Un Amore Sopra Le Righe: recensione del film di Nicolas Bedos
Un amore sopra le righe è una divertente, romantica e autentica commedia francese diretta da Nicolas Bedos e scritta insieme a Doria Tillier che nella vita reale sono una coppia!
Un amore sopra le righe (qui il trailer) è un film deliziosamente sopra le righe, ricco di originalità e straordinariamente sincero, seppur bizzarro. Prodotto in Francia nel 2017 da Les Films du Kiosque, è diretto da Nicolas Bedos, il quale interpreta anche il protagonista Victor Adelman, ed è stato scritto dall’attore/regista insieme a Doria Tillier, che interpreta la coprotagonista femminile Sarah Adelman. Il film sarà nelle sale italiane a partire dall’8 marzo grazie a Officine Ubu.
Un Amore Sopra Le Righe: una commedia deliziosamente autentica e divertente
La storia raccontata in Un amore sopra le righe è suddivisa in capitoli, come in un libro, perché – infatti – si parla di uno scrittore: Victor, e del suo incontro con Sarah, nel 1971. Siamo nella contemporaneità mentre vediamo Sarah, una signora di una certa età e molto sicura di sé, al funerale di suo marito Victor e poi a dialogare con un giornalista alla quale ha concesso un’intervista per raccontare tutta la verità sul suo compagno appena deceduto. Sarah inizia a raccontare e il nastro si riavvolge all’indietro fino agli inizi degli anni ’70. Li vediamo: affascinanti, colti, scanzonati entrambi, ma Sarah fa fatica a farsi notare da Victor. Fin quando non è lui ad accorgersi che lei non solo esiste, ma ha anche un sorriso bellissimo, del quale lui diventa dipendente. Insieme, vivono di tutto: avventure, crisi, incontri, la letteratura, un figlio disabile, i romanzi di successo di lui, i soldi, la droga per lei e i tradimenti di lui, le morti dei genitori, una figlia bellissima, l’età che avanza, la separazione, un’incredibile ricongiunzione e un altrettanto incredibile fine.
Un Amore Sopra Le Righe: il sesso, la disabilità, la letteratura e… il cinema
Le vite di Sarah e Victor scorrono come un fiume in piena, con – sullo sfondo – decenni del secolo scorso pieni di interessanti momenti storici, fermenti intellettuali, rivolte di costume. La loro esistenza si unisce in maniera intrinseca, profonda e, fino alla fine, manifesta un’originalità di visioni da far invidia a qualsiasi coppia. Sarah e Victor sono un’unità più che una coppia, un corpo unico che convive con un proprio conflitto. Il sesso, per esempio, è una componente che pesa notevolmente sull’andamento delle loro vite, anche non rappresentando un focus ossessivo ma una necessità naturale, diventa causa e effetto di allontanamento. Nonostante ciò, viene da pensare che, del resto, si sa che i francesi riescono ad assumere una spontanea – e in questo caso – spassosa sfacciataggine in tutti quegli aspetti dove altre culture, compresa quella italiana, fanno passi indietro pur di non esprimersi con personali visioni intellettuali: il sesso, la disabilità, la letteratura e – pourquoi pas? – il cinema.
Il film ha una qualità estremamente rara: dura due ore, eppure quando compaiono i titoli di coda sembrano essere trascorsi appena pochi minuti da quando abbiamo visto la scena del primo incontro tra i due in uno dei bordelli più malfamati di Parigi. Il montaggio serrato, cambi di asse temporale, lo scorrere fluido delle scene rende Un amore sopra le righe un’opera perfettamente godibile.
Scritto a quattro mani dalla coppia (nella vita reale) composta da Nicolas Bedos e Doria Tillier, il film presenta – oltre a qualche evitabile cliché – una serie di colpi di scena ben collocati, in grado di far sorridere lo spettatore e indurlo ad un livello di distacco o immedesimazione con i personaggi.
Alla fine, nonostante tutto, non si desidera altro che un incontro con il proprio Victor o con la propria Sarah, per vivere sopra le righe, quelle di un libro da scrivere insieme. Perché non importa chi abbia scritto le prime 30 pagine.
Un amore sopra le righe è al cinema dall’8 marzo con Office Ubu.