importanza di preservare i ghiacciai per salvaguardare interi ecosistemi. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3