Un’Avventura: recensione del film di Marco Danieli
Le canzoni di Lucio Battisti e Mogol vengono riprese al cinema da Un'Avventura, il film di Marco Danieli con Laura Chiatti e Michele Riondino.
“Non sarà un’avventura”. Lo cantava Lucio Battisti, grazie alle parole intramontabili di Mogol. Mai testo fu più lungimirante. Nel 2019, a cinquant’anni dall’uscita di una delle canzoni più travolgenti della scena musicale italiana, il brano intonato dalla voce maschile diventa prodotto cinematografico, in una svilente operazione commerciale che, da auspicato musical, si rivela piuttosto un musicarello fuori tempo massimo. È la tradizione di un filone scomparso quella che, a più riprese, sembra inquadrare il perimetro di appartenenza di Un’Avventura di Marco Danieli, in ricordo di quelle pellicole giovanili con Adriano Celentano, Gianni Morandi, Rita Pavone, Caterina Caselli e tanti altri. Effetto retrò indesiderato, che in più contrasta con un volersi prendere evidentemente sul serio, sfociando per direttissima in un territorio scomodo e imbarazzante.
L’elaborazione dei testi e delle melodie dei due artisti deve sottomettetesi ad una ripresa scontata, che stride se messa a paragone con le poesie musicali che Lucio Battisti e Mogol ci hanno donato. Una storia di amore, famiglia, tradimenti, sogni, emancipazione, lavoro, pubblicità, trasferimento, crescita, insoddisfazione, ritrovamento. Tutto, così malamente assemblato, da diventare la classica narrazione da inconfondibile melò, che spreca i piccoli miracoli sonori che aveva a disposizione e li riduce ad accompagnamenti del racconto.
Un’Avventura – Il musical amatoriale di Marco Danieli
Nella Puglia degli anni Settanta, Francesca (Laura Chiatti) vuole partire. Londra, Madrid, Dublino. Lascia a casa Matteo (Michele Riondino), che nonostante gli anni continua a struggersi al pensiero della donna amata. Quando per i due è giunto il momento di rincontrarsi, comincerà per i giovani il loro futuro insieme. Una casa, un matrimonio, una passione vacillante. No, per i due protagonisti non è solo un’avventura. E no, seguirli nella loro vita, non sarà semplice neanche per lo spettatore.
Musical, avevano pensato. Recita amatoriale, è quella che è venuta fuori. Un’Avventura è un’operazione non perfettamente riuscita. Immemore della passionalità infantile di Questo piccolo grande amore, film di Riccardo Donna del 2009 legato nel racconto dalle canzoni di Claudio Baglioni, il cinema ritenta la strada delle maestranze musicali nostrane e prova a rifarsi con un’opera sprovvista di maturità. Se, però, la pellicola di Donna poteva consolarsi nel poter acchiappare l’interesse di un gruppo di giovani innamorati alle prese con le cotte e i dolori della prima giovinezza, il film di Marco Danieli non riesce a trovare il suo pubblico di riferimento, proponendo uno spartito già noto.
La sceneggiatura curata da Isabelli Aguilar non trova purtroppo un buon riscatto nella messa in scena, nelle ambientazioni o nella complicità dei personaggi di Matteo e Francesca che, pur supportati dalle coreografie del talentuoso e riconosciuto Luca Tommassini, non sembrano brillare nelle performance di Michele Riondino e Laura Chiatti, forse poco rodati in materia di musical.
Non entusiasmano troppo neanche gli arrangiamenti, nonostante portino la firma di Pivio e Aldo De Scalzi, che solo due anni fa con Ammore e Malavita ci avevano rallegrato con le rivisitazioni e creazioni di musiche irresistibili per il David di Donatello dei Manetti Bros.
Un’Avventura – Quando l’unica cosa da ricordare sono le canzoni
Spettacolo dilettantesco da cui pochi sanno tirarsi fuori, dalle personalità secondarie del cast, alla deliziosa Valeria Bilello fino alla parte recitativa e vocale del protagonista Michele Riondino, in netto svantaggio rispetto alle possibilità che Un’Avventura offre e costretto a sottostare ad una prova che non vale lo sforzo. Una disfunzione dell’intera opera che parte dalla suddivisione degli eventi e si ridicolizza ancora di più per la scelta di temi e parole utilizzate, a cui la ripresa visuale si adegua e agisce di conseguenza.
Due personaggi indefiniti e indefinibili, che rincorrono i propri ideali – lui il sogno di potersi apprezzare e venire apprezzato, lei un’indipendenza femminile che si annulla in qualsiasi dialogo e in qualsiasi risvolto – scomodando due giganti per mettere in scena la loro insulsa storia. E, a giochi fatti, l’unica avventura che rimane è sempre la stessa: quella di una canzone, di un classico che è bene canticchiare – e ricordare – al di fuori del film.
Un’Avventura, prodotto da Los Hermanos, Lucky Red e Rai Cinema, sarà nelle nostre sale dal 14 febbraio distribuito da Lucky Red.