Un matrimonio mostruoso: recensione del film di Volfango De Biasi
Il sequel di Una famiglia mostruosa disponibile in tutti i cinema italiani dal 21 giugno 2023 è una commedia degli opposti, che poi così diversi non sono mai!
Un matrimonio mostruoso e tutti i suoi clichè, un lungometraggio tutto italiano, diretto da Volfango De Biasi, che fa della commedia un enorme contenitore di aneddoti classicamente cinematografici.
Tradimenti, soldi e raggiri, creature semi mostruose interpretate da un cast strepitoso che però non punta su alcuna originalità.
La trama si dipana attraverso le versioni più sdoganate relative all’incontro tra un mondo fantasy e il mondo umano, sbriciolando una morale che penalizza entrambi e al contempo li assolve.
Stella interpretata da Ilaria Spada, è una donna in cerca di ricchezza, un’arrampicatrice sociale che utilizza la sua avvenenza per conquistare uomini potenti e legarli a sé; predisposizione ereditata dal padre, un borgataro, Glauco, interpretato da Maurizio Mattioli, new entry, che ritorna sul grande schermo nelle vesti di un personaggio il cui ruolo non si discosta dai suoi precedenti.
Un matrimonio mostruoso: la commedia degli opposti, che poi così diversi non sono mai
La commedia italiana ha inizio il giorno del finto funerale di Nando, marito di Stella che in realtà non è morto ma è fuggito su un’isola lontana con la sorella, Sole, della povera consorte, insieme al sigillo di un matrimonio fallimentare, i soldi. In un destino che si profilava nero dal punto di vista finanziario, la sposa vedova, grazie all’arguzia del cognato Remo, interpretato da Richy Memphis, segretamente innamorato di lei, riuscirà ad invaghire un vecchio vampiro, Vladimiro (Massimo Ghini), immortale proprietario di un patrimonio immenso; l’unico ostacolo la moglie Brunilde, interpretata da Paola Minaccioni, una strega capace, insieme al fedelissimo fratello detto zio Nanny (Paolo Calabresi) di distruggere qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che vuole, grazie ai suoi poteri.
Il doppio senso tra sceneggiata e moralità in Un matrimonio mostruoso
Una storia che tesse tante altre storie dentro dinamiche sempre più contorte, ponendo in atto sul piano di una bilancia gelosie e vendette, lusinghe e magie. Una celebrazione grottesca che mette a sedere i suoi ospiti intorno a un banchetto surreale e spiritoso, affollato da anime immorali che fanno dei mostri e degli umani la stessa identica specie.
Un matrimonio mostruoso: conclusione e valutazione
Un matrimonio mostruoso, da considerarsi il sequel di Una famiglia mostruosa, si presenta come la versione all’italiana della famiglia Addams; i componenti e le componenti sono uguali stretti in un girotondo d’identità per desiderio, avidità e obblighi parentali.
Un’idea concettualmente frizzante che avrebbe potuto coinvolgere e divertire se si fosse presentato con una freschezza diversa in un periodo “caldo” per il genere sul grande e piccolo schermo dello streaming. Peccato che si inciampa continuamente nei risvolti di una trama fin troppo prevedibile.
Un classico cinematografico che si identifica in mille e altre pellicole. Nonostante si sia investito molto nella scelta del cast, importanti conferme, grandi ritorni e volti nuovi, vedi Cristiano Caccamo e Chiara Ciocca, nel suo complesso l’assetto scenografico stenta a creare una scrittura attraente e originale penalizzando un progetto che avrebbe potuto, per le tematiche sottese, divertire un pubblico giovane ma anche far riflettere sulle regole relazionali e sui rapporti sociali.
Un matrimonio mostruoso, diretto da Volfango De Biasi con la sceneggiatura di Filippo Bologna, Alessandro Bencivenni, Michel Andreozzi, sarà disponibile in tutte le sale italiane dal 21 giugno 2023, distribuito da 01 distribution e prodotto da Italian International Film in collaborazione con Rai Cinema.