Twisters: recensione del film diretto da Lee Isaac Chung

Distribuito da Warner Bros. Italia, a distanza di trent'anni, Twister(s) torna al cinema dal 17 luglio 2024; diretto da Lee Isaac Chung.

Twisters. Il secondo capitolo, remake o ristrutturazione di Twister, film d’azione e drammatico uscito nel 1996 diretto da Jan de Bont. Pluralizzato nel titolo da Lee Isaac Chung che, senza sovvertire la narrazione, con semplicità lo riproduce, affinandolo, per quanto il genere lo possa concedere, e rievocando lo stile indipendente che ha sorretto Minari (2020),film con cui ha conquistato critica e spettatori.

L’avversità, tra uomo e natura, replica

Twisters;
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Al centro, il tornado. Scientificamente centrifuga di forza ed effetto, forma immane di cui l’uomo non sa nulla. Accettare la calamità muove lo spettatore verso una cinica esplorazione volta a comprendere quanta potenza ci sia da una parte e quali le possibilità di sopravvivenza dall’altra.

Twisters è l’ennesima catastrofe che strumentalizza il capovolgimento improvviso della natura, rendendola colpevole verso l’uomo.  Dialoghi che poggiano sulla necessità e sulle modalità di prevenire e contenere i danni; di sperimentare dinamiche, sulla base di studi relativi ad una vasta casistica, che possano comprendere l’evoluzione di fenomeni che si rivelano terribili. Il megafono cinematografico, che contestualizza una situazione di emergenza, pone in atto considerazioni non solo sociali ma anche politiche: la questione naturale, ambientale è un tema caldissimo che coinvolge notevolmente l’opinione pubblica.

In Twisters, l’uomo è l’apocalisse di se stesso

Twisters;
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Il drammatico d’azione è un movimento cinematografico inesauribile. L’interesse per la distruzione ambientale, per una natura indomita è ampiamente screpolato in questo lavoro. Una sfida perenne tra l’uomo e l’imprevedibilità della natura dominatrice che pone in subordinazione aspetti emotivi e tratti identificativi.

Ma trama per trama, in un’atmosfera mista tra surrealismo e romanzo d’avventura, tra realtà e fantasia, l’adrenalina aumenta, pur senza generare alcuna aspettativa se non la costante sensazione di impotenza legata all’imprevedibile. Si tratta di una competizione impari dove l’uomo può solo attendere e assistere!

Daisy Edgar-Jones e Glen Powell (ormai veterano del genere) sono due cacciatori di tempeste in attesa dell’occasione che possa ripagare con fama, soldi e credibilità scientifica.  Cosa che sostiene in termini reali l’intera narrazione smorzando l’aspetto “fantasioso” che, comunque certifica l’impossibilità dell’impresa.

Il cinema propagandistico parte seconda

Twisters;
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Sentenziare, corrugare il naso, dissentire, non sono i preconcetti con i quali condividere la visione del film. Twisters non si propone come una bibbia scientifica o come un’enciclopedica mescolanza sperimentale che voglia accreditare verità, ma semplicemente si limita alla celebrazione, 28 anni dopo, di un classico che ha un pubblico vario e appassionato.

Fedele spielberghiano, il regista Lee Isaac Chung rivendica i paradossi intenzionali e affabulatori in cui l’uomo pretende di “costruire” vere imprese. Nella metafora comunicativa emerge una morale a dir poco saccente di come l’uomo con insistenza pretende di controllare l’indomabile tentando e ritentando, perseverando nel fallimento. 

Twisters: conclusione e valutazione

Twisters non è un film che ricorderemo per la trama, per lo studio, per la probabilità o la quantistica evolutiva di una catastrofe proiettata secondo il processo che rappresenta.
Piuttosto, merita di essere ricordato per la riverenza nei confronti del suo predecessore, film che fece scalpore nella meta degli anni ’90, mantenendo nel tempo un inequivocabile fascino.  Ma oltremodo considerevole è il lavoro direttivo; Lee Isaac Chung ha, con discrezione, ricomposto i pezzi, procedendo con una ristrutturazione sofisticata da cineteca.

Autore indipendente, con una struttura estetica ridotta al sublime orientale di cui per metà è figlio. La sofisticazione tecnica è visibile, seppur lo scenario sia completamente artificiale e ricostruito, ma l’idealizzazione scenografica sovrasta nettamente il nesso comunicativo e di scrittura che il film effettivamente non ha.

La ricezione di un prodotto cinematografico del genere, in un’estate caldissima, potrebbe avere una risposta placata; un film così strutturato continua ad appassionare gli appassionati, non crea esigenza visiva e non risulta minimamente conforme all’attualità in cui siamo inglobati da questa parte del mondo. È un cinema U.S.A con i loro deserti sconfinati, baraccopoli, condizioni esistenziali distanti, effetti collaterali irraggiungibili.
Twisters diretto da Lee Isaac Chung, distribuito da Warner Bros. Italia è al cinema dal 17 luglio 2024.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

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