Un viaggio a quattro zampe: recensione del film di Charles Martin Smith

Un viaggio a quattro zampe narra l'incredibile avventura di Bella, una cagnolina che intraprende un lunghissimo viaggio per ritrovare il suo padrone e la famiglia che l'aveva accolta.

Diretto da Charles Martin Smith, Un viaggio a quattro zampe (in originale: A Dog’s Way Home) narra l’incredibile viaggio che un cane affronta, da solo, per raggiungere e ritrovare il suo padrone. Bella è una cagnolina che viene accolta da Lucas, uno studente di medicina che trova il cucciolo e lo porta via dalla casa abbandonata in cui si ritrovava a convivere con alcuni gattini; assieme a lui Bella vive momenti e giorni felicissimi ma, all’improvviso, una semplice distrazione costringerà la cagnolina a intraprendere un viaggio di oltre seicento chilometri per tornare a casa e ritrovarsi, ancora, tra le braccia di Lucas.

Un viaggio a quattro zampe, l’odissea affrontata da un cane per ritrovare il suo padrone

Dopo i buoni risultati ottenuti con L’incredibile storia di Winter il delfino, è la seconda volta che Charles Martin Smith si mostra interessato alla narrazione del rapporto fra animale e padrone (o meglio, fra natura “addomesticata” e uomo), prestando particolare attenzione a quello che è il punto di vista del primo. Il film di Smith segue la protagonista a quattro zampe per tutta la durata della sua mirabolante avventura, dal momento in cui abbraccia l’idea della fuga dalla casa nel New Mexico in cui viene lasciata – a causa del divieto che vige nella città di Lucas, relativo al non poter tenere un cane di razza pitbull – fino all’attimo in cui Bella conclude il viaggio ritrovando la sua vecchia casa e l’amore del suo compagno umano. Vediamo la canina protagonista affrontare, nella sua assurda odissea, qualsiasi tipo di ostacolo. Aiutato soprattutto dalla partecipazione della brava Bryce Dallas Howard, che presta la sua cristallina voce al cane protagonista, e da un cast di tutto rispetto (si annovera Ashley Judd tra i personaggi umani), Un viaggio a quattro zampe fonde il genere d’avventura – non mancano valanghe e persino branchi di lupi poco amichevoli – alla tipica commedia famigliare incentrata sul legame indissolubile uomo-animale, filone di cui fanno parte opere come Hachiko e Io & Marley, che, a differenza dell’opera di Smith, presentava l’originale scelta di includere marcate venature romance alla storyline principale, che chiaramente raffigurava il rapporto fra il cane e il suo padrone.

Un viaggio a quattro zampe mescola avventura a commedia famigliare

Un viaggio a quattro zampe Cinematographe.it

Difficile stabilire quale sia, nel film di Smith, la componente più efficiente fra quella rappresentata dal fattore adventure e quella sentimentale, non certo secondaria, che descrive la speciale connessione fra Lucas e Bella nonostante la distanza, anche quando uno dei due non è presente nell’inquadratura (ovvero molto spesso). Quel che ci si aspetta da un film di questo tipo è ovvio e prevedibile, ed è qualcosa che ha a che fare con una non poco vasta gamma di emozioni che si estendono dal riso alla commozione, passando per sfumature mediane come sensazioni di turbamento, di tremito e di meraviglia. A Un viaggio a quattro zampe va riconosciuto l’essere piuttosto efficace in questo, nel saper trasmettere, sebbene in maniera indubbiamente prevedibile, tutto ciò che lo spettatore richiederebbe a una commedia-avventura imperniata sulle vicende di un cane protagonista e dei suoi affetti umani.

Un viaggio a quattro zampe è un film imperfetto e discontinuo, ma emozionante

Un viaggio a quattro zampe cinematographe.it

Nel complesso, il film di Smith sembra zoppicare un poco nella gestione del ritmo, che non viene agevolato dalla presenza di scene meno stimolanti, meno appassionanti, talvolta tradotte anche in momenti piuttosto stucchevoli e piatti. Ne risulta un’opera che, in mancanza di particolari spunti o suggestioni (soprattutto nel secondo atto, il più debole), riesce a giungere a destinazione inciampando qua e là, con qualche scivolata nel cliché e non avvantaggiato dalla regia, che non brilla per originalità e inventiva. Tuttavia, i cliché e le prevedibilità di Un viaggio a quattro zampe sono proprio quelli che riescono, ogni volta, a vivificare i ricordi felici dello spettatore e a toccare le corde emotive più profonde con estrema semplicità.

Un viaggio a quattro zampe è al cinema dal 14 marzo con Warner Bros.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 3

2.7