Tuo figlio (Tu hijo): recensione del film con Jose Coronado
Tuo figlio si inserisce naturalmente nell'ondata di cupi thriller spagnoli, confermato il buono stato del cinema ispanico e aggiungendo un tassello di pregio nel catalogo Netflix.
Tuo figlio (Tu hijo il titolo originale, Your Son quello internazionale) è un film del 2018 scritto (insieme ad Alberto Marini) e diretto da Miguel Ángel Vivas (regista di 2 episodi de La casa di carta). I protagonisti del film sono Jose Coronado (L’uomo dai mille volti), Ana Wagener, Asia Ortega, Ester Expósito e Pol Monen. Dopo la presentazione al Valladolid International Film Festival e la distribuzione nelle sale spagnole, Tuo figlio è stato pubblicato su Netflix l’1 marzo 2019.
Jaime Jiménez (Jose Coronado) è uno stimato chirurgo e un autorevole padre di famiglia, che si divide fra la frenetica attività in ospedale e l’apparentemente tranquilla vita familiare. Questi due aspetti della sua esistenza collidono improvvisamente nel momento in cui nel suo ospedale viene ricoverato d’urgenza il figlio Marcos (Pol Monen), in gravissime condizioni dopo un pestaggio subito davanti a una discoteca. Accecato dal dolore e dalla rabbia, Jaime si mette sulle tracce degli aggressori del figlio, con l’intento di farsi giustizia da solo.
Tuo figlio: un torbido thriller familiare spagnolo
Tuo figlio si inserisce naturalmente nell’ondata di cupi thriller spagnoli (sul genere, vi segnaliamo anche Ánimas e Quando gli angeli dormono) approdati recentemente sul catalogo Netflix, grazie anche al successo di serie come Élite e La casa di carta, mettendoci in questo caso di fronte alla lenta ma inesorabile discesa agli inferi di un padre disposto a tutto per avere giustizia per suo figlio. Miguel Ángel Vivas cucina a fuoco lento la sua storia, prendendosi il tempo necessario per introdurre i personaggi e in particolare quello del mite e brillante Jaime, con la sua adorazione tipicamente paterna per il figlio.
Con la notizia del ricovero di Marcos tutto cambia, ma non nel modo che ci aspetteremmo. Tuo figlio non vira infatti né verso la furiosa vendetta sullo sfondo di un chiaro messaggio politico e sociale alla Un borghese piccolo piccolo, né verso l’action revenge che recentemente Liam Neeson ha portato alla ribalta con il suo ruolo nella saga di Taken. Il film di Miguel Ángel Vivas prende infatti una strada diversa, ma non per questo inefficace, fatta di inquadrature ravvicinate sul volto del protagonista e di una fotografia cupa, che avvolge Jaime durante il suo lento inabissarsi alla ricerca della verità.
Tuo figlio conferma il buono stato di forma del cinema spagnolo
Tuo figlio gioca con le aspettative dello spettatore, concedendosi delle fin troppo lunghe pause sulla reazione inizialmente pacata di Jaime, che in un primo momento vediamo sottoporsi alle indagini in maniera sorprendentemente remissiva e pacata. Grazie alla convincente prova di Jose Coronado, riusciamo però a cogliere tutte le sfumature del suo personaggio, che ci appare già dissociato dalla realtà e da ciò che gli sta intorno e sempre più concentrato sui suoi propositi di vendetta. L’agognata azione arriva con rapide e improvvise scariche di violenza, che scuotono ed emozionano lo spettatore grazie anche alla lunga e interlocutoria fase di preparazione. La violenza però non è l’obiettivo primario di Tuo figlio, che nell’ultimo atto, grazie anche a un convincente colpo di scena, muta ancora forma, mettendoci di fronte all’evidenza che a volte per proteggere i propri cari è necessario immergersi in acque torbide e profonde, che non credevamo di dover attraversare.
Con il passare dei minuti, i membri femminili del cast acquisiscono sempre più importanza nel racconto, diventando essenziali nel dipingere un quadro molto più complesso di quanto credevamo, in cui a farla da padrona sono il concetto di onore e la retrograda, ma ancora ampiamente diffusa, visione patriarcale della società. Una svolta che non è sempre gestita con naturalezza e coerenza e che può certamente disorientare lo spettatore, ma che alla fine diventa una peculiarità di un film intrigante e conturbante, che conferma il buono stato di forma del cinema spagnolo e aggiunge un nuovo piccolo ma prezioso tassello al catalogo Netflix.