The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia – recensione
La recensione di The Italian Jobs: Paramount Pictures e l'Italia, il documentario di Marco Spagnoli con le voci di Adriano Giannini, Luca Argentero, Stefano Fresi e Greta Scarano.
Spesso e inconsciamente ci si ritrova a parlare della settima arte spogliandola completamente dai retroscena che l’hanno resa celebre. Come polvere, l’occhio e la mente umana si soffermano sulla patina più superficiale della pellicola, ammirandone la bellezza estetica, celebrandone l’interpretazione, la compostezza della colonna sonora, la regia, senza badare che tutto quell’insieme che noi chiamiamo film non sarebbe mai venuto alla luce senza qualcuno pronto a fare di tutto pur di realizzarlo e divulgarlo. È qui che si entra nel merito della distribuzione; è qui che si parla di un colosso come la Paramount Pictures ed è sempre qui, in questa lingua di terra in cui hanno passeggiato gli italiani Luigi Luraschi e Pilade Levi, che il critico cinematografico Marco Spagnoli edifica un ponte fatto di suoni, testimonianze e immagini capaci di riportare in vita il legame tra gli Stati Uniti e l’Italia in un periodo florido per il cinema la cui corsa prosegue fino ai giorni nostri.
Con The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia si viene introiettati negli svariati gironi della macchina cinematografica, in un regno fatto di star, modus operandi e idee differenti, decisioni che hanno fatto la storia e la Storia – quella ufficiale – che si è intromessa nell’arte, segnandola per sempre e facendo emergere chi ha saputo guardare oltre, stare al passo con i tempi ed evolversi con essi.
Il documentario scritto e diretto da Marco Spagnoli, primo lungometraggio originale di Paramount Channel, prodotto da Ascent Film, condensa in un’ora e venti minuti di girato oltre 80 anni di storia. L’effusione amorosa tra il nostro Paese e la Paramount – primo Studio a produrre in Italia – narrata dalla voce di Adriano Giannini e intercalata da filmati inediti e testimonianze preziose come quelle dei Enrico Lucherini, Gioia Levi, Claudio Masenza, Greta Scarano (che ha anche prestato la voce ad Anna Magnani), David e Tony Luraschi.
The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia – un viaggio per voci e immagini che istruisce ed emoziona
Uno spezzone della storia del cinema internazionale che porta alla ribalta titoli come La strada, Le notti di Cabiria, Psyco, Il Padrino, La ragazza di campagna, Vacanze romane, La donna che visse due volte e così via. Film divenuti dei veri e propri cult e star che sono riuscite ad affermarsi nel panorama hollywoodiano grazie a uomini come Luraschi e Levi, divenuto col tempo il punto di riferimento di artisti come Billy Wilder, Anna Magnani, Audrey Hepburn (solo per citarne alcuni).
Non sapevo nulla di film, ma non era un problema. […] La stessa idea di cinema doveva cambiare. […] Una nuova era incominciava e io avevo tutto da imparare, esattamente come ogni altra persona.
(Luigi Luraschi)
The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia è un documentario che istruisce il pubblico, che ci lascia credere nei sogni e capire che la conoscenza e la lungimiranza sono le chiavi necessarie per consentire all’arte di non arrestarsi alla frontiera del “perbenismo”, ma è anche un film che sottolinea con la penna rossa le differenze tra il vecchio e il nuovo mondo. Un abisso mentale che, se in molti casi è stato travalicato, in altri ha frenato artiste come Isa Miranda (che fu la prima attrice a essere messa sotto contratto nel 1937) o Virna Lisi, la cui personalità non si lasciava veicolare in un mondo fatto si di lustrini e gloria, ma anche di regole ferree.
Insomma, quella che ci narra Marco Spagnoli è in fondo una storia d’amore tra l’America e l’Italia e di quel modo prettamente nostro di affrontare la vita – che molto probabilmente traspare con docile prepotenza nella figura di Sophia Loren -, di prenderla alla leggera, magari senza pensare che dietro le immagini che scorrono sullo schermo c’è tutto un lavoro duro ed essenziale, fatto di show e di business.
Un lungometraggio emozionante, dal montaggio impeccabile e dalla colonna sonora perfettamente sintonizzata sui battiti del ricordo, con le voci di Luca Argentero, Stefano Fresi e Greta Scarano a dare man forte alla costruzione storica del racconto.
Un omaggio a chi ha lavorato dietro le quinte, a chi ha saputo creare dei ponti e portare alla ribalta la parte migliore del nostro Paese, quella della quale andremo sempre fieri e che il mondo conosce e ammira.