The New Mutants: recensione del film di Josh Boone
Al cinema dal 2 settembre The New Mutants si riallaccia, senza farne davvero parte, all'universo narrativo Marvel.
In America non ha avuto molto successo. In Italia è uscito quasi in sordina – almeno rispetto alle grandi campagne distributive della Walt Disney Co. Eppure The New Mutants non è un film brutto, ma solo decisamente sfortunato. Sfortunato perché uscito nelle sale in un periodo in cui non ci si può permettere di non essere un film straordinario, in cui per trascinare il pubblico davanti al grande schermo serve ben altro di un “normale” film per adolescenti. Il marchio Marvel (che collabora alla produzione del film, insieme alla 20th Century Studios) non basta, anche perché la cattiva fama degli ultimi X-Men precede di gran lunga gli sforzi del regista Josh Boone.
La formula è rimasta pressoché la stessa: prendere dei volti amati dal pubblico delle serie TV (se negli ultimi due X-Men c’è Sophie Turner, qui troviamo la sorellina Stark del Trono di Spade Maisie Williams) e portarli a interpretare personaggi iconici per il mondo del fumetto. Forse, appunto, il vantaggio di The New Mutants sta proprio nel non essere andati a scomodare personaggi verso cui il pubblico può nutrire qualsivoglia aspettativa, né può fare confronti schiaccianti. Personaggi minori dell’universo narrativo Marvel, i nuovi mutanti appaiono per la prima volta sullo schermo con questo film e – probabilmente, visto l’esito dell’operazione – scompariranno per sempre.
The New Mutants: i temi cari agli X-Men in un teen movie
Uno dei motivi per cui i Mutanti di casa Marvel – gli X-Men e i loro nemici – sono tra i personaggi più seguiti dei fumetti (e anche difficili da portare al cinema) è nell’importanza del messaggio che portano con loro. Il tema del “diverso”, che connota un po’ tutti i supereroi, con gli X-Men acquista sfumature più cupe e pesanti. Non sempre sono acclamati come eroi, o comunque non dal primo momento: essi nascono come emarginati della società, guardati di traverso e condannati a una vita in clandestinità e solitudine. Questo, finché il geniale professor Xavier non stabilisce che la diversità altro non è che un potenziale da sviluppare e che quella che può sembrare una maledizione, può invece essere una grande risorsa per tutta l’umanità. Chiaramente, c’è chi non vuole mettere il proprio potere al servizio di quegli uomini e di quelle donne che hanno sempre dimostrato paura e disprezzo. Ed ecco che arriviamo all’eterno conflitto tra Xavier e Magneto, e le loro squadre.
EXCL The New Mutants: intervista al regista e al cast [VIDEO]
Questo impianto tematico riecheggia anche in The New Mutants, dove cinque adolescenti sono rapiti e trattenuti in una sorta di ospedale, dove la dottoressa Reyes (Alice Braga) effettua, giorno dopo giorno, terapie ed esperimenti. Quello che dice ai ragazzi per sedare in partenza ogni tipo di rivolta è che li sta proteggendo, per conto di una misteriosa organizzazione che si prende cura di “quelli come loro”. Sarà la Scuola del Professor Xavier?
Tutti gli adolescenti sono un po’ Mutanti…
Ma alcuni lo sono più degli altri. The New Mutants isola cinque tipi adolescenziali (la stronza, la sensibile, la stramba, lo spaccone e lo sfigato) e dà loro dei poteri. L’effetto sarà una sorta di The Breakfast Club (citato direttamente in una scena di danza scatenata) in chiave super-eroistica. I rapporti tra i personaggi partono come estremamente conflittuali, ma si appianeranno nel corso del film, specialmente quando si tratta di affrontare tutti insieme delle emergenze o di sconfiggere il nemico più pericoloso: l’adulto.
I cinque personaggi sono costruiti in modo da strizzare l’occhio al pubblico, che ci si aspetta essere composto per la maggior parte di coetanei di questi mutanti. Rahne – Wolfsbane, interpretata da Maisie Williams, è una ragazzina dolce e amichevole, il cui potere consiste nel trasformarsi in un lupo. Sam – Cannonball (Charlie Heaton di Stranger Things) ha, appunto, la capacità di spararsi con la potenza di una palla di cannone. Illyana – Magik (Anya Taylor-Joy, vista anche in The VVitch di Eggers) è una sorta di guerriera fantasy, che si trasporta in una dimensione parallela e può generare una spada magica col suo braccio. Gli altri due personaggi, Dani (Blu Hunt) e Roberto (Henry Zaga) sveleranno i loro poteri nel corso del film. Un unico indizio del fatto che la 20th Century Fox ha dei progetti per questi ragazzi: durante The New Mutants non saranno rivelati i loro nomi da supereroi.
The New Mutants: crescere è (anche) dominare le paure
Oltre al tema che The New Mutants eredita dagli X-Men, l’altro messaggio importante del film è la necessità di dominare le proprie paure per diventare individui completi e autosufficienti. In breve, per diventare grandi.
Il concetto di paura è centrale nel film, ed è reso con delle scelte interessanti da parte del regista. Josh Boone, infatti, costruisce intere sequenze servendosi di movimenti e atmosfere del genere horror e riesce – in questo modo – a rendere il prodotto piuttosto efficace. Un plauso alla commistione tra generi che arranca nel finale, in cui torna in canoni meno originali e consegna al pubblico (e alla produzione) una conclusione facile – anche un po’ banale. D’altra parte, sapranno proprio gli amanti dell’horror, sbagliare un finale è un errore che capita anche ai migliori.
Effetti speciali convincenti e un design dei mostri (in particolare un tipo di mostro) piuttosto inquietante (e quindi riuscito) completano questo film Marvel senza pretese, lontano dalle maratone mastodontiche a cui siamo abituati, ma assolutamente dignitoso. Forse un prodotto di serie B, ma là dove la serie A è quanto di meglio il cinema di genere sia riuscito a produrre negli ultimi 12 anni.