The Magicians – 1×01: recensione
Dal network SyFy Channel arriva una nuova e promettente serie tv dopo The Expanse. Stiamo parlando di The Magicians, il cui episodio pilota è stato trasmesso lo scorso martedì, in America, in una special night event. Lo show infatti debutterà ufficialmente il prossimo 25 gennaio e sarà una delle hit series del network. The Magicians infatti colpisce fin dai primi minuti, tanto è vero che potrebbe essere una delle produzioni più originali ed accattivanti del network che ha fatto della fantascienza e del mistero il suo grande cavallo di battaglia.
The Magicians con poche semplici messe colpisce fin da subito il cuore del pubblico, perché nella sua interezza, la serie è stata capace di mixare audacemente tutti i dettami di una narrazione fulminea, fresca e coinvolgente. Forse è uno show televisivo un po’ può fuori target per il network americano ma, dato che la SyFy Channel sta cercando di esplorare nuovi orizzonti, The Magicians sembra essere il re-start perfetto per la rete televisiva.
Ispirata ad un’omonima serie di romanzi a tema fantasy scritti da Lev Grossman, lo show è devoluto da Sara Gamble che per anni si è fatta le ossa in Supernatural (storica produzione della CW). Ambientata in una New York tetra e fumosa, conosciamo fin da subito la vita di Quentin Coldwater. Lui non è un ragazzo come gli altri, è un mago ma non sa di esserlo. Tutti lo considerano un tipo strano, un nerd vecchio stampo, tranne però Julia, la sua migliore amica. Per un caso fortuito sia Quentin che Julia si troveranno a sostenere un test d’ingresso per accedere un college nel quale si studiano le arti magiche. Quentin supera brillantemente la prova (a scapito di Julia), ma non sarà del tutto facile per il giovane sognatore frequentare questo college esclusivo, perché c’è sempre un prezzo da pagare quando si gioca con la magia.
The Magicians: una serie dal grande respiro che ricorda Harry Potter
The Magicians è una serie semplice ma decisa che, nella sua interezza, non si perde in giri di parole confezionando una narrazione coinvolgente, a tratti ironica e specchio della realtà dei giovani d’oggi. A convincere infatti è questo substrato sociale che in verità, risulta essere il collante e l’ingrediente necessario e sufficiente per il successo dello show. Non solo tematiche ancestrali, non solo formule magiche e battute al fulmicotone, ma The Magicians è tale perché è una leva verso l’ignoto, è un trampolino di lancio per tutte quelle persone che – nonostante tutto – sperano di poter realizzare un mondo migliore. La magia quindi è solo un mezzo per poter illustrare la situazione in cui sta annaspando la società moderna, e quanto accade al giovane protagonista è la prova più particolare di questo disagio; lo show facendo leva su questo bagaglio emozionale, senza dimenticare uno sconfinato background culturale e supportato da un’abile scenografia, finisce per realizzare una serie dal grande respiro e dedicata a chi ama particolarmente il tema fantasy/dispotico.
The Magicians è una serie giovane ed irriverente che fino ad ora non ha mostrato tanti difetti, perché è così densa di chiavi di lettura che anche lo spettatore più attento quasi non ci fa caso. La SyFy dunque con The Magicians – che sembra essere una sorta di Harry Potter 2.0 – conclude degnamente la stagione seriale, guardando al futuro dell’universo televisivo concependo forse la serie più originale dai tempi di Warehouse13.