Underworld: Blood Wars – recensione

Avevamo davvero bisogno di un film come Underworld - Blood Wars?

Di fronte all’ultima fatica di Kate Beckinsale e all’ennesimo episodio sulle gesta sanguinolente della sua Selene, chiunque abbia un minimo di memoria cinematografica, può reagire in un solo modo dopo aver visto questo Underworld – Blood Wars: domandarsi il perché.

Perché la Beckinsale, attrice tra le più belle e apprezzate della sua generazione, continua a distruggersi la carriera interpretando uno dei personaggi più mosci e insopportabili mai visti al cinema, condannandoci ad assistere al suo (inevitabile ma non per questo meno doloroso) invecchiamento fisico ed artistico in vesti così poco gloriose?

Perché esagerare con tanti primi piani quando ci si è fatte fare una plastica al naso che ti fa sembrare la sorella allegra di Voldemort cara Kate?

Perché questo franchise, assieme a quello altrettanto insensato e orrendo di Resident Evil, continua ad esistere, nonostante ogni critico senziente e mentalmente sano si cosparga il capo di cenere ogni volta che un nuovo episodio vede la luce? Sopratutto contando che gli incassi non è che siano da tecord…

Perché Theo James recita? Cioè… abbiamo fatto qualcosa di male, ci siamo macchiati di peccati senza speranza agli occhi di Dio oppure c’è un disegno superiore che ci sfugge?
No perché, siamo seri, in Underworld – Blood Wars (sagra dell’inespressività) lui vince davanti a tutti come solo Cipollini ai bei tempi. E ci piange il cuore a dover vedere grandi attori come Charles Dance (Twyin Lannister for President sempre e comunque) e Tobias Menzies (l’unico che forse ci prova) sprecare la propria classe in un film del genere. Un po’ meno per Lara Pulver, che più che una vampira sembra l’alter ego della regina cattiva di Biancaneve in un porno soft, il che ci porta ad un’altra domanda.

Perché recitare in uno di questi film se, oltre che essere brutti, portano pure sfiga? Chiedete cosa ne è stato delle carriere di Scott Speedman, Zita Gorog, Shane Brolly e Tony Curran dopo essersi aggiunti all’allegra (si fa per dire) compagnia.

Perché far dirigere Underworld – Blood Wars da una debuttante come la tedesca Anna Foerster (sceneggiatrice fino tipo a ieri sera), “aiutandola” tra l’altro con la “sceneggiatura” (se si può definire tale) di Cory Goodman, lo stesso autore degli script di capolavori indimenticabili come The Last Witch Hunter, Priest e Apollo 18? Va bene che Len Wiseman (qui produttore e in passato regista di riferimento della serie) e la Beckinsale hanno divorziato nel 2015, ma come vendetta caro Les è un po’ esagerata!

Perché nessuno ha detto a Bojana Nikitović, la costumista, che gli anni ’80 sono finiti, i Duran Duran e gli Europe ci siamo accorti che in fondo erano ridicoli e che c’è un motivo se nessuno va più in giro con permanenti ossigenate biondo platino, giacconi con pelliccione, pantaloni di pelle ultra aderenti e 40 kg di stucco in faccia? Sopratutto: ma ci volete spiegare perché anche in Underworld – Blood Wars i lycan si vestono come scaricatori di porto in sciopero da 6 mesi? E perché i vampiri come membri di una setta sul sadomaso? Ma il total black non era stato mandato in pensione dai tempi di Matrix?

Perché, tanto per rimanere in tema anni ’80, Wayne Anderson, Jack Firman e Jiri Vojtech non hanno usato direttamente per gli Special Effects la tecnica del passo a uno, degli attori impellicciati, disegni animati o la stop motion? i risultati non sarebbero stati poi tanto peggiori di quelli visti, e avrebbero fatto tutt’uno con costumi e colonna sonora, creando un homage non male all’epoca di Reagan e Thathcer.

Perché ambientare il tutto ancora una volta a Praga? I vampiri solo lì stanno? Una location in Italia, Stati Uniti, in Cambogia o a Rio durante il carnevale? Va bene che l’est europa ha il suo fascino ma un po’ di fantasia non guasterebbe!

Perché sopratutto sprecare soldi per un film che merita si e no una connessione streaming? Sempre che non abbiate di meglio da fare come giocare a ramino, guardarvi Milan-Torino del 1986 in VHS o pregare (assieme a noi) che le notizie di un’altro sequel per il 2018 siano infondate e che questo Underworld – Blood Wars sia l’ultimo esile respiro di uno dei peggio franchise mai visti.

Regia - 1
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 2
Recitazione - 1
Sonoro - 1
Emozione - 0.5

1.1