RomaFF11- Todo Lo Demas: recensione del film di Natalia Almada

Todo lo Demas – Everything Else è la nuova pellicola della cineasta Natalia Almada vincitrice del Sundance Film Festival con il suo documentario El General. Presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Voices of the Future, Todos lo Demas è un’intensa discesa nell’alienazione della solitudine.

Todo lo Demas: viaggio nella solitudine

La Signora Flor è una burocrate, il suo compito è quello di validare le carte di identità, e lo fa con una dedizione quasi incredibile, una donna tutto d’un pezzo ligia al dovere e lontana dal lassismo. O almeno questa è Donna Flor dietro la scrivania.

La sua vita privata è fatta di un piccolo appartamento, un gatto ed un incredibile senso di solitudine. Una solitudine nella quale la signora Flor scivola giorno dopo giorno, un alienante viaggio verso un baratro oscuro.

Todo lo demás Doña Flor (Adriana Barraza)

Natalia Almada non ci prova nemmeno a fare della sua protagonista un personaggio amabile, perché a conti fanti la signora Flor magistralmente interpretato da Adriana Barraza è una persona eccessivamente severo e diligente che nasconde dietro la sua ossessione per la perfezione una sorta di esercizio del potere, rifiutare la documentazione la fa sentire forse viva.

Todo lo Demas è una discesa vorticosa ed alienante nella vita di una donna di mezza età incapace di vedere un futuro per se stessa, un trascinante viaggio nella solitudine e nella disgregazione lenta ed inesorabile di una donna che ripete gli stessi gesti costantemente, ogni giorno fino a trasformarsi nel prodotto di quell’enorme catena di montaggio che il fordismo auspicava.

Ed è questo che in Everything Else succede alla Sig.ra Flor, la perdita stessa della sua umanità, un’umanità che Flor cerca disperatamente nel riflesso degli specchi. Non un immagine speculare ma un essere umano che possa farle ricordare di non essere un involucro vuoto e asettico.

Todo lo Demas: una pellicola rigida e asettica

Todo Lo Demas è una pellicola che gioca tutto sull’attenzione per la scena, per i dettagli che vanno dalla calza color carne, alle vene sulle gambe della protagonista passando per una scena sempre perfetta mai fuori posto completamente simmetrica. Manca caos, il caos della vita che vediamo nelle notizie al tg, la vita che scorre al di fuori della “bolla” della signora Flor uno spazio di perfezione, di matite in ordine crescente e di letti perfettamente simmetrici.

Perché in un modo o nell’altro Natalia Almada non sta seguendo la vita di una donna, ma di un essere umano che non esiste più sostituito da un automa, un oggetto apparentemente inanimato.

Todo lo demás Doña Flor (Adriana Barraza)

Perché in fondo alla sua rigidità emotiva le emozioni ci sono e si concretizzano nei momenti in cui la Flor è costretta ad andare in piscina, luogo in cui le sue paure emergono e vediamo forse per pochi secondi la sua estrema fragilità.

Perché la protagonista di Todo Lo Demas è si un oggetto ma pieno di crepe, fragile al cui interno dolore e rimpianti si agitano in maniera vorticosa. La Almada si sofferma proprio su questo, sull’incapacità affrontare il vaso di Pandora che vive in ognuno di noi. Dopotutto la Signora Flor non è un personaggio che si incontra solo nei film, ma è quella persona che viaggia con noi in metro insospettabilmente avvolta nella solitudine.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 3.5
Recitazione - 4
Emozione - 4

3.9