The magic of Belle Isle: recensione del film con Morgan Freeman
Le interpretazioni di Morgan Freeman, Virginia Madsen e della piccola Emma Fuhrmann rendono il film qualcosa degno di essere visto.
The Magic of Belle Isle è un film del 2012 diretto da Rob Riner con Morgan Freeman nei panni di Monte Wildhorn, un romanziere alcolizzato e sulla sedia a rotelle che ha perso sia l’ispirazione di scrivere che la voglia di vivere.
The Magic of Belle Isle è un film delicato sulla riscoperta di sé, portato sullo schermo con maestria da Morgan Freeman.
Tutto inizia con l’arrivo di Monte, ex scrittore di romanzi Western, nella tranquilla Belle Isle dove dovrà occuparsi di Ringo, il cane del padrone di casa impegnato in una tourneè estiva con la sua band. Avvilito e senza alcuna speranza nei confronti della vita, incontra la sua vicina di casa Charlotte O’Neil (Virginia Madsen), donna divorziata e mamma di tre figlie: Willow (Madeline Carrol), Flora (Nicolette Pierini) e Finnegan detta Finn (Emma Fuhrmann).
Monte all’inizio mantiene un atteggiamento burbero e disilluso nei confronti di tutto e tutti ma, nel corso del film, lo spettatore assiste al crescente risveglio emotivo del protagonista grazie alla vicinanza delle ragazze O’Neil. È infatti grazie alla sorprendente amicizia con l’intraprendente Finn che Monte ritroverà il sorriso e riscoprirà la gioia di scrivere.
Importante per questa inaspettata riscoperta di sè è anche la vicinanza con Charlotte (Madsen), primo affetto sentimentale dopo la morte della moglie, e il giovane Carl (Ash Christian), un ragazzo autistico che vive in fondo alla strada e che Monte prenderà sotto la sua ala. Grazie a tutte queste nuove conoscenze Monte riscoprirà piano piano la tenerezza e bellezza della vita.
Tutta la pellicola ruota intorno al potere dell’immaginazione e a come non solo può essere la scintilla per creare storie degne di essere lette, ma come può trasformare la vita delle persone portando gioia e felicità. Grazie alla vicinanza con le ragazze O’Neil, Monte torna a sorridere e scrivere, rimettendosi dietro la sua macchina da scrivere proprio in occasione del compleanno della figlia più piccola di Charlotte, Flora, inventando per lei una storia fantastica sull’amicizia tra un elefante di nome Tony e una famiglia di topolini (metafora per il rapporto fra Monte stesso e le sue vicine di casa).
Morgan Freeman, Virginia Madsen e la piccola Emma Fuhrmann sono i veri motori del film.
La formula del vecchio brontolone addolcito dall’innocenza infantile è qualcosa ormai di visto e rivisto, ma ciò non toglie che, per quanto riguarda The Magic of Belle Isle, le interpretazioni di Morgan Freeman, Virginia Madsen e della piccola Emma Fuhrmann non rendano il film qualcosa degno di essere visto.
Nonostante il personaggio di Monte sia costretto alla sedia a rotelle in seguito a un incidente d’auto avvenuto più di quarant’anni prima, Morgan Freeman non perde nulla, anzi riesce a dare allo spettatore l’ennesima prova della sua incredibile bravura.
Rob Reiner (regista tra i tanti di Harry ti presento Sally e La Storia fantastica) dirige un film caratterizzato da una fotografia statica e un finale più che scontato, riuscendo però a elevare il tutto grazie alle interpretazioni dei suoi protagonisti.
Il risultato è un film semplice e modesto e, nonostante la sceneggiatura alquanto scontata di Guy Thomas, Reiner offre comunque una pellicola delicata sulla riscoperta di sé, portata sullo schermo con maestria da Morgan Freeman.