Three the Movie: recensione del film di Elisabetta Minen

Three the Movie, recensione del film, opera prima, di Elisabetta Minen. Una narrazione dalle molteplici letture tra le strade di Udine.

Three the Movie è una produzione del 2015 di Elisabetta Minen di cui è anche regista e sceneggiatrice. Un lungometraggio low budget ambientato interamente a Udine, tra i dettagli della città, gli interni di appartamenti di periferia e una Chiesa, elemento portante della narrazione.

Un lavoro di complessa comprensione che si sviluppa su molteplici livelli di lettura, posizionati sul piano filosofico, religioso, sociale e culturale.
La trama si costruisce attorno a tre personaggi Pavel e Mehdi, giovani immigrati clandestini a Udine, il primo ebreo dall’Ucraina, il secondo dall’Iran, giovani, persi, in cerca di un loro posto nella società, vivono in un appartamento nel “ghetto” periferico di Udine pagando in nero un proprietario dalla dubbia moralità. Poi giunge Irene, che prende a cuore la storia di Pavel e cerca di aiutarlo, immergendosi a sua insaputa in una situazione complicata con risvolti incerti e pericolosi.

Three the Movie: il numero tre alla base dello sviluppo narrativo e simbolico del lungometraggio di Elisabetta Menin

Da questa base narrativa, sviluppata sul numero tre, si erge un altro livello, quello simbolico di altri tre personaggi, il Sacerdote amico di Irene, un uomo cieco non credente amico di Mehdi e una misteriosa avvocatessa. Questi, a rappresentare rispettivamente il Bene, il Purgatorio e il Male, tre concetti secolari che ritornano in questa narrazione per subentrare nelle vite dei tre protagonisti.

Three the Movie Elisabetta Minen

E questo inserimento è quasi onirico, surreale, come se si trattasse di fantasmi che ricordano a questi giovani quale sia la strada che devono seguire o quanto sia sbagliata la strada che hanno già intrapreso.

Tutto viene scandagliato da musiche liriche che incalzano nei momenti di maggiore angoscia, quel sentimento che sovrasta Pavel e Mehdi per la loro condizione non definita nella società e in particolare nella città di Udine. Una città di grande bellezza e cultura, ma che sembra non riuscire ad integrare questi due ragazzi.

Ci troviamo in un viaggio di tutti questi personaggi tra le vie e alcuni precisi luoghi di Udine, che ricorda in alcuni passaggi Ulysses di James Joyce, quella trasposizione dell’epico Ulisse nella città di Dublino, alla ricerca di se stesso tra le vie della città, affrontando storie dentro e fuori quelle mura. Ugualmente, qui ci troviamo in un viaggio in città, con i protagonisti che passeggiano, si spostano, entrano ed escono dai luoghi, si muovono, senza muovere nulla. Senza che nulla realmente cambi.

Three the Movie: molteplici livelli lettura verso una condizione socio-politica attuale e sfaccettata

Three the Movie è il finale cut dell’originale Tre – Sé – Shalosh che, profondamente, esplora diversi argomenti, trai cui l’immigrazione clandestina in una città come Udine, la condizione giovanile e delle vite fragili, non definite in una dimensione sfuocata in disequilibrio tra bene e male.
Una narrazione che diventa universale quando la si traspone nella società attuale e si pensa alla questione socio-politica dell’immigrazione che sta toccando direttamente l’Italia negli ultimi anni, la condizione giovanile, che assume qui un aspetto di incertezza e angoscia.
Giovani che vivono nell’ombra della società, poco supportati, angosciati da demoni lontani che li sovrastano ovunque si trovino. Provocati, ancora una volta da quella storica battaglia tra Bene e Male che li tormenta come se fosse fondamentale per il loro animo trovare una dimensione quanto più possibile serena e positiva.

Three the movie non fornisce un epilogo di questa lotta simbolica e secolare, non fornisce un vincitore o un eroe che risolve i problemi esistenziali, perché a volte nelle nostre realtà non c’è nessun eroe. Il film però lascia un finale aperto, che porta alla riflessione autonoma dello spettatore verso ciò che ha visto, uno scenario oscuro e complicato molto simile alla vita quotidiana.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.7