Un re allo sbando: recensione del film di Jessica Woodworth e Peter Brosens
Un re allo sbando – King of the Belgians, è la nuova pellicola della coppia belga Woodworth e Brosens, acclamata alla 73ª Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, che racconta l’Odissea in chiave documentaristica di un re belga il cui stato vive una profonda crisi d’identità.
Re Nicolas III si trova a Istanbul per un incarico di rappresentanza: la Turchia sta per entrare nell’Unione Europea ed è dovere del Re accoglierla con un dono significativo, un modello di Europa in miniatura. Quale occasione migliore per girare un documentario sulla sua figura e rendergli omaggio agli occhi del popolo belga? E chi meglio di un inglese potrebbe rappresentare una figura reale? È infatti Duncan Lloyd, ex corrispondente di guerra inglese, la persona a cui la Regina ha affidato questo importante compito istituzionale.
Un re allo sbando: Odissea moderna di un Re in crisi d’identità
Destino vuole però che nel bel mezzo del soggiorno in Turchia il Re e il suo entourage (composto dal suo valletto Carlos, dal Maestro del protocollo Ludovic e dall’addetta stampa reale Louise) siano sconvolti da una terribile notizia: la Vallonia, regione meridionale del Belgio, ha dichiarato l’indipendenza in quanto i suoi abitanti si dichiarano stufi di essere etichettati come svogliati e inconcludenti. La spaccatura del proprio paese fa rinascere nel Re la voglia di dimostrare l’amore per il suo popolo e il suo potere di sovrano; deve assolutamente tornare in patria. Ma una tempesta solare causa la cancellazione di tutti i voli e, come se non bastasse, il responsabile della sicurezza turca Kerim Bulut non vuole assolutamente che il Re abbandoni la Turchia: è in gioco il buon nome del suo paese e anche la promozione che attende con ansia dopo trent’anni di onorato servizio…
Ma Re Nicolas III è irremovibile e grazie all’aiuto di Lloyd il gruppo si unisce a una compagnia di cantanti folk bulgaro, le “Sirene del mar nero“, partendo in pullman per un viaggio di ritorno costellato da imprevisti, incontri fortunati e tanti sorrisi.
Peripezie, inseguimenti e travestimenti nel nuovo film della coppia Woodworth-Brosens
La coppia Woodworth e Brosens nota per i suoi documentari e, tra gli altri, per la pellicola La quinta stagione (in concorso a Venezia 2012), confeziona una pellicola dalla trama semplice, dall’anima dolce e dall’ironia atipica ma coinvolgente, utilizzando l’espediente del “film nel film” che regala movimento ma con una fluidità difficile da ottenere e meritevole di plauso.
Crisi d’identità e presa di coscienza sono le parole chiave: così come il Belgio si divide annientando un punto di riferimento per l’Europa, così il Re e gli altri protagonisti si trovano a fare i conti con loro stessi, con la loro vita. Cosa si sognava di diventare e cosa si è in realtà?Inaspettato e saliente il riferimento politico all’entrata della Turchia nell’Unione Europea e il rifiuto invece a paesi come il Montenegro e la Serbia, molto più vicini come cultura ma considerati invece pericolosi. “Stiamo parlando dei Balcani, sire!” afferma un preoccupato Kerim Bulut. Ma l’aspetto politico è secondario rispetto alla consapevolezza acquisita dal Re Nicolas III che si rende conto di essere umano e quindi più vicino al suo popolo.
Un re allo sbando ha un cast armonioso che fa dell’improvvisazione il suo punto forte
Il pregevole cast composto da Peter Van den Begin, Bruno Georis, Lucie Debay (che assomiglia, anche per bravura, a Jessica Chastain), Titus De Voogdt e Pieter van der Houwen, è l’ingrediente migliore per un film che regala spontaneità e freschezza senza però mai raggiungere l’apice della commedia “classica”, facendosi cullare per tutta la sua durata da un tono lievemente drammatico che è forse il suo pregio migliore.
Una colonna sonora azzeccata (tra tutti il pezzo Swan Lake Ballet Suite: Danse des Cygnes – Tchaikovsky) accompagna lo spettatore in un road movie che dimostra come un Re non sia poi tanto diverso dai suoi sudditi.
Un re allo sbando è in uscita nelle sale italiane dal 9 febbraio, distribuito da Officine UBU.