The Lesson – Scuola di vita: recensione
Nadezhda, interpretata da Margita Gosheva, è un’insegnante che conduce una vita del tutto normale. Un giorno durante una lezione prende le difese di una ragazzina che è stata derubata e non può permettersi di prendere la merenda e coglie l’occasione per impartire una lezione morale ai suoi studenti. Così inizia The Lesson – Scuola di vita, il film scritto a quattro mani da Kristina Grozeva e Peter Valchanov; al debutto registico i due nuovi volti del cinema internazionale si ispirano ai fratelli Dardenne e raccontano un film dallo stile narrativo distaccato, pulito e preciso. C’è una volontà di impartire una visione obiettiva e onesta del mondo di Nadezhda che, dopo una normale giornata di lavoro, viene del tutto stravolta da problemi e ostacoli che si frappongono tra lei e la sua normalità. Infatti la donna riceve un avviso di pignoramento ed è costretta a saldare l’intero debito entro pochi giorni; così Nadezhda si rivolge a un usuraio, ma come farà a saldare il suo debito?
I due registi, entrambi diplomati in Regia Cinematografica e Televisiva al NATFA, sembrano essere una coppia vincente: insieme hanno diretto il documentario Parable of Life (2009), il film per la televisione Forced Landing (2010) e recentemente sono stati gli scrittori e registi del cortometraggio Jump (2013), vincitore di numerosi premi a livello internazionale.
The lesson: un tragico scontro tra morale e realtà
Da cosa nasce l’idea di scrivere un film come The Lesson? Queste le parole dei registi: “Alcuni anni fa venne riportato in televisione che, in una cittadina bulgara, una donna aveva rapinato una banca. Tutti sospettavano che fosse stata una tossicomane, una criminale… Nessuno poteva immaginare che la rapinatrice della banca fosse in realtà una rispettabile insegnante con due lauree. Questo evento, accaduto nella nostra realtà, ci aveva lasciato una profonda traccia e aveva fatto sì che ci chiedessimo quale fosse la ragione che spinge una persona rispettabile a diventare una criminale. The Lesson è il primo lungometraggio che va a comporre una futura trilogia. Le tre storie narrate sono state ispirate dalla vita reale, ma questa è stata solo uno spunto per avviare un processo creativo. L’elemento che accomuna le tre storie è il tema della silenziosa ribellione delle persone semplici che combattono la logica mercantile, crudele e cinica del mondo in cui viviamo”.
La parte difficile del film, e che i registi riescono a portarsi a casa, è il fatto che nonostante lo sguardo di The Lesson risulti distaccato, lo spettatore rimane fino all’ultima scena con la curiosità di sapere quale sarà l’epilogo della storia. Si percepisce la non volontà dei due registi di pennellare una morale più o meno condivisa ma di creare un affresco crudo e spietato dello spaccato di vita di questa donna. Lo spettatore è così portato a seguire passo dopo passo la scoperta e la tentata risoluzione di ogni ostacolo che si frappone tra Nadezhda e la sua normalità.
Nadezhda non può contare sull’aiuto del marito, uomo inetto e causa della loro mancanza di soldi, e non riesce a farsi aiutare dal padre, che si propone di aiutarla solo se lei chiederà scusa alla sua nuova compagna, secondo lui ingiustamente additata come poco di buono dalla figlia. Ed è così che la solitudine si delinea come tratto principale di Nadeszha, obbligata a compiere scelte radicali senza alcun aiuto.
The Lesson – Scuola di Vita vi aspetta da giovedì 17 marzo nelle sale cinematografiche italiane distribuito da I wonder pictures.