The Unforgivable: recensione del film con Sandra Bullock

È già nella top ten settimanale di Netflix The Unforgivable, il film di genere crime drammatico scritto da Peter Craig, Courtenay Miles e Hilary Seitz, e diretto da Nora Fingscheidt, disponibile per la visione sulla piattaforma di streaming dal 10 dicembre. The Unforgivable si basa sugli episodi della miniserie britannica Unforgiven. Un film da non perdere se si vuole vedere Sandra Bullock, la protagonista del lungometraggio, recitare accanto a Viola Davis e a Vincent D’Onofrio, mentre riesce a trasmettere la fortezza d’animo di fronte al dolore, addirittura eroica ed esemplare, richiesta al suo personaggio e tutta la tensione emotiva con le espressioni marcate del suo volto.

The Unforgivable: quando una ex detenuta prova a ricominciare a vivere

Niente armi, droga, alcol, bar e locali notturni, ma soprattutto nessun contatto con altri pregiudicati. Sono le istruzioni del programma di rilascio di Ruth Slater (Sandra Bullock), la donna accusata di aver sparato a uno sceriffo mentre una squadra tentava di sfrattarla con la sorellina Katy dalla proprietà del padre morto suicida. Ruth esce dalla prigione dopo vent’anni, per buona condotta, e tenta di reinserirsi in una società a cui sembra interessare solo il suo passato. “L’ammazza poliziotti”, così viene spesso definita nel film. Affronta preconcetti e giudizi negativi e si rende conto di avere una speranza per ritrovarsi: rivedere sua sorella, il suo ultimo affetto rimasto. La sorellina più piccola che ha dovuto lasciare al momento del suo arresto. La protagonista deve fare i conti con il suo passato (e con i figli del poliziotto ucciso che intanto meditano vendetta).

La cinepresa la insegue nei tentativi di ricerca di un lavoro (con quel volto da diseredata e gli abiti stinti e grigiastri ricorda la grande Frances McDormand di Nomadland) per ritrovare la dignità perduta e il suo posto nel mondo. Una volta libera, Ruth cerca di rimettersi in carreggiata: si trova due occupazioni. Realizza prodotti in legno e lavora alla sfilettatura e al confenzionamento del pesce. Non riesce però a darsi pace: vuole riabbracciare la sorellina Katherine. Questo desiderio le ha dato la forza di resistere così a lungo in carcere. Katy è un’adolescente, e vive con una nuova famiglia. La ragazzina suona molto bene il pianoforte e conserva solo qualche ricordo confuso del suo passato. Aveva solo cinque anni quando un evento traumatico l’ha trascinata in una nuova storia. Grazie all’aiuto di John (Vincent D’onofrio), un avvocato dal cuore tenero, Ruth trova la tenacia per combattere mostri del passato e pregiudizi, con l’obiettivo di riabbracciare Katy, anche se la pena da scontare sembra essere ancora lunga per la protagonista. “La gente lì dentro e qui fuori” – afferma a un certo punto- “è uguale”, lasciando intendere un Inferno in ogni luogo del mondo. Ma “la differenza – le ricorda l’agente di custodia che Ruth è obbligata a incontrare ogni martedì – la fa cosa si vuole essere davvero”.

Una riflessione sul diritto all’oblio e sul valore inestimabile del proprio mondo interiore

The Unforgivable cinematographe.itLa protagonista di The Unforgivable cerca di rimettere insieme i pezzi, unisce come fa lo spettatore mentre viaggia nella discontinuità spaziale e temporale del film. La regia si affida alla macchina a mano per rappresentare i turbamenti di un mondo nel quale Ruth è sbalzata e dove ancora non si è ritrovata. Nora Fingscheidt ricorre continuamente ai  salti temporali, ai flashback, per realizzare una visione frammentata del tempo che porta alla ricostruzione dell’intreccio. Il film racconta, in parallelo, anche il presente di Katy dis-turbato dai ricordi dell’evento drammatico dell’omicidio. Quest’opera cinematografica riesce a provare il suo valore solo nella seconda parte, quando si avvicendano i primi plot points e le scene d’azione iniziano a commuovere e a trascinare. Il lungometraggio poggia soprattutto sulle spalle della Bullock che mostra la sua maturità recitativa in un film realistico che invita a una riflessione sul diritto all’oblio, sui difetti del sistema detentivo, e sulla potenza dei propri pensieri. The Unforgivable non è senza difetti, ma gode di una buona storia, anche di speranza. Perché, al di là di tutto il grigiore che continua ad attanagliare la vicenda biografica di Ruth, la protagonista inizia a capire che c’è un mondo (interiore) di valore inestimabile. Capace di generare. Il mondo su cui bisogna davvero puntare. Ci sono la sacralità dei germogli e i riallineamenti sulle linee di partenza a proiettare ancora la speranza nel suo cielo.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 3.5

3

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