Tutti pazzi in casa mia: recensione

Adattamento della piece teatrale di Florian Zeller intitolata Une heure de tranquillité, Tutti pazzi in casa mia è la nuova commedia francese diretta da Patrice Leconte in uscita nelle sale italiane a fine ottobre. Il film, leggero e senza pretese, si regge sulla tecnica recitativa di Christian Clavier, che qui interpreta Michel Leproux, un appassionato di musica che in un soleggiato sabato mattina trova per caso, in un mercatino dell’usato, un disco raro che ha sempre sognato di comprare per completare la propria collezione. Neil Youart è il nome del famoso clarinettista jazz di cui Michel trova il disco intitolato “Me, Myself and I”. È un momento magico e felice che per nessun motivo potrebbe essere oscurato da chiamate improvvise, notizie shock, visite inaspettate. Ma non sempre la vita va come ci si aspetta. Una volta tornato a casa, Michel prepara il suo giradischi, lo spolvera e, pieno di aspettative, è pronto per l’ascolto della canzone tanto attesa.

Tutti pazzi in casa mia: una commedia leggera ma non del tutto scorrevole

Sembra un gesto così semplice da compiere, ma per tutta la durata del film questo sembrerà un obiettivo irraggiungibile: il figlio sopraggiunge in casa senza preavviso e non è di certo una visita di cortesia. I panni sporchi devono essere lavati, stirati e riportati a casa puliti. Il lavoro? Un inutile attività che lo allontana dalla sua tranquilla vita quotidiana. Vuole parlare con la madre (Carole Bouquet), impegnata in un lungo bagno caldo e telefonate tra amiche, ma decide di rivelare al padre la decisione di affittare il monolocale dove vive (a spese di papà) ad una famiglia di filippini.

Subito dopo, Michel scopre di condividere la casa con degli operai polacchi (o portoghesi) intenti a lavorare nella camera che un tempo era stata quella del figlio. Non si può certo dire che sappiano lavorare senza fare troppo rumore, come la governante (Rossy De Palma), che trova ogni pretesto per impicciarsi nelle faccende del proprietario di casa.

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Michel Leproux e la governante

Questo ciclone di eventi si arricchisce della rivelazione della moglie, che con un tempismo perfetto decide di confessarsi al marito proprio quando Michel si siede sul divano e inizia ad ascoltare il disco. E dopo la moglie, sarà la volta del vicino di casa impiccione (Stéphane De Groodt) che, con grande spirito d’iniziativa, cerca di organizzare una festa del vicinato nel cortile interno del palazzo.

D’atro canto Michel non è un uomo senza scheletri nell’armadio e saprà farli uscire a tempo debito. Ma, in questo vortice senza tregua, quando sarà veramente pronto per l’ascolto di “Me, myself and I”? Riuscirà ad arricchire la sua vita con l’ascolto di quelle note tanto desiderate?

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Michel e la moglie

Tutti pazzi in casa mia è una commedia leggera ma non del tutto scorrevole. Il vulcano esploso in casa Leproux non trova la giusta fluidità nei personaggi. La recitazione converge in Christian Clavier, ma l’attore si ritrova da solo e risulta difficile approfondire la commedia a più livelli. Ciò che vediamo sullo schermo rimane piatto, stucchevole, lontano dall’inserire lo spettatore nel tornado degli eventi. Per questo, seppur risultando piacevole, non si ha mai la sensazione di vivere con empatia gli sfortunati eventi del protagonista. Un gran peccato.

Tutti pazzi in casa mia vi aspetta al cinema dal prossimo 29 ottobre distribuito da Filmauro.

Giudizio Cinematographe

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3.2
Sonoro - 3
Emozione - 1

2.4