Torno indietro e cambio vita: recensione
Cosa sareste disposti a fare pur di tornare indietro e correggere gli errori della vostra vita? Tutti risponderebbero qualsiasi cosa ed è proprio questo quello che mormorano i due protagonisti della vicenda: Raoul Bova e Ricky Memphis accompagnati sul set da Giulia Michelini, Max Tortora e Paola Minaccioni.
Torno indietro e cambio vita, questo il titolo del film di Carlo Vanzina, una commedia surreale che cerca di sistemare il passato ripercorrendo le tappe fondamentali della vita di questi due scanzonati ex adolescenti alle prese con un futuro per nulla facile. Il tono frivolo e scherzoso della vicenda punta il dito verso il tradimento, la coppia instabile e i problemi con le disavveture dei genitori. L’ambiente degli anni ’90 è ben riproposto, nonostante le enormi difficoltà che il team produttivo avrà incontrato nel corso delle riprese (non è facile eclissare automobili moderne e scritte che ci ricordano che viviamo nel 2015).
La commedia è separata quasi totalmente in 3 macro-atti, dove il primo ricopre il ruolo di scenario introduttivo alla vicenda, mentre gli ultimi due sono quelli che ci fanno rivivere nel passato attraverso la seconda adolescenza di Marco (Bova) e Claudio (Memphis). La storia mette al centro la vita di Marco, 42 anni, apparentemente con un vita perfetta: una bella famiglia e un ottimo lavoro. Ma un giorno, sua moglie Giulia (Michelini), con la quale sta insieme da più di 25 anni, gli confessa che ha un altro uomo e vuole la separazione immediata.
La pellicola vive di un ritmo alternato, cercando continuamente la sorpresa ma cadendo spesso nell’ovvio e nella ripetitività
Marco quindi è costretto ad andarsene di casa e a rivedere tutti i progetti della sua vita. Per fortuna a consolarlo c’è l’amico di sempre Claudio (Memphis) al quale, una sera, confida un segreto: ossia quello di voler tornare indietro e cambiare la propria vita, evitando di ripetere gli errori che gli hanno rovinato il presente! Detto fatto: i due amici, dopo un incidente stradale, si ritrovano di punto in bianco nel 1990, sui banchi di scuola, cresciuti ma agli occhi degli altri ancora dei semplici ragazzi. E come tutti gli adolescenti costretti a rivivere i problemi tipici di quell’età: la paghetta, gli orari, le interrogazioni a scuola e … i primi grandi amori! Ed ecco materializzarsi quel primo fatidico incontro con Giulia: Marco ha così la possibilità di cambiare davvero il corso del suo destino. Ci riuscirà? Sarà poi davvero felice dopo questo grande cambiamento?
La pellicola vive di un ritmo alternato, cercando continuamente la sorpresa ma cadendo spesso nell’ovvio e nella ripetitività. La storia regge fino ad un certo punto, ma dall’inizio del secondo atto in poi, la trama inizia a calare vistosamente di ritmo, cadendo in un lento e inesorabile declino. Il terzo atto è quasi ridondante: tuttavia, nel complesso, lo stile è piacevole e la narrazione fluida. Torno indietro e cambio vita è un film parzialmente riuscito, frenato da una poca brillantezza comica e in generale poco entusiasmante; resta valida e proficua comunque l’idea generale del film stesso.