The Report: recensione del film con Adam Driver
The Report è il film sull'indagine sulle pratiche di tortura portate avanti dalla CIA, una pellicola nitida e precisa, che raggiunge anche l'emotività.
7.600 pagine di rapporto, condensate in poco più di cinquecento per essere rese note al pubblico. È così che Daniel Jones ha messo a conoscenza il mondo delle vergogne della CIA. Quelle del post 11 settembre, delle paure e del terrore di un Paese che era stato messo in ginocchio e che non avrebbe mai più tollerato che ciò avvenisse un’altra volta, agendo consapevolmente e silenziosamente su un affilato filo del rasoio, gelido e spietato come ciò che l’Intelligence ha perpetrato. Dalle parole ufficiali di numerosissimi documenti americani, passati per la piccola stanzetta di un gruppo investigativo e giunti necessariamente alla presenza dei cittadini, i fatti di The Report seguono fedelmente l’iter amministrativo ed emotivo del suo protagonista Jones, diviso tra il decoro di una posizione appartenente alle alte sfere del Senato e il desiderio viscerale di mettere in luce l’indecente verità.
Scott Z. Burns su The Report: “Vi svelo i segreti della CIA”
The Report: un film analitico e nitido su un caso di disumanità
Assegnatogli il compito di esaminare tutti i dati, i fascicoli, le dichiarazioni e i dossier legati alle pratiche di interrogatorio e detenzione della CIA, Daniel Jones (Adam Driver) non impiega molto tempo prima di comprendere in quale inumano mondo si era ritrovata a operare l’Intelligence. Ricerca della sottomissione, percosse e isolamento, tecnica del waterboarding: negli arresti successivi alla caduta delle Torri Gemelle, è quella della tortura la pratica che sembra interessare gli uomini dell’agenzia, alcuni convinti della sua funzionalità, altri costretti solamente a guardare. Ma è la lotta di un uomo contro un intero sistema che renderà possibile la diffusione delle prove contro gli atti disdicevoli della CIA, permettendo alla storia di imparare dal proprio passato.
È per il proprio Paese che Daniel Jones ha reagito, per non renderlo soltanto la patria che ha seguito l’indagine, ma per essere stata anche quella nazione ad aver fatto in modo che il rapporto fosse pubblicato. Quello Stato che ha avuto il coraggio di guardare in faccia i propri errori, che ha saputo ammetterli nonostante l’orrore che nascondevano e che ha promesso a ogni cittadino di non spingersi mai più oltre il limite concesso all’umano. È l’etica che porta con sé quel documento ed è di etica che The Report tratta con un’analiticità e un’asciuttezza pungenti, dritte al punto a cui Daniel Jones voleva arrivare.
The Report – teaser trailer del film Amazon con Adam Driver
Nell’apparente freddezza del film scritto e diretto da Scott Z. Burns c’è la destrezza di una scrittura che sa bene bilanciare il discorsivo al cinematografico, il didascalico con l’elaborato. Con una chiarezza cristallina dei passaggi investigativi che guidano fino alle scoperte più sconcertanti, The Report sa come mantenere la propria compostezza millimetrica, pur avvalendosi dei toni e del fervore dell’universo delle tante pellicole thriller/politiche degli anni Settanta. Una fissità che inizia a sfaldarsi assieme all’interiorità del proprio protagonista, diventando da film statico, con piani e strategie, a osservazione di una frustrazione costante.
The Report: perché tutti possano imparare dai propri errori
Un passaggio che si sviluppa in maniera impercettibile, che non arresta mai il suo avanzamento sia nel film che nel personaggio di Daniel. Una solidità messa in crisi dalla mole di lavoro e dallo sconforto di un sistema che ha abusato del proprio stesso potere, violando qualsiasi limite e affondando direttamente sui diritti umani, concentrando la questione sul valore e la correttezza di un popolo e dei propri difensori. Perché non è certo nello scontro primordiale che si troverà la soluzione per gli eventi futuri. Non è ponendosi sulla stessa base degli assassini che si riuscirà a sconfiggerli. È quella superiorità empatica, riflessiva, non abominevole ed esecrabile, che per un momento la CIA ha messo da parte, dimenticando che sono quelle le caratteristiche che rendono una persona tale. Dimenticando che, senza quelle doti, saremmo alla stregua degli animali.
E quello stupore, quell’apparente mitezza che si tramuta in bisogno di giustizia all’interno del personaggio, viene trasportata da Adam Driver dal principio quieto fino alla sua evoluzione inappagata, disposta a qualsiasi cosa pur di veder trionfare la reale versione dei fatti e che trova nel talento dell’interprete il miglior modo possibile per venire rappresentata. Scott Z. Burns mostra la storia così come è avvenuta, esattamente come Daniel Jones ha compilato la sua indagine così come gli si è mostrata davanti. Un quadro vero, a più riprese sofferente, ma pur sempre onesto, scrupoloso e nitido. Un film morale, ma di cui è tangibile tutta l’apprensione. Un augurio che ciò che è avvenuto non debba più ripetersi, e che rimanga sempre fisso nella coscienza e nella mente.
The Report, prodotto da VICE Studios, Undranded Pictures, Margin of Error e Topic Studios, sarà in sala il 18, 19 e 20 novembre e arriverà su Amazon Studios dal 29 novembre.