Togo – Una grande amicizia: recensione del film Disney+ con Willem Dafoe
Dal 24 marzo, su Disney + vi aspetta Togo - Una grande amicizia, il film ispirato alla storia vera del musher e addestratore Leonhard Seppal e del suo inseparabile husky siberiano.
Era il 1925 quando un piccolo villaggio dell’Alaska – Nome – si trovò ad affrontare una gravissima emergenza sanitaria, provocata dall’esplodere di un’epidemia di difterite fra i bambini del luogo. Unica speranza, un’antitossina da reperire a circa 400 Km di distanza, percorribili solo dalla più valorosa squadra di cani da slitta, missione ulteriormente ostacolata dall’imperversare di una violentissima tempesta.
Togo – Una grande amicizia è ispirato alla storia vera del musher e addestratore Leonhard Seppala, che – grazie al suo ribelle e valoroso cane leader e al resto della squadra di husky siberiani – riuscì nella rocambolesca impresa di reperire il medicinale, nonostante il merito ricadde formalmente sul cane (Balto) e sul musher che, sulla via del ritorno, percorsero solo l’ultimo tratto di strada (circa 85 Km).
La storia di Togo inizia con la sua nascita, 12 anni prima dell’impresa di cui sopra (storicamente rinominata Corsa del siero o Grande Corsa della Misericordia). Il piccolo husky siberiano è debole, troppo piccolo rispetto alla media della propria razza e apparentemente destinato a soccombere. Tuttavia, grazie alle cure e all’amore della moglie di Leonhard (Julianne Nicholson), il cucciolo diviene sempre più forte e sano, mostrando ben presto un temperamento ribelle, al limite dell’ingestibilità. Fra continui scavi per riuscire a scappare dal proprio recinto e una voglia matta di correre e diventare un cane da slitta, a dispetto delle premesse Togo rivela prepotentemente la stoffa del leader, costringendo il suo padrone a metterlo alla prova come guida, con enorme e inaspettato successo.
Togo – Una grande amicizia: la storia di un cane e di un uomo straordinari
Superata ogni diffidenza e reticenza da parte di Leonhard, inizia così un’amicizia straordinaria fra un uomo e un cane straordinari, uniti da un legame che sembrava impossibile da instaurare.
Il film di Ericson Core racconta questa eccezionale storia di amore e rivincita dei deboli alternando gli eventi presenti (la missione alla ricerca del siero) con vari momenti del percorso di crescita di Togo, un cane svantaggiato in partenza ma nato per tagliare traguardi. Motivo per il quale Leonhard decise senza indugi di utilizzarlo come guida anche per l’insidiosissimo viaggio verso il recupero del farmaco, nonostante l’età del cane (ben 12 anni) e le relative altissime possibilità di un tragico fallimento su tutta la linea.
La regia offre un ottimo equilibrio fra azione, suspense e commozione, senza trascurare una buona dose di umorismo, soprattutto nella parte che descrive i numerosi e vani tentativi dell’addestratore di liberarsi di Togo. Un cane che appare nato con la missione di guidare la slitta di quello che riconosce inesorabilmente come il suo padrone, nonostante i rimproveri, i rifiuti e gli strenui tentativi di confinarlo ad un recinto, riapparendo come un fantasma dopo ogni allontanamento.
Willem Dafoe è perfetto nei panni del caparbio e apparentemente inscalfibile Seppala, un uomo arrivato in Alaska in cerca d’oro e fortuna, che si trova invece a vivere con i cani per lavoro, riuscendo sempre a considerarli mezzi e non affetti. Fino all’arrivo di Togo, ovviamente, un cane indimenticabile per capacità, esuberanza e amorevolezza.
Straordinaria, inoltre, la fotografia, in grado di restituire uno sguardo magnificente sull’Alaska e la sua bellezza inospitale, impervia e glaciale, il luogo perfetto dove portare a termine imprese al limite dell’impossibile.
Togo – Una grande amicizia è un film in grado di intrattenere e commuovere tutta la famiglia, insegnando a grandi e piccini il valore della determinazione e dell’amore, sempre e comunque motore e promotore di ogni grande impresa, umana e non.
La pellicola vi aspetta su Disney + al suo lancio in Italia, il prossimo 24 marzo; nel cast anche Christopher Heyerdahl, Michael Gaston, Michael McElhatton, Jamie McShane, Michael Greyeyes, Thorbjørn Harr, Shaun Benson e Nikolai Nikolaeff.
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