The Titan: recensione del film Netflix con Sam Worthington
La nostra recensione di The Titan, nuovo film di fantascienza originale Netflix interpretato da Sam Worthington, Taylor Schilling e Tom Wilkinson
The Titan è un film di fantascienza del 2018 diretto dal tedesco Lennart Ruff, al suo primo lungometraggio. I protagonisti della pellicola sono Sam Worthington (Avatar, La battaglia di Hacksaw Ridge), Taylor Schilling (Piper Chapman in Orange Is the New Black) e il due volte candidato all’Oscar Tom Wilkinson (Full Monty, Michael Clayton). Dopo la presentazione del film al Festival internazionale del film fantastico di Gérardmer, Netflix ha acquistato i diritti per la distribuzione di The Titan in tutto il mondo.
Sovrappopolazione e guerre hanno reso la Terra del 2048 un posto desolante e inospitale, afflitto da piogge radioattive, inondazioni, carestie e inabitabilità di una crescente porzione di territori. Per fare fronte all’emergenza, il Prof. Martin Collingwood (Tom Wilkinson) viene messo alla guida di un ambizioso progetto, che si prefigge l’obiettivo di salvaguardare il genere umano attraverso la colonizzazione di Titano, uno dei satelliti di Saturno. Il tenente dell’areonautica militare statunitense Rick Janssen (Sam Worthington) viene selezionato insieme ad altri colleghi per un esperimento volto a modificare il DNA dei partecipanti, in modo da renderli capaci di sopravvivere all’atmosfera di Titano. Il corpo di Rick comincia così a mutare, causandogli effetti collaterali che mettono a rischio la sua vita e quella della moglie Abi (Taylor Schilling) e del figlio Lucas (Noah Jupe).
The Titan: un ottimo spunto di partenza trasformato in scialbo e inconcludente dramma familiare
The Titan gioca la sua carta migliore nei primi minuti, declinando una premessa decisamente abusata dal cinema di fantascienza contemporaneo e purtroppo sempre più realistica (la Terra vicina al collasso) in modo intrigante e potenzialmente esplosivo, ovvero mettendo in scena un’umanità che, invece di cercare di modellare un ambiente estraneo sulle proprie necessità, sceglie di modificare se stessa per adattarsi a condizioni di vita radicalmente diverse da quelle terrestri. Un’intuizione che apre la porta a diversi scenari e a profonde riflessioni filosofiche e morali, che lo sceneggiatore Max Hurwitz e il regista Lennart Ruff vanificano completamente, affossando il film in uno sterile e tedioso dramma familiare e in un clima di sfibrante attesa per una svolta che avverrà solo negli ultimi minuti.
Come spesso succede, i maggiori problemi di The Titan nascono da una sceneggiatura farraginosa e superficiale, che parte in medias res e non concede il minimo spazio allo sviluppo dei personaggi principali, rendendo pressoché impossibile l’empatia fra spettatore e fatti narrati. Sam Worthington continua la sua disarmante involuzione, dando vita, non solamente per sua colpa a un marito e padre che ondeggia fra l’inespressività e il mutismo, senza fornire un solo spunto di interesse al suo personaggio. Tocca così a Taylor Schilling cercare di compensare la rigidità del collega con un campionario di sorrisi, sguardi assorti e ficcanti, sfondando a più riprese la barriera dell’overacting ma donando al film i pochi momenti con un livello accettabile di tensione.
Dopo i segnali positivi di Annientamento, con The Titan Netflix sprofonda di nuovo in una fantascienza mediocre e senza cuore
The Titan si trascina stancamente verso la conclusione, navigando a vista fra stereotipi narrativi e domande che non avranno mai risposta, mettendo in scena unicamente la progressiva e prevedibile trasformazione del protagonista Rick da umano in qualcosa di diverso e inquietante, senza approfondire minimamente la sua personalità e i suoi turbamenti. Pur sfiorando il ridicolo involontario, con un Worthington trasformato in un grottesco clone di Voldemort, ed evitando scientemente di dare soluzioni (cosa accadrà all’umanità?), il finale ci regala una breve e attesa sequenza su Titanio, che lascia aperta la porta a un sequel e si configura come uno dei pochi risvolti del film a lasciare una minima traccia nello spettatore, insieme a una fotografia dignitosa e a tratti evocativa.
Dopo i positivi segnali dati da Annientamento, con The Titan Netflix sprofonda nuovamente nella mediocrità, fallendo nel tentativo di dare vita a una fantascienza matura e appagante a livello tecnico e intellettivo e rivelandosi per l’ennesima volta una sorta di ultima immeritata spiaggia per pellicole che con ogni probabilità si sarebbero tramutate in flop nel momento del passaggio in sala. Un film fallimentare sotto ogni punto di vista, reo di disperdere un ottimo spunto di partenza in un racconto senza cuore e senza scopo, indigeribile per qualsiasi tipologia di spettatore.
The Titan è disponibile su Netflix dal 30 marzo.