The Rental: recensione del film d’esordio di Dave Franco
4 adulti, una casa sperduta tra le montagne e un maniaco che li spia. Ecco gli elementi di the Rental, l'horror di Dave Franco
Dave Franco esordisce come sceneggiatore e regista in The Rental, un film di genere horror distribuito su Amazon Prime Video. C’è una casa, c’è un quartetto di trentenni, c’è un po’ di ecstasy, c’è ovviamente un cane, ma soprattutto c’è un bel po’ di tensione che ad un certo punto sale. Il film è per stilemi l’unione dei sottogeneri horror home invasion e slasher, con un richiamo al filone mumblecorn, non per budget quanto per la scelta di ridurre all’osso location e personaggi. A dare un tocco personale alla storia però, è la scelta di approfondire notevolmente gli intrecci tra i personaggi, tra cui si sottendono complessi di inferiorità sentimentali e lavorativi. La parte drammatica prende più di metà del film e finisce per sacrificare l’elemento horror, a tal punto da rendere il film poco incalzante.
The Rental: la trama
Due coppie di amici decidono di trascorrere un weekend spensierato, lontano dalla città. Grazie ad una piattaforma di affitto case, i quattro giovani trovano una villa stupenda, immersa nel verde e con la jacuzzi. Il top per rilassarsi e divertirsi. Quando incontrano l’host della casa inizianoperò i primi problemi: l’uomo che deve consegnare le chiavi sembra essere un bifolco dalle tendenze razziste. Il malumore per alcuni battibecchi con il proprietario e alcune dinamiche tra i personaggi innescano una serie di conflitti, alzando la tensione al massimo quando i quattro inquilini scoprono di essere spiati con delle videocamere piazzate nelle stanze della casa. Ora c’è il sospetto che ci sia un maniaco che spia le due coppie: di chi si tratta e soprattutto perché li osserva?
Il primo a scomparire è sempre il cane…
Si vede che The rental è stato scritto e diretto da chi ama il genere horror e cerca di innovarlo con nuove modalità di narrazione. I cliché o caratteristiche dell’horror non mancano, una su tutte la presenza di un dolcissimo bulldog per cui si teme fin dall’inizio, visto che si sa che i cani sono i primi a morire nei film horror, oppure la presenza di alcol e droga, preludio sempre alla comparsa di un serial killer. Di certo non originale, ma azzeccata la scelta di mettere in scena una delle paure contemporanee più gettonata. La paura della rete internet, dal mettersi nelle mani di uno sconosciuto per l’affitto di una casa o anche per la facilità con cui girano i contenuti sui social, è sempre un buon punto di partenza, ma non basta. The rental pecca nel non bilanciare le interessanti dinamiche personali tra i protagonisti e il cuore del genere horror, fatto di brivido, suspense e assassini assetati di sangue.
Il finale di The Rental è una bomba implosa
Che sia chiaro The Rental non ha problemi di scrittura né di regia. Il difetto sta nella scelta di uno stile minimal e di posizionare colpi di scena senza innalzare a dovere il climax. Anche le modalità con cui vengono inscenate le morti è moscia e nonostante ci sia un colpo di scena importante, che riporta alla mente film come The collector, tutto resta piatto. Un vero peccato anche perché Dave Franco è stato affiancato nella scrittura del film da Joe Swanberg navigato regista di pellicole mumblecore, un movimento cinematografico caratterizzato per la produzione di film a bassissimo budget e incentrato essenzialmente sui rapporti personali tra trentenni. Un cinema che vive proprio di ingegni narrativi e che di fronte a budget alti avrebbe dovuto mostrare più stoffa. Insomma, i momenti memorabili sono pochi e anche la bravissima Allison Brie (Glow) nei panni di una giovane fidanzatina che consuma ecstasy passa inosservata.