Un regalo da Tiffany: recensione della commedia natalizia con Zoey Deutch
Zoey Deutch è l’eroina di una commedia romantica a sfondo natalizio, in cui due uomini si scambiano erroneamente i regali per le rispettive ragazze. Ambientata in una New York magica e innevata, Un regalo da Tiffany omaggia teneramente i classici del genere.
I film romantici raramente falliscono quando trattano temi come il destino, i ripensamenti su un rapporto di coppia, piccoli equivoci. Un regalo da Tiffany – commedia romantica natalizia con protagonisti Zoey Deutch e Kendrick Sampson – e disponibile dal 9 dicembre 2022 su Prime Video – è una combinazione di tutti questi ingredienti.
La pellicola, diretta da Daryl Wein e basata sull’omonimo romanzo di Melissa Hill, è prodotta dalla Hello Sunshine (Gone Girl, La ragazza della palude, Big Little Lies, The Morning Show), casa di produzione fondata da Reese Witherspoon.
Il film omaggia le classiche commedie romantiche natalizie, basate su un equivoco o una bugia, come Serendipity, Scrivimi fermo posta o Un amore tutto suo.
Un regalo da Tiffany: di cosa parla la commedia romantica con Zoey Deutch
Un regalo da Tiffany vanta una premessa piuttosto intrigante, costruita attorno ad un equivoco davvero sciocco. Gary (Ray Nicholson) compra un paio di orecchini alla sua ragazza Rachel (Zoey Deutch) per Natale. Il giovane papà single Ethan (Kendrick Sampson), acquista per la sua ragazza Vanessa (Shay Mitchell), un anello di fidanzamento. Quando Gary viene investito da un’auto appena fuori da Tiffany & Company, Ethan corre in suo aiuto ma – andando via all’arrivo dell’ambulanza – l’uomo afferra il regalo sbagliato.
La mattina di Natale, Rachel apre l’anello e pensa che Gary intenda chiederle di sposarlo, mentre la proposta di Ethan va a monte nel momento in cui Vanessa scarta il suo regalo e trova un paio di orecchini.
Lo scambio dei doni incrocia le vite di Rachel e Ethan, entrambi impegnati ma – sotto, sotto – ancora alla ricerca del vero amore. L’incontro tra i due si rivelerà essere una semplice attrazione o, magari, qualcosa di più?
Il film naviga nelle acque sicure dei luoghi comuni ma con qualche elemento di originalità
In Un regalo da Tiffany il regista, Daryl Wein, fa un buon lavoro nel dare quel tocco glamour alla pellicola senza far girare tutta la vicenda attorno alla rinomata e costosa azienda Tiffany & Co. I regali provenienti dalla catena sono, certamente, al centro della storia, ma il negozio non è mai invadente, è più che altro un elegante sfondo. Oltretutto, la pellicola non cade nell’errore di equiparare oggetti costosi ad amore e felicità. L’anello e gli orecchini vengono narrati come regali acquistati per stupire il proprio partner con qualcosa di costoso e appariscente.
Il regista rende anche godibile la sequenza in cui i due uomini si rendono conto che le buste sono state scambiate: il montaggio segue simultaneamente entrambe le coppie durante l’apertura dei regali, infondendo, allo stesso modo, un certo grado di suspense. La scena in questione arriva, fortunatamente, abbastanza presto, il che dimostra che la sceneggiatura di Tamara Chestna mirava, seppur in piccola parte, a distinguersi dalle classiche commedie romantiche in cui i malintesi vengono trascinati fino alla fine del film.
Rachel, il personaggio interpretato da Zoey Deutch – un delizioso mix tra Meg Ryan e Julia Roberts – è il più interessante della pellicola. La giovane donna è proprietaria di un forno e, pertanto, è accompagnata in ogni sua scena da un avvolgente profumo di pane appena sfornato, che attraversa lo schermo e vi farà venire un gran fame! Sfortunatamente, la presenza di pane, farina e dolci, porta con sé una serie di stereotipi legati alla cucina italiana, identificando il povero cornetto come il “cugino sconosciuto del classico croissant.” D’altra parte, siamo così abituati ai luoghi comuni sul Bel Paese, che questa superficialità è abbastanza facile da digerire.
Per quanto riguarda l’alchimia tra i due protagonisti, siamo lontani dagli scoppiettanti incontri/scontri tra Tom Hanks e Meg Ryan o tra Bill Pullman e Sandra Bullock. Zoey Deutch e Kendrick Sampson non fanno scintille e non è così chiaro il motivo per il quale i due siano così attratti l’una dall’altro. A meno che non ci facciamo andare bene la dichiarazione del personaggio interpretato da Sampson, rapito da Rachel poiché – avvolta nel profumo di pane – gli ricorda la moglie, cuoca per passione e venuta a mancare pochi anni prima.
Un regalo da Tiffany: minimo sforzo massimo risultato. Oppure no?
Se la premessa di Un regalo da Tiffany poteva dunque intrigare, l’aria che si respira è davvero piatta. Quando in una commedia romantica non si fa lo sforzo di lavorare su una colonna sonora originale ma si sceglie, piuttosto, di riciclare iconici brani natalizi, non si sta puntando abbastanza in alto. La colonna sonora fa la differenza, basti pensare a quanto le musiche di Hans Zimmer abbiano elevato, qualitativamente, il cult L’amore non va in vacanza, con Cameron Diaz e Kate Winslet.
Venendo poi alla caratterizzazione dei personaggi, il film non fa alcuno sforzo nel sviluppare la psicologia dei personaggi secondari, intrappolati in una bidimensionalità fin troppo evidente. La Vanessa di Shay Mitchell viene dipinta come la classica donna ricca e altezzosa, senza mai andare a fondo ai suoi desideri o sentimenti: la pellicola non è interessata a lei, e lo spettatore se ne accorge. Lo stesso discorso vale per la migliore amica, nonché socia in affari di Rachel, Terri (Jojo T. Gibbs), donna nera e lesbica, la cui presenza all’interno dell’opera sembra più una casella spuntata che non un reale interesse nei suoi confronti, o della sua vita in generale. È un personaggio che non aggiunge nulla, o davvero poco, alla narrazione.
Per concludere, se i luoghi comuni non vi infastidiscono, e siete alla ricerca di quella sensazione che prevede una coperta in cui rannicchiarsi e una bella tazza di cioccolata calda, Un regalo da Tiffany è, senz’altro, il titolo che fa per voi.