The Union: recensione del film Netflix 

La recensione dell’action-comedy in salsa spy diretta da Julian Farino con Mark Wahlberg e Halle Berry. Dal 16 agosto 2024 su Netflix.

Anche nel pieno della stagione balneare la grande N non smette di pensare ai propri abbonati, in particolare a quelli che all’ombrellone e alla sdraio in spiaggia o a bordo piscina continuano a preferire il divano di casa e possibilmente l’aria condizionata. Per loro Netflix ha pensato di proporre una manciata di titoli di genere che non puntano ad altro se non all’intrattenimento a buon mercato, la cui attrattiva risiede nella presenza di un cast dai nomi altisonanti al fini di invogliare ulteriormente alla visione. Uno di questi è The Union, l’action-comedy in salsa spy diretta da Julian Farino con Mark Wahlberg, Halle Berry e J.K. Simmons, disponibile dal 16 agosto 2024 sulla piattaforma a stelle e strisce.

The Union non richiede nessuno sforzo all’intelletto a favore di una visione all’insegna dell’intrattenimento a buon mercato

The Union cinematographe.it

Il regista londinese, con all’attivo un discreto numero di lungometraggi e di serie, prende in consegna la sceneggiatura scritta a quattro mani da Joe Barton e David Guggenheim, trasformandola nel film perfetto da rilasciare e fruire nel periodo estivo. La pellicola in questione, infatti, non richiede nessuno sforzo dell’intelletto a favore di una visione all’insegna del divertimento senza se e senza ma. Lo spettatore di turno può in tal senso spegnere il cervello e dedicare le poco meno di due ore richieste a un’opera che segue traiettorie narrative e drammaturgiche comuni al mix di generi chiamati in causa, attraverso il quale gli autori dello script e il regista incaricato di trasporlo hanno confezionato un prodotto fortemente standardizzato nel racconto e nel modus operandi della sua messa in quadro. Ciò significa che The Union altro non è che un’operazione che si regge e si sviluppa su una formattazione ormai codificata dal pubblico che vede l’originalità del plot e del disegno dei personaggi venire meno a scapito di sentieri gà ampiamente battuti. Ma questo è un limite al quale il fruitore dei giorni nostri e abituale frequentatore delle piattaforme non sembra più dare peso, ormai assuefatto a prodotti audiovisivi fatti con lo stampino. Quello firmato da Farino non è da meno, con protagonisti e antagonisti ingabbiati in uno schema predefinito che nulla di significativo ha da aggiungere alla tipologia di storia proposta e ai personaggi che la popolano. Motivo per cui c’è poco da dire da un punto di vista critico e analitico che non sia stato già detto su film come questi. Del resto basta scorrere le poche righe di sinossi che vedono un operaio edile del Jersey essere velocemente risucchiato nel mondo delle super spie e degli agenti segreti quando la sua fidanzata del liceo torna improvvisamente nella sua vita e lo recluta per una missione ad alto rischio dell’intelligence americana, per capire a cosa si andrà incontro nei minuti successivi.

Per The Union gli autori attingono al campionario in dotazione all’action per garantire all’operazione quello show che altrimenti verrebbe meno a causa dei deficit e alla pigrizia della scrittura

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La trama, al netto di qualche twist piazzato qua e là per di più prevedibile, si esaurisce da lì a poco e senza scossoni tellurici rilevanti. Ecco allora che The Union propone degli ingredienti che hanno trovato posto in tantissimi ricette analoghe, con l’ennesimo anonimo perfetto nessuno dall’esistenza tranquilla catapultato all’improvviso e contro la sua volontà in un affare più grosso di lui, tra spie e agenti segreti, per salvare il mondo dall’ennesima minaccia. Il titolo del film è infatti il nome di una nuova agenzia a metà strada tra FBI e CIA che si muove nell’ombra per lavare i “panni sporchi”, che ha come peculiarità quella di appoggiarsi a persone normali che non diano nell’occhio come il Mike interpretato da Wahlberg che  viene letteralmente trascinato nel quartier generale di Londra per un veloce training, prima di essere lanciato nel bel mezzo di una missione pericolosissima al fianco della Roxanne nei panni dei quali troviamo la Berry (alla sua seconda collaborazione con Netflix dopo l’esordio alla regia con Bruised – Lottare per vivere). Insomma nulla che non si sia già visto e sentito in precedenza, compresa la solita mappatura che sposta l’azione alle diverse latitudini, compresa quella dell’Italia (Trieste) e dell’Istria (Pirano), laddove si consumano rispettivamente prologo e epilogo. Entrambi sono all’insegna dell’azione che rappresenta senza ombra di dubbio, oltre all’opportunità di vedere duettare la coppia Wahlberg-Berry, il piatto più succulento del menù. In tal senso, il regista britannico attinge al campionario normalmente in dotazione all’action fatto di sparatorie e inseguimenti (guarda quello in vespa e sui tetti) di buona fattura per garantire all’operazione quello show che altrimenti verrebbe meno a causa dei deficit e alla pigrizia della scrittura.          

The Union: valutazione e conclusione                

The Union; cinematographe.it

La stagione balneare 2024 ha offerto agli abbonati di Netflix un listino di titoli fatti su misura, leggeri e disimpegnati tanto nella scrittura quanto nella confezione, adatti a una visione con le funzioni celebrali in modalità estiva. L’action-comedy The Union in tal senso di pretese, ad eccezione dell’intrattenimento a buon mercato, non ne ha. Ecco allora che lo spettatore può accontentarsi dei siparietti tra Mark Wahlberg e Halle Berry, oltre  che all’intreccio narrativo basic dove l’azione spicca e prende il sopravvento sulla componente comica e spy che gli autori dello script hanno inserito a dosaggio ridotto all’interno della ricetta. Quando dalle parole si passa ai fatti dunque il film funziona di più, con scene ben eseguite che offrono spettacolo e adrenalina tra inseguimenti e sparatorie consumate nelle strade di mezzo mondo, comprese quelle triestine. Quando si scala la marcia invece la timeline arranca e propone soluzioni e dinamiche drammaturgiche già viste e codificate dai frequentatori dei generi chiamati in causa. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.8