TFF35 – They: recensione del film di Anahita Ghazvinizadeh

Per riferissi a J non basta un solo io, occorre ricorrere a un loro, perché tante sono le anime e i dubbi che attraversano non solo il protagonista, ma l'intera opera di Anahita Ghazvinizadeh

They è un film sul desiderio di trovare una via per tornare a casa. Lo dice il sottotitolo iniziale, lo esplicano le scelte che sono portati a compiere i protagonisti. Un’opera delicata che nel voler far prendere una strada ai suoi protagonisti sembra totalmente perdere la propria, intraprendendone varie ed eventuali, le quali vanno così perdendo il nucleo centrale della storia, che avrebbe certamente saputo donare una piccola pellicola di intima bellezza.

Per parlare con J (Rhys Fehrenbacher) bisogna riferirsi a loro. Non a lui, loro. Lui non “è”, lui “sono”. J sa di essere un ragazzo, ma ci sono giorni in cui si sente una ragazza. A volte invece, ha come l’impressione di essere niente. Un giovane alle soglie di una pubertà che ha scelto momentaneamente di fermare, prendere tempo per ragionare su chi pensa di poter veramente essere e intraprendere dunque una crescita completa e unica. Una decisione che oramai giunge alle porte, come altre innumerevoli scelte su cui devono ragionare le persone che gravitano attorno alla vita del confuso ragazzo.

They: tutti gli “io” di J nell’eterea pellicola di Anahita Ghazvinizadeh

they

Un fiore che non è pronto a sbocciare, dai petali troppo fragili per scontrarsi con l’aria e l’ambiente, dal colore troppo debole per risplendere su una distesa verde, immensa come un prato. Il giovane J è un etereo germoglio, come etereo è il film della regista e sceneggiatrice Anahita Ghazvinizadeh, cineasta iraniana che si districa sia dietro la macchina da presa che come produttrice nell’industria cinematografica, concentrata per la sua ultima fatica They sul discorso della crescita, delle scelte, dell’esplorare in fondo sé stessi per comprendere la piega che deve prendere la propria esistenza.

Con un ottimo inizio, nel quale fin da subito si comincia ad entrare profondamente in contatto con i dubbi interiori del ragazzino protagonista, il film dipana fin dal principio i suoi concetti chiave tradotti con intelligente percezione nel linguaggio cinematografico, il quale tende a sbiadire l’inquadratura, a nascondere i volti, a impostare un senso palpabile di incompletezza, che conduce sensibilmente un senso alienante di indefinita ambiguità. E dal suo incerto intento di scoprire chi possiamo o sentiamo di essere, la pellicola cambia il centro del racconto per deragliare su rappresentazioni della storia come scollegate dalla sua anima primaria, lasciando così che il film si perda in una confusione immotivata e che discosta senza il benché minimo senso la concentrazione dal J protagonista ad altri, rumorosi personaggi.

They: un film che avrebbe potuto sfiorare la perfezione

they

Sale quindi spontanea la domanda sul perché, per un’opera che si stava presentando sotto una forma quasi perfetta, senza consuetudini, senza fastidiosi stereotipi, si senta il bisogno di stravolgerne lo spirito e il tema assicurandosi una riuscita negativa che, visto lo sviluppo della pellicola, approda scontata e definitiva fin dal primo sentore. Un’idea, quella di Anahita Ghazvinizadeh, formulata e lasciata in balia di una incoerente linea narrativa, del tutto in contrasto con l’uniforme e impeccabile stile registico che rimane purtroppo in uno stato di desolata vuotezza.

Come il protagonista interpretato da Rhrys Fehrenbacher, che si conforma con impeccabile garbo allo sfondo della storia, They sembra non cogliere a pieno il proprio sepolto io svoltando irrimediabilmente a metà del proprio operato, rinnegando quasi la sua natura e non permettendo che quella del suo personaggio principale riesca a venire pienamente fuori. Un film che avrebbe potuto addentrarsi in un’umanità angelica con ammirevole peculiarità, ma che lascia invece i propri passi per perdersi nei meandri di un ingarbugliato bosco di inutilità.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.8