Venezia 74 – Brawl in Cell Block 99: recensione del film con Vince Vaughn
La recensione di Brawl in Cell Block 99, il film con protagonista Vince Vuaghn presentato alla 74esima Mostra del cinema di Venezia
Dopo il folgorante esordio alla regia con Bone Tomahawk, S. Craig Zahler centra nuovamente il bersaglio con Brawl in Cell Block 99, presentato fuori concorso nel corso della 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Protagonista del film è un inquietante Vince Vaughn, che dopo la seconda stagione di True Detective e La battaglia di Hacksaw Ridge continua la sua transizione da punto di riferimento della commedia demenziale americana contemporanea verso ruoli sempre più cupi e controversi. Ad affiancarlo sono Jennifer Carpenter (nota soprattutto per i suoi ruoli in The Exorcism of Emily Rose e nella serie televisiva Dexter) e l’accoppiata di stelle formata da Don Johnson e Udo Kier, alle prese con due piccoli ruoli resi importanti e intensi grazie al loro invidiabile carisma.
Brawl in Cell Block 99: uno dei film più brutali degli ultimi anni
L’ex pugile Bradley Thomas (Vince Vaughn) si ritrova improvvisamente senza un lavoro e con il matrimonio con la moglie Lauren (Jennifer Carpenter) in bilico; per migliorare la propria condizione accetta un lavoro come corriere di spacciatori, ritrovandosi però coinvolto in una sparatoria fra i suoi soci e le forze dell’ordine. Thomas finisce così in carcere, dove sarà coinvolto in una spirale di violenza e orrore per salvare la vita di Lauren e del figlio che porta in grembo.
Sbarcato al Lido con la fama di film più brutale degli ultimi anni, Brawl in Cell Block 99 non tradisce le attese, trascinando lo spettatore nella personale discesa agli inferi del protagonista, costellata da arti spezzati, crani spappolati, ossa sbriciolate e da un’estetizzazione della violenza figlia del cinema di John Woo e Quentin Tarantino, ma capace di percorrere una propria originale e autonoma strada. S. Craig Zahler riprende così il filo conduttore del suo precedente Bone Tomahawk, scegliendo nuovamente una brutalità eccessiva, fastidiosa e assolutamente sconsigliata agli stomaci deboli come mezzo narrativo per rappresentare il dilemma morale del protagonista, sospeso fra il desiderio di riscattare la propria esistenza e la necessità di utilizzare la forza fisica per difendere la vita sua e dei propri cari.
Brawl in Cell Block 99: un viaggio disturbante nella brutalità insita nell’animo umano
In una successione di veri e propri gironi infernali, la telecamera di Zahler segue Bradley da una prigione all’altra, in un crescendo di privazione e ferocia che ha davvero pochi eguali nel cinema contemporaneo. Vince Vaughn mette in scena una maschera spaventosa e inarrestabile, che nonostante la voluta monoespressività riesce a fare percepire allo spettatore il lacerante travaglio del protagonista, animato da una montante collera ma sempre e comunque conscio del suo ripetuto e necessario attraversamento del confine fra il bene e il male. Il membro dei Frat Pack non è però uno stuntman, e questo è nitidamente percepibile soprattutto nelle scene di violenza, rese comunque credibile godibili dallo strepitoso montaggio di Greg D’Auria, vero valore aggiunto di Brawl in Cell Block 99 insieme un fenomenale reparto sonoro capace di fare percepire allo spettatore il rumore della lacerazione della carne e dello sgretolamento delle ossa.
Brawl in Cell Block 99 è un film duro, esagerato e adatto solamente a un pubblico consapevole e predisposto all’estrema violenza sul grande schermo. Una pellicola con l’anima del B-movie, ma sostenuta da una pregevole messa in scena e dall’abilità del regista e sceneggiatore S. Craig Zahler di portare avanti una riflessione controversa e disturbante sulla ferocia insita nell’animo umano e bisognosa soltanto di una scintilla per deflagrare in tutta la sua forza. La conferma del talento espressivo di un regista che a breve rivedremo con il suo prossimo progetto Dragged Across Concrete, in cui ad affiancare i confermati Vince Vaughn e Jennifer Carpenter ci sarà un monumento vivente di Hollywood come Mel Gibson.